Il principale rappresentante della commedia dorica siciliana. Gli antichi lo dicono nativo di Siracusa o di Crasto in Sicilia o di Megara Iblea o di Cos o di Samo, ma più probabile è ch'egli nascesse a [...] è citato il titolo; interessanti sono quelli (3) di carattere filosofico, nei quali Alcimo, retore e storico siciliano (sec. IV-III a. C.), voleva trovare gli antecedenti della teoria platonica delle idee. Importanti sono i resti del Gnomologio, del ...
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PRODICO (Πρόδικος, Prodĭcus) di Ceo
Guido Calogero
Sofista greco del secolo V a. C., alquanto più giovane di Protagora, ma tuttavia un po' più anziano di Socrate, che poté dalla tradizione essere considerato [...] spiegano le ironie di cui Socrate lo fa segno nei dialoghi platonici.
Bibl.: Per la letteratura più antica resta caratteristico il saggio di Erma, vedi Q. Cataudella, in Giorn. critico d. filosofia italiana, XV, 1934, pp. 342-44). Per una singolare ...
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PORFIRIO (Πορϕύριος, Porphyrius) di Tiro
Guido Calogero
Pensatore greco, nato il 232 o 233 d. C., morto, pare a Roma, sul principio del sec. IV. Dal 262 o 263 scolaro di Plotino a Roma, divenne il più [...] Commentaria in Aristotelem Graeca, IV, 1). Dell'intento di conciliazione platonico-aristotelica proprio di P. è d'altronde documento tipico, già di Pitagora), frammento di una sua storia della filosofia; il Περὶ τοῦ ἐν 'Οδυσσείᾳ τῶν νυμϕῶν ἄντρου ...
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. La parola divenire (γίγνεσϑαι) fu adoperata per dinotare la rivoluzione continua delle cose. "Tutto scorre e nulla permane", e però non si può dire che le cose siano: il loro essere consiste nel passare, [...] compose nella concezione platonica sulla relazione del mondo delle idee col mondo fenomenico. Per Platone c'è un Hegel, il concetto del divenire è diventato il problema centrale della filosofia. Nella sua Scienza della logica egli fa vedere che né l ...
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Poeta e pensatore cecoslovacco, nato presso Tábor il 13 settembre 1868, morto a Jaroměřice (Moravia) il 25 marzo 1929. Sono state date di lui varie definizioni, come: "poeta metafisico", "creatore sintetico", [...] immediate del poeta, la cui cultura, prevalentemente platonica, neo-platonica e mistico-cristiana, è ancora in via di sviluppo. Nelle nuove raccolte si nota già un prevalere della concezione filosofica sull'ispirazione immediata; il poeta parla d'una ...
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Filosofia. - Le differenze e le somiglianze che l'osservazione empirica può notare tra i fatti psichici hanno indotto gli psicologi a presupporre una molteplicità di attitudini, come ad es. la sensibilità, [...] esplicativa dell'anima. Di solito essa è ravvicinata alla tripartizione platonica dell'anima. Ma questa se ne distingue per un netto a passare.
La teoria dei gradi prevale nel campo filosofico. La psicologia intende anch'essa di abbandonare la vieta ...
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Uomo politico e filosofo del sec. IV a. C. Eunuco e nella sua giovinezza (almeno secondo Teopompo) cambiavalute, riusci a conquistare il privato possesso di alcuni villaggi intorno al Monte Ida nella Troade, [...] XIII, 57, secondo cui E. sarebbe stato addirittura scolaro di Platone nell'Accademia) è diretta, insieme, a lui, a Erasto e e ai compagni che non aveva compiuto nulla d'indegno della filosofia". Nell'epigramma tombale (fr. 674 Rose), in cui alludeva ...
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SENOCRATE (Ξενοκράτης, Xenocrătes)
Guido Calogero
Filosofo greco del sec. IV a. C., scolaro di Platone. Quando, morto il maestro, gli successe Speusippo nella direzione dell'Accademia, egli lasciò Atene [...] è, così, il primo a introdurre nella tradizione quella precisa partizione della filosofia in "logica", "fisica" ed "etica", che già era potenzialmente contenuta nel platonismo e doveva poi esercitare durevole efficacia. Nella sfera gnoseologica, egli ...
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Nacque a Firenze nel 1429 di nobilissima famiglia (era figlio di Neri e di Lena Strozzi). Si dedicò presto agli studi di filosofia, grammatica e retorica sotto frate Angelo da Lecco, Iacopo Ammannati, [...] la cultura classica, in particolar modo la filosofia aristotelica, di cui fu l'ultimo maggior rappresentante da T. Tonelli, Firenze 1841; A. Della Torre, Storia dell'Accademia platonica in Firenze, Firenze 1902, pp. 322-425; E. Santini, Firenze ...
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SACCA Filosofo, iniziatore del periodo neoplatonico della filosofia antica. Visse in Alessandria circa dal 175 al 242 d. C. Appena venne in contatto con la filosofia, dice Porfirio presso Eusebio (Hist. [...] l'incorporeità dell'anima, s'accorda con la dottrina psicologica plotiniana. L'affermazione di Ierocle, che per Ammonio la dottrina platonica e l'aristotelica siano in sostanza un'unica cosa, può essere esatta solo nel senso, che la concezione del ...
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platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...
platonismo
s. m. [der. del nome del filosofo Platone (v. platonico1)]. – 1. La filosofia, la dottrina, il pensiero di Platone: il nucleo centrale è costituito dalla dottrina delle idee eterne, universali, separate dalla realtà sensibile, che...