È nel suo senso più generale, il potere di dar legge a sé stesso. Ma il termine, a seconda delle diverse epoche e dei diversi campi scientifici (della politica, del diritto, della filosofia) in cui venne [...] 'autonomia e le esigenze varie della vita greca, soprattutto le organizzazioni federative, si prolungò aspramente nell'età ellenistica. L'autonomia voluta dalla polis trovava la sua logica corrispondenza nella democrazia, cioè nell'autonomia concessa ...
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. Dal greco ἄσκησις "esercizio", che originariamente si disse dell'allenamento usato dagli atleti per acquistare le doti corporali necessarie a trionfare nella lotta, e poi, nella fiosofia cinica e stoica, [...] dei diversi gradi di perfezione. Con la condanna dello gnosticismo, non cessò del tutto l'influenza della filosofia mistica ellenistica, e, in diversa misura, secondo le diverse scuole, si cercò di conciliarla coi principî fondamentali del ...
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Religione (fr. conversion; sp. conversión; ted. Bekehrung; ingl. conversion). - In latino conversio, da converti o se convertere, vale originariamente "portarsi dall'uno all'altro luogo", "volgersi verso [...] . Una conversione di tal fatta era limitata naturalmente al mondo filosofico; dove si ebbero celebri esempî, come quello del cinico Diogene popolare. Ma nelle correnti mistiche della teosofia ellenistica la conversione acquistò un carattere anche più ...
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Astrolatria (dal gr. ἀστηρ "astro" e λατρεία "culto") vale "adorazione degli astri", cioè del sole, della luna, delle stelle, dei pianeti e delle costellazioni. Per astralismo s'intende quella concezione [...] le idee fondamentali dell'astralismo ellenistico si trovano già in quello babilonese, e che le aggiunte date dalla civiltà mediterranea sono di secondaria importanza. Questa gli diede certamente veste più filosofica e rigorosa, secondo la tendenza ...
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. Il termine "esotico" (dal gr. ἐξωτικός) nella sua accezione più vasta, conforme all'etimo, può indicare, in letteratura e nelle arti, ogni elemento forestiero chiaramente identificabile; ma il termine [...] dovunque si manifestino progredite condizioni di civiltà, con il senso d'artificialità che ne consegue. Così nell'epoca ellenisticafilosofi e storici, come Eforo, studiano i popoli barbari (Sciti, Traci, Celti) dal punto di vista morale e scoprono ...
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GENERE LETTERARIO
Augusto ROSTAGNI
Giuseppe GABETTI
. Antichità. - Il concetto di genere letterario, che, sia nella pratica sia nella teoria dell'arte, ebbe tanta importanza specialmente dal Rinascimento [...] critica, presso i più antichi eruditi, filosofi e sofisti (del sec. VI e filosofi e filologi alessandrini, di cui abbiamo pochi frammenti. Ma le loro dottrine entrarono nei manuali e nel comune insegnamento scolastico; passarono dal mondo ellenistico ...
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. Il concetto antico. - La parola, di origine indo-europea (ant. ind. barbaras; gr. βάρβαρος; cfr. il lat. balbus), significa originariamente chi pronunzia suoni sgradevoli inarticolati simili a quelli [...] la loro condizione era a poco a poco idealizzata dai filosofi che, spregiando la vita reale corrotta e demoralizzata, vedevano furono considerate tutte le nazioni non educate dalla civiltà ellenistica, o meglio greco-romana. Il vocabolo, che da ...
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Persino il nome è incerto, essendo dalle varie fonti indicato come Diogene Laerzio o Laerzio Diogene quasi appartenente alla famiglia romana Larcia o Larzia; oppure Diogene Laerzio quasi proveniente dalla [...] dalla tradizione. Si può dire che non vi fu quasi filosofo importante per il quale D. non scrivesse almeno un carme, ché talora si diverte, secondo il vezzo degli ultimi ellenistici, di ricamare sul medesimo motivo più epigrammi, come per Empedocle ...
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Sotto questo nome fu composta, in tarda età ellenistica una serie di scritti la cui origine è analoga a quella che determinò il fiorire della letteratura neopitagorica. Negli ambienti egiziani ellenizzati [...] scrittori che poi si dissero "ermetici" andarono più oltre, e vollero attribuire le dottrine che avevano imparato sui libri dei filosofi classici a quelli che pensarono ne fossero stati i maestri. Platone aveva parlato, nel Fedro e nel Filebo, dell ...
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Grammatico, letterato e filosofo greco; secondo alcune fonti, sarebbe non di Abdera, ma di Teos. Visse negli ultimi tempi di Alessandro Magno e fu alla corte di Tolomeo di Lago, partecipando, a quanto [...] da Evemero: non è seguace intransigente di alcuna scuola filosofica, se pure pare che alle volte indulga alle si comprende facilmente che nella fioritura della letteratura giudaico-ellenistica anche a E. si attribuisse qualche lavoro per trarre ...
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ellenistico
ellenìstico agg. [der. di ellenismo] (pl. m. -ci). – Dell’ellenismo, del periodo che va dalla morte di Alessandro Magno alla battaglia di Azio: la civiltà e.; letteratura, arte e., caratterizzate da un’estrema preminenza della...
nudo
agg. [lat. nūdus]. – 1. a. Non coperto da vestito o da altro indumento, riferito al corpo umano: un bambino n., un uomo n., una donna n.; spesso in funzione predicativa: essere, stare, restare n.; spogliare n. il bambino, e spogliarsi...