Giurista e storico (Chemnitz 1632 - Berlino 1694). Fu il primo a insegnare in una università diritto naturale e delle genti (a Heidelberg dal 1661); fu quindi consigliere di Stato e storiografo regio a [...]
Studiò teologia protestante e diritto a Lipsia e nel 1657 filosofia a Jena, ove, sotto la guida del matematico E. la sanzione in rapporto alla non osservanza della norma giuridica; nella morale invece non vi è coazione, e il rispetto della norma è ...
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Nel linguaggio filosofico e religioso, il governo del mondo e della storia degli uomini per opera di un essere divino (o di un principio superiore), il quale realizza i suoi piani secondo fini che trascendono [...] il più perfetto corso di quell’evoluzione; di qui la morale stoica, che impone di accettare con serenità il corso delle Vico che il concetto di p. assurge a matura espressione filosofica. La p. costituisce per Vico il principio in virtù del ...
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Storico ateniese (430-354 a. C. circa), figlio di Grillo e di Pandora, del demo di Erchia; di famiglia aristocratica, militò (404) contro i democratici di Trasibulo. Fu discepolo di Socrate senza però [...] comprendere appieno l'altezza morale del maestro; del resto non ebbe reale disposizione alla filosofia, né attitudini critiche che potessero farne un vero storico. Fu scrittore piacevolissimo, di grande nitidezza e purità di linguaggio, benché ...
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Architetto (Modena 1624 - Milano 1683). Esponente del barocco piemontese, formatosi sullo stile borrominiano si distaccò in seguito dall'architettura classica e da quella contemporanea; i suoi edifici [...] dell'annesso convento. Nel 1655, dopo aver insegnato filosofia, fu eletto preposto, ma per contrasti col principe noto da una sua incisione. Di questo periodo è anche una tragicommedia morale, La pietà trionfante. Nel 1662 tornò per poco a Modena, ...
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Umanista fiammingo (Overijssche, Bruxelles, 1547 - Lovanio 1606). Animato da un atteggiamento sincretistico, fu influenzato soprattutto da Tacito e da Seneca nell'elaborazione delle sue teorie sulla politica [...] questa e la morale; svolse inoltre una intensa attività filologica curando importanti edizioni di testi antichi.
Vita
Formatosi ad Ath presso i gesuiti poi a Lovanio, L. si orientò subito verso la filologia e la filosofia, pubblicando studi eruditi ...
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Teologo modernista (Dublino 1861 - Storrington, Sussex, 1909). Reso famoso, tra l'altro, dalla sua adesione al movimento modernista, incentrò la sua speculazione sul senso della presenza di Dio nella "Chiesa" [...] al ministero pastorale, passando nel 1894 a insegnare teologia morale nel collegio di Stonyhurst, dove rimase fino al 1896. quindi nell'assumere come assoluti anche quei concetti filosofici che sono utilizzati nelle definizioni dogmatiche: dalla ...
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Pseudonimo del filosofo tedesco Johann Caspar Schmidt (Bayreuth 1806 - Berlino 1856). Esponente della sinistra hegeliana, combatté qualsiasi entità reale o astratta (dallo Stato alla religione, dalla morale [...] anche i teorici dell'anarchismo.
Vita
Studiò teologia, filologia e filosofia a Berlino (dove fu scolaro di Schleiermacher e Hegel) e in ogni sua forma, i legami sociali, la religione, la morale, il diritto, i partiti. La sua opera fondamentale, Der ...
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Uomo di stato cecoslovacco (Hodonín, Moravia, 1850 - castello di Lány, Praga, 1937). Di umili natali, studiò alle università di Vienna e Lipsia e nel 1882 ottenne la cattedra di filosofia all'univ. ceca [...] che compito del popolo ceco non era solo la lotta contro l'egemonia austriaca, ma anche quella per il perfezionamento morale dell'uomo. Concetti analoghi, e l'esaltazione del valore della religione nella lotta politica, erano esposti in due opere nel ...
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Filosofo e scienziato tedesco (Winterthur 1720 - Berlino 1779). S. è noto nella storia dell'estetica per l'ampia e fortunata Allgemeine Theorie der schönen Künste (4 voll., 1771-74), un manuale di estetica [...] 'Accademia delle scienze, di cui diresse dal 1775 la classe di filosofia. Da allora in poi visse principalmente in quella città, godendo della stima e della loro differenza dalla conoscenza e dalla morale, e, dall'altro, attraverso un netto distacco ...
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Filosofo (Düsseldorf 1743 - Monaco 1819). Studioso non accademico, strinse rapporti con i maggiori esponenti della cultura tedesca dell'epoca (J.W. von Goethe, J.G. Herder, J.G. Hamann, 1730-1788, G.E. [...] casa commerciale di questo, ma si dedicò ben presto agli studî filosofici e letterarî, dando anche vita, nella sua casa nei pressi sia come principio necessario per fornire alla volontà morale un suo contenuto affettivo, e liberarla dalle difficoltà ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...