Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] col riconoscimento della loro utilità per la formulazione delle teorie scientifiche. Così il n., letteralmente, svaniva, assorbito dalla filosofiaanalitica che ne ereditava tanto l’interesse per il linguaggio quanto l’attenzione per la scienza. ...
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Filosofo statunitense (New York 1931 - ivi 2007). Di formazione analitica, ha accolto temi della filosofia del linguaggio, del pragmatismo e dell'ermeneutica, proponendo una filosofia basata sul dialogo [...] le sofferenze umane più che di offrire verità certe. Opere principali: The linguistic turn (1967), antologia sulla filosofiaanalitica a cui R. rivolgeva le sue obiezioni nell'introduzione; The philosophy and the mirror of nature (1979; trad ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] , il pianeta Venere. Nonostante la distinzione di Frege, la teoria del s. come riferimento godette di grande fortuna nella filosofiaanalitica. Così B. Russell poneva al centro del suo atomismo logico una teoria del s. che interpretava tutte le ...
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Logico e filosofo del linguaggio (Vienna 1889 - Cambridge, Inghilterra, 1951). Interruppe gli studî d'ingegneria iniziati all'univ. di Manchester, per dedicarsi alla matematica e ai suoi fondamenti logici; [...] ebbe un impatto ancora più ragguardevole, soprattutto in area anglosassone, promuovendo importanti sviluppi filosofici (v. filosofiaanalitica), nonostante il fatto che le più recenti e plausibili interpretazioni storiografiche volte a ricostruire ...
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Logico e filosofo statunitense (Akron, Ohio, 1908 - Boston, Massachusetts, 2000). Partito dalla critica della teoria dei tipi per mostrarne l'eliminabilità in un lavoro di perfezionamento e di semplificazione [...] dal 1978, anno dal quale fu professore emerito della medesima università). Tra i maggiori e più influenti esponenti della filosofiaanalitica, fu profondamente influenzato sia dal pragmatismo di J. Dewey e C. I. Lewis sia dal neopositivismo, a cui si ...
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Filosofo inglese (Healing, Lincolnshire, 1914 - Oxford 2004). Professore di filosofia all'univ. di Londra (1960-63) e poi a Princeton (1963-70); quindi rettore del Wadham College di Oxford. Rappresentante [...] della libertà individuale. Critico del comportamentismo, insistette sulla distinzione, che ebbe grande influenza sulla successiva filosofiaanalitica dell'azione, tra mero comportamento e azione: caratteristica di quest'ultima è l'intenzionalità, che ...
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Indirizzo di pensiero sorto negli USA intorno al 1870 e diffusosi più tardi in Europa, dove ebbe il maggior successo nei primi decenni del Novecento.
C.S. Peirce: dal pragmatismo al pragmaticismo
Il termine [...] infatti al p. una svolta che doveva accostarlo maggiormente alle filosofie della vita e dell’intuizione che si andavano allora diffondendo del positivismo logico e della filosofiaanalitica», consistente soprattutto nella concezione del ...
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Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] dell’esperienza storicistica, il r. ha interessato altri settori culturali del 20° sec., come la sociologia, la filosofiaanalitica e la filosofia della scienza. Nella sociologia della conoscenza di K. Mannheim il r. si presenta nella forma del ...
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Termine usato per connotare la condizione antropologica e culturale conseguente alla crisi e all’asserito tramonto della modernità nelle società del capitalismo maturo, entrate circa dagli anni 1960 in [...] . In tale prospettiva si situano le riflessioni dello statunitense R. Rorty, che, in una conciliazione di temi della filosofiaanalitica e del pragmatismo, ha sottolineato il superamento del mito del discorso vero inteso come conformità a una realtà ...
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Filosofo (Londra 1873 - Cambridge 1958). Studiò (dal 1892) al Trinity College di Cambridge frequentando in particolare le lezioni di H. Sidgwick, J. Ward, G. F. Stout e J. E. McTaggart. Dal 1898 al 1904 [...] e chiare di cui abbonda la nostra visione quotidiana del mondo. È appunto per questi due temi che M., con L. Wittgenstein, viene ritenuto uno dei padri fondatori della filosofiaanalitica affermatasi in Inghilterra dopo la seconda guerra mondiale. ...
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analitica
analìtica s. f. [dall’agg. analitico, attrav. il titolo di due opere di logica di Aristotele, ᾿Αναλυτικὰ πρότερα «Analitici primi» e ᾿Αναλυτικὰ ὕστερα «Analitici secondi»]. – Nella filosofia aristotelica, la ricerca delle forme elementari...
filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...