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Biologo (Scandiano 1729 - Pavia 1799). Dopo aver frequentato il collegio dei gesuiti di Reggio nell'Emilia, nel 1749 si trasferì a Bologna per studiare giurisprudenza. Qui entrò in contatto con [...] scientifiche. Cinque anni dopo, addottoratosi in filosofia e abbracciato la stato ecclesiastico, venne Modena (1755-69). In questo periodo compì studî approfonditi in matematica, astronomia, geologia, zoologia e biologia, confermò le ipotesi di ...
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Filosofo, scienziato (Napoli 1608 - Roma 1679). Allievo a Roma di B. Castelli, insegnò matematica a Messina, a Pisa, forse di nuovo a Messina e infine a Roma. In contatto con altri matematici e scienziati [...] Delle cagioni delle febbri maligne (1649), spiegazione delle cause epidemiche in un contesto di filosofia corpuscolare, alle edizioni dei matematici greci (Euclide, Apollonio, Archimede), alle opere astronomiche e di fisica celeste, in cui, accanto ...
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Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia [...] quindi una scienza del contingente e dell'accidentale), A. aveva distinto tre possibili scienze speculative: matematica, fisica e filosofia prima, assegnando alla fisica come oggetto proprio un particolare aspetto dell'essere, cioè "quella sostanza ...
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Matematico e filosofo (La Haye-en-Touraine 31 marzo 1596 - Stoccolma 11 febbraio 1650). Nel collegio dei gesuiti di La Flèche, seguì per nove anni (1605-1614) il consueto curriculum delle classi di grammatica, [...] ed ebbe con lui un fitto scambio d'idee su questioni matematiche, fisiche e meccaniche. Dopo alcuni mesi di studî consacrati alle 1633, "lo sono anche tutti i presupposti della mia filosofia, che ne danno una dimostrazione evidente". I due trattati ...
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Filosofo e logico britannico (Trelleck, Galles, 1872 - Pernhyndeudraeth 1970). Tentò di risolvere i paradossi da lui stesso individuati nei progetti di fondazione logica dell'aritmetica, ed elaborò - risentendo [...] logicamente più elevato di quello in cui rientrano i loro elementi. R. presentava nelle sue prime opere una filosofia della matematica decisamente realistica che considerava il numero come un'entità dotata di una sua autonoma esistenza; la successiva ...
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Architetto (Modena 1624 - Milano 1683). Esponente del barocco piemontese, formatosi sullo stile borrominiano si distaccò in seguito dall'architettura classica e da quella contemporanea; i suoi edifici [...] fu nominato da Carlo Emanuele II (1634-75) suo ingegnere e matematico e gli fu commessa la cappella della Sindone. Autori di vari dell'annesso convento. Nel 1655, dopo aver insegnato filosofia, fu eletto preposto, ma per contrasti col principe ...
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Economista e filosofo ungherese naturalizzato statunitense (Budapest 1929 - ivi 2000). Vincitore del premio Nobel nel 1994 (con J. Nash e R. Selten) per la sua "analisi pionieristica degli equilibri nella [...] pensiero
Dopo la laurea in farmacia conseguì il dottorato in filosofia all'università di Budapest. Trasferitosi nel 1950 a Sydney in assiomi di razionalità, noti come postulati bayesiani (dal matematico T. Bayes, 1702-1761), in modo da rendere ...
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Storico delle scienze, filosofo e matematico (Crema 1863 - Roma 1909). Figura di studioso originale, costantemente in contatto con la ricerca e la cultura europea (e statunitense) più avanzata, si occupò [...] , filosofia della scienza, filosofia del linguaggio e storia della scienza (in partic. della matematica), con contributi ispirati a un acuto senso degli aspetti metodologici e linguistici dei problemi affrontati.
Vita
Laureato in matematica nel ...
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Filosofo italiano (Torino 1908 - Rho 1991); prof. di storia della filosofia all'univ. di Pavia (1952), poi di filosofia della scienza all'univ. di Milano (1956), è stato tra i primi a fare conoscere in [...] , e, sul piano teorico, ad alcuni temi della filosofia della matematica (Storia e filosofia dell'analisi infinitesimale, 1947; Il pensiero scientifico, 1954; Galileo Galilei, 1957; Filosofia e filosofia della scienza, 1960, 2a ed. 1975; Storia del ...
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Pseudonimo dello scrittore e patriota Giuseppe Barilli (Budrio 1812 - Bologna 1894). Datosi agli studî di matematica e filosofia, esordì col Discorso sull'incivilimento (1837) e col Trattato popolare di [...] ancora le armi nel 1866 e nel 1867 con Garibaldi. Deputato dal 1876. Acquistò vasta notorietà per le sue opere storiche e filosofiche pervase d'un tardo e ingenuo illuminismo settecentesco, in primo luogo Miranda! A book on wonders (2 voll., 1858-60 ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
verita
verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»]. – 1. Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva: dubitare della v. di una notizia; non credere alla v. delle parole di qualcuno;...