Andrés, Juan
Franco Arato
A., che italianizzò il nome di battesimo in Giovanni, nacque a Planes nell’antico regno di Valenza nel 1740 e morì a Roma nel 1817.
Gesuita, storico della letteratura e bibliotecario, [...] lontane dalle liviane, e dall’altre antiche (3° t., 1787, p. 345).
Infine nel quinto tomo, là dove affronta la filosofiamorale, A. inserisce tra pagine dedicate a Montaigne, Charron e Bodin un rapido giudizio sulla qualità del M. pensatore. Prova a ...
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Scienziato e filosofo francese (Saint-Malo, Bretagna, 1698- Basilea 1759). A Parigi, dove si era recato per completare gli studi, ebbe modo di coltivare interessi per la musica e la matematica, oggetto [...] sensibile a suggestioni leibniziane oltre che newtoniane. Nel 1749 era uscita la prima ed. della Philosophie morale (trad. it. Saggio di filosofiamorale), in cui M., in accordo con l’indirizzo da lui impresso all’Accademia berlinese di estendere ...
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Senocrate (Zenocrate) di Calcedonia
Giorgio Stabile
Filosofo greco, nato a Calcedonia nel IV sec. a. Cristo. Discepolo diretto di Platone (che accompagnò nel viaggio in Sicilia) e succeduto a Speusippo [...] 'operare umano, cioè la virtù] conoscendo per lo modo socratico quasi e academico, limaro e a perfezione la filosofiamorale redussero, e massimamente Aristotile. D. qui ripete, nelle linee generali, quanto si poteva trovare in Cicerone a proposito ...
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Filosofo e letterato (Bologna 1692 - ivi 1777); prof. di filosofia (dal 1718) all'univ. di Bologna, fu ivi tra i primi a tentare la conciliazione del superstite aristotelismo con le dottrine cartesiane [...] parte a una questione di fisica allora dibattuta fra cartesiani e leibniziani); Filosofiamorale (1754, compendio di morale aristotelica, accompagnato da un Ragionamento sulle dottrine morali di P.-L. Moreau de Maupertuis, che trovò un difensore nel ...
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Teologo e politico (Pieve S. Carlo, Lucca, 1812 - Torino 1887). Gesuita, prof. al Collegio Romano di teologia dommatica, il più zelante sostenitore del dogma dell'Immacolata Concezione (col padre C. Schräder [...] al potere temporale. Dovette nello stesso anno fuggire a Torino, dove fu nominato dal governo piemontese prof. di filosofiamorale nell'università e pubblicò, anonimi o con lo pseudonimo di Ernesto Filalete, altri quattro opuscoli. Continuò la lotta ...
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Filosofo italiano (Napoli 1894 - Torino 1986), prof. di filosofia e storia della filosofia al Magistero di Torino (dal 1926), di filosofiamorale all'univ. di Pisa (dal 1932) e all'univ. di Torino (dal [...] sistematico in un'ampia opera (L'uomo) in più voll.: L'io e la ragione (1947), La moralità (1950, 2a ed. accr. 1967), La scienza (1955), La filosofia (1961), L'arte (1º vol. 1962; 2º vol. 1980), La religione (1964), Etica e teoretica (1968). Notevoli ...
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Filosofo e pedagogista (Vigevano 1871 - Torino 1934), prof. di filosofiamorale nelle univ. di Palermo (1902-03), Pavia (1903-09), Torino (1910-12), e di pedagogia a Torino (dal 1912). Socio nazionale [...] opere, di cui le principali sono: Rosmini e Spencer (1899); Problemi generali di etica (1901); L'individualismo nelle dottrine morali del sec. XIX (1909); Elementi di pedagogia (3 voll., 1916-20); L'educazione in Italia dall'umanesimo al risorgimento ...
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Filosofo e uomo politico italiano (Fossano 1879 - Roma 1958). Militò nel movimento nazionalista e aderì al fascismo; fu deputato al parlamento nelle legislature XXVII e XXVIII, sottosegretario di stato [...] (1924-26) e ministro dell'Educazione nazionale (1929-32), senatore del regno (dal 1934). Professore univ. di filosofiamorale, insegnò dal 1932 a Roma. Tra le sue opere: L'idea religiosa di M. Ficino, 1904; La religiosità dello spirito, 1910; Il ...
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Filosofo italiano (Alia, Palermo, 1873 - Roma 1945), prof. di filosofiamorale nell'univ. di Palermo (1907-24), accademico d'Italia (dal 1929). Fu assertore di una forma di realismo positivistico (I valori [...] umani, 1907; Prolegomeni alla scienza del bene e del male, 1915; Nuovi principî, 1925; Il nuovo realismo, 1939) ...
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Missionario e sinologo (Macerata 1552 - Pechino 1610). Gesuita, fu inviato nelle Indie Orientali (1577) e poi in Cina (dal 1582), dove iniziò la sua opera di divulgazione della cultura occidentale e di [...] della penetrazione nella classe colta. Vastissima fu la sua produzione: scrisse opere di matematica, di astronomia, di filosofiamorale e di apologetica in cinese (Dell'amicizia, 1595; il Catechismo, 1603; i Dieci paradossi, 1608); esperto cartografo ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...