CINGARI, Alfonso
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Bologna il 17 ott. 1748 da Giovanni Battista, rinomato medico, e da Eleonora Santini, figlia del medico Gian Maria. A sette anni venne inviato dai genitori [...] quindici anni fu in grado di sostenere una pubblica disputa di filosofia; in seguito, iscrittosi all'università di Perugia, si laureò tono convincentemente oratorio, con l'uso di un linguaggio chiaro ma retorico adatto a impressionare un pubblico ...
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GRIFFINI, Michelangelo (al secolo Giacinto Gaetano)
Giuseppe Cagni
Nacque a San Colombano al Lambro il 4 maggio 1731, dal "dottor fisico" Giuseppe e da Armilla Pia Legnani. Dopo studi nel collegio S. [...] poi al collegio di S. Alessandro in Milano per studiarvi filosofia sotto il p. Ignazio Visconti, futuro generale dell'Ordine. Badava alla sostanza, quasi estendendo ai libri il linguaggio tenuto in cattedra. Erudizione e cultura gli furono ...
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BETTONI, Giuseppe
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Bogliaco, nei pressi di Salò, il 5 settembre 1722, dal conte Domenico e da Caterina Bernini. Compì il corso regolare degli studi (grammatica, umanità e [...] fu destinato all'insegnamento, prima della retorica e poi della filosofia, nel collegio di Verona. Nell'ottobre del 1754 fu del confratello e di J. G. Herder sull'origine naturale del linguaggio e della società, il B. si mantiene rigido fautore di un ...
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LITTARA, Vincenzo
Franco Pignatti
Nacque il 31 dic. 1550 a Noto, da famiglia modesta. Il padre Nicola possedeva alcuni beni immobili che alla sua morte, nel 1563, andarono ab intestato ai figli; il [...] La Piana, di Scicli; quindi apprese la dialettica e la filosofia dal minorita Giuseppe Bonasia, pure notinese, uomo di grande erudizione tentativo di trasferire alla tematica sacra situazioni e linguaggio dell'epica pagana, con un curioso compromesso ...
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CALINI (Calino), Cesare
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Brescia il 4 febbr. 1670 dal conte Carlo Francesco e da Elena Provaglio, in una famiglia del luogo di antiche tradizioni. Terzo di sei figli maschi [...] Bologna all'inizio del secolo XVIII, insegnò per molti anni filosofia nel Collegio dei nobili di S. Francesco Saverio diretto dai l'oratore sacro: l'argomento, lo stile, il linguaggio sono tipici del predicatore del primo Settecento. Ma sotto ...
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CAROLI, Gian Francesco Nazareno
Mario Themelly
Nato a Modena il 23 ott. 1821 da Giuseppe e da Maria Rabitti, appena compiuti i primi studi entrò nell'Ordine dei minori conventuali assumendo il nome [...] , scolaro di G. Mezzofanti, e completò gli studi di filosofia e teologia laureandosi (maggio 1846) nel collegio di S. Bonaventura 'un'opera completamente nuova nella impostazione e nel linguaggio: Del magnetismo animale ossia mesmerismo in ordine alla ...
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CESTARI (Cestaro), Gennaro
Maria Aurora Tallarico
Secondogenito di quattro fratelli, nacque a Napoli il 19giugno 1753 da Serafina de' Sio, di famiglia napoletana, e da Giacomo Cestaro, professore nell'Accademia [...] dei benefici vescovili. Analogo tema, ma con un linguaggio molto più violento, riprese nell'opera Lo spirito il lavoro. L'opera nel complesso risente fortemente dei principî della filosofia di Cartesio, che il C. saluta "come il genio che spezza ...
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DELLA TORRE, Giacinto Vincenzo
Giulietta Pejrone
Nacque a Saluzzo il 15 marzo 1747 da Filippo dei conti di Lucerna e Valle e da Vittoria Melano di Portula. Morto il padre e risposatasi la madre a Vercelli [...] ordinato sacerdote il 10 marzo 1770.
Mentre era lettore di filosofia e teologia a Cremona, iniziò un'opera rimasta inedita, Elogia delle due città alla composizione dei conflitti. Eguale linguaggio di concordia tenne poi nell'ultima Lettera pastorale ...
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ALPRUNI, Francesco Antonio
Mario Rosa
Nato a Borgo Valsugana nel 1732, entrò ventenne a Genova nella Congregazione barnabitica. Passato a Roma, insegnò teologia nel collegio di S. Carlo ai Catinari, [...] radicalizzazione, riflessa nella violenza del linguaggio, delle speranze nella ventata rivoluzionaria al 1802 la cattedra di diritto della natura e delle genti e filosofia morale. Collocato a riposo e posto in disparte dal regime napoleonico ...
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GERARDO di Csanád (Gerardus Moresenae "Aecclesiae" seu Csanadiensis episcopus)
Luigi Canetti
Di origine veneziana o veneta, nacque sul finire del X secolo; le notizie storicamente accertabili sul suo [...] compiaciuta veste retorico-stilistica e il linguaggio criptico, ricchissimo di neologismi, rendono Lo studio della Bibbia nel Medioevo, Bologna 1972, p. 115; É. Gilson, La filosofia nel Medioevo, Firenze 1973, pp. 283 s.; J. Leclercq, San G. di ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...