Filosofo statunitense (Cambridge, Massachusetts, 1839 - Milford, Pennsylvania, 1914). Nella sua opera più nota, l'articolo How to make our ideas clear, pubblicato nel Popular Science Monthly del gennaio [...] Agassiz e si laureava in chimica, occupandosi inoltre di filosofiadella scienza e di logica. Fu membro, negli anni Settanta, , anche in connessione con le più generali teorie dellaconoscenza, le caratteristiche di ipoteticismo e di fallibilismo. La ...
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Filosofo tedesco (Amburgo 1891 - Los Angeles 1953), naturalizzato statunitense. Tra i maggiori esponenti del neopositivismo, nell'ambito dell'analisi critica dei metodi e dei risultati dellaconoscenza [...] in Turchia, dove insegnò nell'univ. di Istanbul (1933-38) e poi Negli Stati Uniti a Los Angeles dove fu docente di filosofia presso l'univ. della California dal 1938. In questo Paese continuò a diffondere e a consolidare il neopositivismo come membro ...
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In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. [...] e s. Agostino e inoltre s. Tommaso affermano il carattere intuitivo proprio dellaconoscenza divina concepita come creatrice dei suoi stessi oggetti.
La filosofia moderna insiste inizialmente sulla coincidenza tra i. ed evidenza. Con Cartesio si ...
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In filosofia, dottrina secondo la quale le entità astratte (generali o universali) non esistono di per sé, ma si risolvono nei nomi che designano classi di individui, gli unici considerati esistenti.
Nel [...] entrambi rinviano all’ordine reale significandolo. Se oggetto dellaconoscenza umana sono, come insegna Occam, le proposizioni nella diversità e nella convenienza tra i termini.
Nella filosofia moderna una posizione nominalista è espressa da T. Hobbes ...
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Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve [...] di una cosa reale o immaginaria.
Filosofia
Il termine greco ἰδέα entrò nel linguaggio filosofico già con Democrito, che designò con esso l ideali a cui si deve tendere nell’ampliamento dellaconoscenza. Una valenza fortemente metafisica assunse poi l ...
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La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del [...] astratta, ma incapace a cogliere la complessa realtà dinamica della vita. Di qui una svalutazione dellaconoscenza scientifica a favore dellaconoscenzafilosofica. Nell’ambito delle correnti pragmatistiche e strumentalistiche l’i. è concepito ...
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Filosofo e saggista spagnolo (Madrid 1883 - ivi 1955). Nella forma allora sempre più in voga del saggio scrisse le sue opere, non molte, ma di molto valore sia filosofico sia letterario. O. è infatti anche [...] penetrarono in Spagna i più diversi moti dellafilosofia tedesca contemporanea.
Opere e pensiero
Acuto «prospettivismo» è il nome che O. dà alla propria teoria dellaconoscenza, alla dottrina secondo cui è solo in base a sistemi concettuali ...
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Filosofo tedesco (Danzica 1863 - Heidelberg 1936). Esponente di spicco della scuola neokantiana che trovò a Heidelberg e nella Scuola del Baden il suo centro propulsore, sviluppò una filosofia il cui punto [...] dover-essere trascendente rispetto al soggetto conoscente, e l'atto di giudicare della logica (la verità), dell'estetica (la bellezza), della mistica (la santità impersonale), dell'erotica (la felicità), dell'etica (la moralità), dellafilosofiadella ...
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Filosofo (Berlino 1882 - Vienna 1936). Si addottorò con M. Planck a Berlino nel 1904. Insegnò poi nelle univ. di Rostock (1911-17) e di Kiel (1921) e nel 1922 ottenne la cattedra di filosofiadelle scienze [...] R. Carnap condusse più tardi S. a concepire come compito dellafilosofia non più l'acquisizione di conoscenze, ma la riflessione critica sui metodi e sui concetti della scienza mediante l'analisi logica del linguaggio. La chiarificazione preliminare ...
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Filosofo scozzese (Strachan, Scozia, 1710 - Glasgow 1796), è considerato il fondatore della cosiddetta "scuola scozzese del senso comune", che ha esercitato la sua influenza, oltre che in Inghilterra, [...] sense (1764).
Vita e opere
Compiuti gli studi di filosofia nell' univ. di Aberdeen fu pastore del villaggio di dei suoi studi R. sviluppò una critica radicale delle teorie dellaconoscenza precedenti, sia di tipo lockiano, berkeleiano e humiano ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...