(o serbo-croato) L’insieme dei dialetti parlati nella Serbia e nella Croazia, e in parte anche nell’Istria, nella Slovenia, nel Montenegro e nella Repubblica della Macedonia del Nord, appartenenti, con [...] fu il più eminente rappresentante della sintesi illuministica tra filosofia e letteratura, e il promotore di un vasto .A. Relković esortava a innalzare il livello di vita morale e materiale delle campagne. La politica illuminata di Giuseppe II ...
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Scrittore e oratore latino (Arpino 3 genn. 106 a. C. - Formia 7 dic. 43 a. C.). Nato da agiata famiglia equestre, ebbe a Roma maestri di diritto i due Scevola, l'augure e il pontefice, di filosofia l'accademico [...] è il De officiis, trattato di forma espositiva indirizzato al figlio, intorno ai doveri morali; seguiva un'appendice De virtutibus, ora perduta. ▭ Come filosofo C. non è originale. È un eclettico, che, applicando il criterio logico degli Accademici ...
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Poeta latino del 1° sec. a. C. La tradizione antica non è concorde sulle date di nascita e di morte, che si possono collocare rispettivamente nel primo decennio del sec. 1° a. C. e intorno al 55 (secondo [...] superiorità della propria fede su tutte. Nell'atto di concepire il poema, L. era alla ricerca di una certezza morale e filosofica, indispensabile non solo a placare le sue ansie di conoscere e capire, ma soprattutto a tranquillizzare le oscure e ...
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Poeta (Asti 16 genn. 1749 - Firenze 8 0tt. 1803). Scrittore di alti ideali, ha precorso le istanze politiche e morali del Risorgimento. Autore di numerose raccolte di versi (Rime, 1804) e di un'autobiografia [...] contro gli eserciti permanenti, Le imposture, contro la filosofia illuministica del Settecento, Le donne, in cui afferma rimedio in una fusione delle tre forme di governo. Di argomento morale e sociale altre due commedie: La finestrina e il Divorzio.
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Filosofo e teologo (Pallet, in Bretagna, 1079 - monastero di Saint-Marcel-sur-Saône 1142). Considerato, con Anselmo d'Aosta, come uno degli iniziatori del "metodo scolastico", la sua opera teologica lo [...] accentua originalmente, di fronte all'oggettività della legge morale, il momento dell'intenzione come fondamento della bontà antica e dei frequenti rapporti posti tra temi della filosofia platonica e dottrine cristiane (aspetti questi che inseriscono ...
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Poeta e pensatore tedesco (Marbach, Württemberg, 1759 - Weimar 1805). Figlio di un medico militare, seguì il padre nei continui cambiamenti di residenza, finché (1773), per iniziativa del duca del Württemberg, [...] , 1790-92), che, orientata a segnalare la finalità dei grandi eventi e le energie morali ad essi sottese, fu occasione per l'enuclearsi di una filosofia della storia di forte accentuazione spiritualistica. Nel 1790 S., che da un anno occupava una ...
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Scrittore russo (Mosca 1821 - Pietroburgo 1881). Frequentò a Pietroburgo la scuola militare d'ingegneria. Terminati gli studî nel 1843, fu promosso ufficiale, ma preferì dedicarsi alla letteratura. Il [...] non plastici, imponderabili, bipolari come tutto il cosmo morale di D.: figure angeliche che sanno torturare e figure nel segno di questo scrittore. Va infine ricordato che la filosofia politica di D. fu uno slavofilismo democratico e populismo ...
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Umanista e riformatore (Bretten, Basso Palatinato, 1497 - Wittenberg 1560), si educò sotto l'influenza del prozio G. Reuchlin. Nel 1509 fu all'univ. di Heidelberg, nel 1512 a Tubinga ove divenne (1514) [...] dogmatico. Di qui il suo interesse per il rapporto filosofia-teologia e la sua opera di sistemazione divulgativa nei campi , della fisica, delle dottrine dell'anima e della morale. Importante lo spazio concesso alla dialettica, vista come il ...
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Scrittore francese (Mondovi, Algeria, 1913 - Villeblevin, Yonne, 1960). Rimasto prestissimo orfano di padre, morto nella battaglia della Marna, conobbe un'infanzia e una giovinezza di stenti: tuttavia [...] una delle più forti personalità della letteratura contemporanea. La sua "filosofia", che fa tutt'uno con la scena poetica di scrittore, dell'equivoco. Da questa posizione egli giunge alla morale della rivolta, rifiuto di compromessi e di conformismi, ...
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Umanista fiammingo (Overijssche, Bruxelles, 1547 - Lovanio 1606). Animato da un atteggiamento sincretistico, fu influenzato soprattutto da Tacito e da Seneca nell'elaborazione delle sue teorie sulla politica [...] questa e la morale; svolse inoltre una intensa attività filologica curando importanti edizioni di testi antichi.
Vita
Formatosi ad Ath presso i gesuiti poi a Lovanio, L. si orientò subito verso la filologia e la filosofia, pubblicando studi eruditi ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...