LA FONTAINE, Jean de
Salvatore Battaglia
Nacque a Château-Thierry (Champagne) l'8 luglio 1612 e morì a Parigi il 14 aprile 1695. A voler seguire la volontà del padre, ch'era "maître des eaux et forêts", [...] degli uomini e l'azione della società. Non è semplicismo morale né atonia sentimentale, ma una superiore intuizione della vita, angustie che essa perennemente ordisce. Poeta privo di filosofia, senza preconcetti etici né teorie estetiche, ma ...
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Nacque nel 95 a. C. da M. Porcio Catone, pronipote di Catone il Censore. Fu sin da giovane austero, casto, sobrio, moralmente e fisicamente forte, come ci attesta la biografia plutarchea, l'unico rimastoci [...] e l'energia a ottenere che i suoi legionarî fossero, moralmente e militarmente, soldati di primo ordine. Essi amavano e sue orazioni non disdegnava introdurre disquisizioni di carattere filosofico che sapeva rendere accette al popolo (Cic., ...
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Nato presso Lione il 22 gennaio 1775, morto a Marsiglia il 10 giugno 1836, dotto ricercatore in molti e svariatissimi rami del sapere, soprattutto nella fisica e nella matematica, celeberrimo per la scoperta [...] tra notevoli pregi analitici ha anche la buona intenzione morale di far ravvedere i giocatori. Questa memoria, grandemente de Biran; anzi pare che la sua preferenza fosse per la filosofia. Ciò non impedì che poco appresso (1814-16) egli pubblicasse ...
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Enciclopedista, nato a Langres in Champagne il 5 ottobre 1713, morto a Parigi il 30 o il 31 luglio 1784. Figlio primogenito d'un agiato coltellinaio, il D. venne destinato dapprima allo stato ecclesiastico: [...] tutti i culti, e specialmente al dogma e alla morale cristiana. Si dichiara ancora deista, e fa perfino una sur les règnes de Claude et de Néron, prolissa apologia di Seneca, della filosofia e di sé stesso. Il 19 febbraio 1784, il D. ebbe una violenta ...
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Nacque a Portsea il 7 febbraio 1812, da una famiglia piccolo-borghese, la classe sociale da cui egli doveva attingere tanti tipi e macchiette dei suoi romanzi, a cominciare dai suoi stessi genitori che [...] Invece, quando D. non ha coscienza di trattare questioni morali scottanti, gli vien fatto di creare tipi anche di esseri specialmente nel Christmas Carol, che racchiude la quintessenza della filosofia dickensiana. Non sentono la poesia di Natale i ...
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È termine diventato di largo uso nel linguaggio filosofico e politico della seconda metà del secolo decimonono. Stando al significato etimologico della parola (dalla quale sono pure derivati i termini [...] Chiesa né di Stato, né di esercito né di tribunale né di sacerdozio. È un anarchismo più morale che politico ed economico, più ascetico-mistico che filosofico; ma non fu senza efficacia nella diffusione e nella pratica delle idee anarchiche.
Le quali ...
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PESTALOZZI, Johann Heinrich
Antonio Banfi
Nacque dal medico Johann Baptist e da Susanna Hotze il 12 gennaio 1746 a Zurigo, vi frequentò le scuole e nel Collegium Carolinum ebbe ad insegnanti lo Steinbrüchel, [...] che scopre il più profondo aspetto della sua natura: l'esigenza morale e religiosa, che, se per la sua essenza divina non del sec. XVIII e il principio del XIX e che nella filosofia idealistica s'è risolto con il concetto della libertà dello spirito, ...
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. Il concetto antico. - La parola, di origine indo-europea (ant. ind. barbaras; gr. βάρβαρος; cfr. il lat. balbus), significa originariamente chi pronunzia suoni sgradevoli inarticolati simili a quelli [...] estendersi della cultura, il concetto di barbaro acquista un valore morale: i barbari si ricercarono sempre ai limiti estremi della loro condizione era a poco a poco idealizzata dai filosofi che, spregiando la vita reale corrotta e demoralizzata, ...
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Uno dei brevi libri della Bibbia ebraica detti "rotoli" (ebr. megillüt; v. bibbia, VI, pp. 882, 908).
Il nome. - Il titolo Ecclesiaste, adottato in quasi tutte le lingue, viene dalla versione greca detta [...] elevata, ma neanche è malsana. Il suo livello religioso-morale non è al disotto della media dell'Antico Testamento. Perciò Lo stato della società che deplora, certa analogia con la filosofia greca e qualche probabile grecismo (es. far bene nel senso ...
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IPERIDE (‛Υπερείδες, Hyperīdes)
Piero Treves
Oratore, avvocato e politico ateniese del sec. IV a. C. Nacque nel demo di Collito, nel 390-389; del padre, Glaucippo, non è nota la professione né la condizione, [...] filosofia e costruita su un empirismo etico talvolta ambiguo, che Isocrate appunto aveva teorizzata, e da vent'anni insegnava. Da Isocrate I. apprese oltre l'arte oratoria, la tendenza a poggiare, nella sua opera e nella sua vita, su una base morale ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...