Teologo spagnolo (Granada 1548 - Lisbona 1617). Gesuita (dal 1564), fu tra i più influenti teologi cattolici. Pur muovendosi nell'ambito dell'aristotelismo scolastico tomista, elaborò dottrine teologiche [...] .
Particolarmente significativa, nelle dottrine filosofiche di S., la valorizzazione del particolare concreto. Dalla priorità riconosciuta all'individuale deriva la possibilità della sua conoscenza diretta da parte dell'intelletto; l'universale è ...
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Filosofo e pedagogista statunitense (Burlington, Vermont, 1859 - New York 1952). Studiò all'univ. del Vermont e alla "Johns Hopkins" di Baltimora. Dal 1884 al 1894 insegnò in varie università del Middle [...] i corsi di pedagogia che teneva accanto a quelli filosofici. Risale altresì a questo periodo lo sviluppo del suo processo conoscitivo. La conoscenza non è altro che la forma più complessa ed efficace di risoluzione delle situazioni problematiche che ...
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Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoria dell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla [...] pluralismo naturalistico dellafilosofia ionica e alla dualità uno-molteplice, definito-indefinito dellafilosofia pitagorica ed costituita da punti monadi, che risponde a una conoscenza empirica non ancora razionalizzata. In scavi condotti a Velia ...
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Filosofo greco (Samo 341 - Atene 270 a. C.). Fondatore di una delle più importanti scuole filosofichedell'età ellenistica, detta il "Giardino" (perché aveva sede in un giardino attiguo alla sua casa). [...] Atene, scegliendo un giardino a sede della scuola (lui e i discepoli saranno detti perciò "filosofi del giardino"). Volendo scoprire il fine cui della verità"), il quale sta nell'evidenza posseduta dalle sensazioni, fondamento di tutta la conoscenza ...
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Apologeta e scrittore cristiano (sec. 2º-3º d. C.). Considerato il padre della teologia latino-occidentale, che già allora si differenziava dalla grande speculazione teologica greco-orientale, fu uno dei [...] , comprendente anche una buona conoscenza del greco. Datosi presto allo studio della giurisprudenza, ne divenne assai della nuova fede, che egli sente come ricapitolazione della spiritualità precristiana, pienamente legittima di fronte alla filosofia ...
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Benedettino (Magonza 784 circa - ivi 856). Enciclopedista, organizzatore e divulgatore di cultura tra i più importanti dell'alto Medioevo, operando alle frontiere della cristianità, R. portò avanti, con [...] . Funzionale e subordinata alla scienza scritturale, specie all'intendimento della lettera, dev'essere, nella sua prospettiva, la conoscenzadellafilosofia pagana e delle arti liberali. La grammatica e la retorica servono anche, attivamente ...
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Filosofo inglese (Londra 1561 - ivi 1626). All'astrattezza del metodo sillogistico-deduttivo della scienza aristotelica, B. - che sottolinea le finalità pratiche del sapere - contrappone il metodo induttivo [...] pratica e operativa del sapere, sicché le ricerche di filosofia naturale siano volte non a una disinteressata speculazione di realtà induttivo, che viene distinto da una conoscenza meramente descrittiva della natura quale risulterebbe da un'indagine ...
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Filosofo (n. in Scozia, prob. presso Duns, Berwick, 1265-66 circa - m. Colonia 1308). Verso il 1278 entrò nell'ordine dei frati minori; nel 1303 leggeva le Sentenze a Parigi ove divenne poi maestro di [...] spunto polemico dal razionalismo e aristotelismo dellafilosofia domenicana. Dell'aristotelismo egli si serve per penetrare più di conoscenza intuitiva: ma l'uomo, dopo il peccato originale, non giunge a conoscere questa radice dell'individualità, ...
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Filosofo greco (Costantinopoli 412 - Atene 485). Ultimo fra i grandi rappresentanti del neoplatonismo e insieme dellafilosofia ellenica. A lui si deve una rigorosa sistemazione dellafilosofia di Platone, [...] , ineffabile, termine di una conoscenza intuitiva, gnostica; così come la dottrina delle enadi, monadi generate dall'Uno (enade o monade suprema) che si presentano anche come una interpretazione filosoficadelle divinità del paganesimo; anche l ...
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Filosofo e scienziato (Ilchester, Somersetshire, 1214 circa - forse Oxford dopo il 1292), detto talora per la sua vasta cultura Doctor mirabilis. Agostiniano, fu animato dal gusto per l'osservazione della [...] della teologia" contemporanea, individuati anzitutto nel prevalere dellafilosofia aristotelica nella teologia e nell'abbandono della Bibbia, sostituita dal testo delle " arabi - il valore delle tecniche nella conoscenzadella natura e i fini pratici ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...