Termine generico con cui si indica qualsiasi porzione limitata di materia oppure la struttura fisica dell’uomo e degli animali oppure un insieme di cose o persone che formino un tutto omogeneo.
Anatomia
Il [...] -c., valore-disvalore, eterno-caduco, trapassò nella filosofia cristiana e nella cultura medievale, dove tuttavia si La creazione del c. d’armata, con 20.000-35.000 uomini, si deve a Napoleone nel 1803.
Trasporti
Corpo morto
Nel linguaggio di marina ...
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Medico e filosofo (Pergamo 130 circa - ivi, probabilmente, 200 circa). Avviato agli studî di medicina dal padre Nikon, architetto, G. ricevette una completa preparazione culturale, in primo luogo basata [...] Ma la supremazia della nuova medicina sulla filosofia si estendeva al di là del campo conoscitivo a quello etico. Se ai diversi "temperamenti": essi sono anche descrivibili nel linguaggio degli "umori" proprî della tradizione ippocratica (sangue, ...
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Ogni singolo ente in quanto distinto da altri della stessa specie; in particolare, l’uomo considerato nella sua singolarità.
Diritto
Nel diritto internazionale, il tema della condizione giuridica dell’i. [...] il minimo sforzo; basta quindi indagare l’agire del singolo per dedurre le leggi economiche e basta lasciare tagliare», quindi indivisibile) e con questo etimo è entrata nel linguaggiofilosofico dell’antichità con Leucippo e, soprattutto, con il suo ...
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Filosofo, teologo, mistico e missionario catalano (Palma di Maiorca 1233/1235 - forse Isola di Maiorca 1315), detto doctor illuminatus. Le sue numerose opere sono scritte in catalano, latino e arabo. Elemento [...] del sapere, lungo la linea agostiniana, con un esito teologico e apologetico. Di qui anche l'impossibilità di distinguere la filosofia svolta da L. secondo una simbologia e un linguaggio che ricorda la sua prima educazione cortese e trovadorica ...
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Filosofo (Westport, Malmesbury, 1588 - Hardwicke 1679). Studiò a Oxford, dove conseguì nel 1607 il diploma di baccelliere delle arti. Fu introdotto presso la potente famiglia del barone William Cavendish, [...] e con alcuni dotti del tempo. Nel corso del suo terzo viaggio sul linguaggio è fonte di universalità). Tali connessioni sarebbero vere anche se le cose corrispondenti non esistessero. Secondo questi criterî Hobbes costruisce la sua filosofia ...
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Poeta e pensatore tedesco (Marbach, Württemberg, 1759 - Weimar 1805). Figlio di un medico militare, seguì il padre nei continui cambiamenti di residenza, finché (1773), per iniziativa del duca del Württemberg, [...] positivista. Sennonché in questa cornice di alta nobiltà del sentire, di eloquenza travolgente e categorica, con il sussidio di un linguaggio smagliante, filosoficamente esatto, e di un ritmo serrato nel verso e nella prosa, S. fu maestro ...
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Diritto
C. e qualifiche professionali Sistema di classificazione volto a identificare e raggruppare i vari profili professionali, in modo da delineare il regime giuridico ed economico cui è sottoposto [...] del corretto rispetto da parte del lavoratore delle direttive a lui impartite nell’ambito della sua prestazione d’opera (art. 96 disp. att. c.c.).
Filosofia sintattica Classe di segni di un certo linguaggio che possono essere interscambiati in una ...
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Filosofo (Dysert, Irlanda, 1685 - Oxford 1753). Studiò a Dublino presso il Trinity College, dove fu anche lettore (dal 1707 al 1724), insegnando di volta in volta greco, ebraico e teologia. Ministro della [...] di Newton. B. guardò alla filosofia di Malebranche come a un precedente della che non sono altro che un linguaggio divino in cui gli scienziati rintracciano numerose occasioni a difendere i principî politici del partito tory. Su questa linea sono i ...
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Nel linguaggiofilosofico e religioso, il governo del mondo e della storia degli uomini per opera di un essere divino (o di un principio superiore), il quale realizza i suoi piani secondo fini che trascendono [...] la Scienza nuova di G. Vico che il concetto di p. assurge a matura espressione filosofica. La p. costituisce per Vico il principio in virtù del quale le azioni dei singoli realizzano inconsapevolmente quei fini universali (la famiglia, la società, la ...
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Filosofo e storico della filosofia tedesco (Breslavia 1874 - New York 1945); dal 1919 fu prof. e poi rettore nell'univ. di Amburgo; esule per le persecuzioni razziali naziste, fu prof. a Oxford (1934), [...] nel pensiero filosofico e scientifico . 1961-66) C. concepisce anche il mito, il linguaggio, la religione, l'arte, ecc., come forme simboliche ; trad. it. 1950). All'elaborazione del concetto di forma simbolica corrispose un ampliamento dell ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...