VOLTAIRE, François-Marie-Arouet, de
Lorenzo GIUSSO
Nacque a Parigi il 20 febbraio 1694. Egli ebbe in un collegio di gesuiti un'eccellente educazione umanistica, e a dodici anni già componeva versi che [...] sempre impeccabili. Accoglienze straordinarie sono riservate al tragico dal filosofo più famoso d'Europa: il re recita in piena accademia delle regole del bene e del male differiscano come i linguaggi e le fogge del vestire, è tuttavia certo che si ...
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. La critica letteraria (XI, p. 975). - Il lavoro critico ha seguitato a svolgersi dai capisaldi rappresentati dal pensiero del Croce (vedine le ultime formulazioni in Aesthetica in nuce, 1929, e in La [...] concetti d'intuizione-espressione, di liricità, di linguaggio, ecc., operano nell'Estetica crociana come puri qualcosa anche alla cultura del Vecchio Mondo.
Bibl.: G. Gentile, La filosofia dell'arte, Milano 1931; B. Croce, La poesia, Bari 1936; ...
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Fino alla metà del Novecento il concetto di B. applicato al campo letterario appariva in modo saltuario e sporadico, poiché era un termine usato per indicare più genericamente l'intero periodo storico [...] del suo tempo, l'una dedita alle arti, alla filosofia, alle lettere, l'altra alla politica e alle glorie storia della critica sul Seicento.
I capricci di Proteo. Percorsi e linguaggi del Barocco, Atti del Convegno internazionale di Lecce, 23-26 ...
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VARRONE, Marco Terenzio (M. Terentius Varro)
Plinio Fraccaro
Principe degli eruditi romani e uno dei più fecondi poligrafi dell'antichità. Nacque a Rieti nel 116 a. C. (perciò detto anche Reatinus) e [...] famosa questione dell'analogia e dell'anomalia nel linguaggio. Varrone si dichiara analogista, ma fa larghe ecc.). Le dottrine derivano, per dichiarazione stessa di V., dai filosofi, specialmente stoici, e dai grammatici di Alessandria e di Pergamo: ...
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VERGA, Giovanni
Attilio Momigliano
Novelliere e romanziere, nato il 31 agosto 1840 a Catania, ivi morto il 27 gennaio 1922. A Catania ebbe come maestro un verseggiatore byroniano e montiano, Antonino [...] la vitalità delle cose, del paesaggio e delle persone.
Il linguaggio del V. è diventato a volte più sfumato, a volte più marito di Elena (Milano 1882), che nasce dalla stessa filosofia della vita dei Malavoglia, ma preannuncia la psicologia più ...
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Filosofo, saggista e critico letterario tedesco di famiglia ebraica, nato a Berlino il 15 luglio 1892, morto suicida a Port Bou (Catalogna) il 26 settembre 1940. Studiò nelle università di Friburgo, Berlino, [...] su temi spesso eterogenei. La sua riflessione filosofica, segnata da una forte antisistematicità e orientata da temi teologici attinti alla tradizione cabbalistica, fu inizialmente rivolta al linguaggio, anche per via dell'attività di traduzione ...
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Scrittore austriaco, nato a Vienna il 1° novembre 1886, morto a New Haven (Stati Uniti) il 30 maggio 1951. Figlio di un industriale tessile viennese, e lui stesso direttore di una fabbrica tessile, nel [...] interessi: dal 1929 al 1931 si occupò, oltre che di filosofia, filologia, sociologia e storia, anche di matematica e più presenti i germi di quella radicale evoluzione tecnico-formale del linguaggio che porterà B. ad attingere nel suo capolavoro, il ...
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Romanziere e critico indiano, nato a Peshawar il 12 dicembre 1905. Ha compiuto gli studi al Khalsa College (Amritsar), alla Punjab University (1921-24), all'University College di Londra (1926-29) e all'università [...] − spazia dalla narrativa alla saggistica sull'arte figurativa, la filosofia e la cultura indiane, alla critica letteraria. A parte termini indiani e lingua inglese. Ne vien fuori un linguaggio talora ibrido e pittoresco ma sempre colorito, essenziale, ...
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Poeta statunitense di origine italiana, nato a New York il 26 marzo 1930. Giovanissimo, conosce l'inferno della prigione; quindi approda a Harvard, dove pubblica la sua prima raccolta di poesie, The vestal [...] che richiamano folle di giovani. Attratto dalla filosofia orientale, ne esprime la portata personale nel volumetto si ricombinano fino a valicare la soglia del realismo. Il linguaggio ultra-colloquiale non sempre si associa a forme metriche nuove ...
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Poetessa austriaca, nata a Klagenfurt il 25 giugno 1926.
Dopo aver studiato filosofia a Vienna, dove si è addottorata con una tesi su Die kritische Aufnahme der Existentialphilosophie Martin Heideggers, [...] s'incontrano con il tema della generazione venuta dopo gli orrori della guerra, entro la dimensione di un linguaggio spesso tormentato e astruso, ma testimone sempre di una ricerca espressiva originale. Nella seconda raccolta di versi, Anrufung ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...