WIELAND, Christoph Martin
Vittorio Santoli
Letterato, nato ad Oberholzheim nei dintorni di Biberach (Svevia) il 5 settembre 1733, morto a Weimar il 20 gennaio 1813. Natura sensibile, trascorse la sua [...] stoico e di un pitagorico, ossia il trionfo della "piacente filosofia", della tesi dell'aurea mediocritas, del giusto mezzo e di gli altri numerosi scritti che hanno ispirazione e fine morale ricorderemo il Nachlass des Diogenes von Sinope (1769), ...
Leggi Tutto
. Il termine animismo, usato già nel sec. XVIII a designare una teoria medica (G. E. Stahl, Theoria medica vera, 1707) fondata sulla vecchia dottrina vitalistica che vedeva nell'anima il principio vitale, [...] animismo è pel Tylor propriamente una "filosofia", una "teoria delle cause personali elevata a filosofia generale dell'uomo e della natura", sviluppare la coscienza della personalità e della responsabilità morale.
Bibl.: E. B. Tylor, Primitive ...
Leggi Tutto
Filosofo, nato a Dysert, nella contea di Kilkenny (Irlanda), il 12 marzo 1685, da famiglia d'origine inglese. Nel 1700 entrò al Trinity College di Dublino, nel quale rimase poi come maestro (successivamente [...] venne sempre più in chiaro, bensì era vòlto al rinnovamento morale e religioso dell'umanità. Riuscito vano il tentativo di conquistare che ne fa anche letterariamente uno de' migliori scritti filosofici inglesi, furono letti e gustati da un più ampio ...
Leggi Tutto
PLINIO il Giovane (C. Plinius Caecilius Secundus)
Marco Galdi
Nacque a Como, Novum Comum, antica colonia di Cesare, nell'anno 61 o 62 d. C., sotto il regno di Nerone. All'epoca dell'eruzione del Vesuvio [...] di gratitudine e di ammirazione, di Musonio e di altri filosofi. Ricoprì molte cariche pubbliche, quali quelle di flamen divi volle presentarci in tutta la loro luce le splendide qualità morali e intellettuali di Traiano. E fa meraviglia che non ...
Leggi Tutto
Nacque con tutta probabilità ad Atene (cfr. Epifanio, Adv. haer. 32, n. 6) tra il 145-150 da genitori pagani. Non si conoscono le circostanze della sua conversione al cristianesimo. Intraprese nella giovinezza [...] 'importanza della filosofia e la sua utilità rispetto alla scienza cristiana (I); fa vedere le relazioni che passano tra fede e ragione (II, V); dà i contrassegni della vera chiesa tra le sette eretiche, e cioè la tendenza alla perfezione morale, che ...
Leggi Tutto
Filosofo greco, nato fra il 214 e il 213 a. C., scolarco dell'Accademia e iniziatore, in essa, dell'indirizzo speculativo che integrava con una dottrina del probabilismo la tradizione scettica già iniziata [...] 'azione: è verosimile qui che C., aderendo a una morale pratica, dominata dal concetto della "fede" nella felicità (per poteva in realtà esser superata soltanto dal punto di vista della filosofia moderna: e non è un caso che quella tesi agostiniana ...
Leggi Tutto
GALLIENO (P. Licinius Egnatius Gallienus)
Gastone M. Bersanetti
Imperatore romano dal 253 al 260 d. C. insieme col padre Valeriano, poi da solo fino al 268. Di nobilissima origine, nacque intorno al [...] il filellenismo accentuato e concepì un piano di trasformazione morale e religiosa, per il quale credette possibile ricondurre l contro di esso le armi della polemica, affidata alla filosofia del tempo, nella persona del suo più alto rappresentante ...
Leggi Tutto
L'assoluto, in senso empirico, è ciò che è per sé pensato, non in relazione ad altro, anche se in altri rapporti è condizionato o relativo; in senso gnoseologico è ciò che necessariamente è da riconoscere: [...] Dunque la storia del concetto di assoluto è la stessa storia della filosofia. Ma è stato forse Nicola da Cusa il primo che abbia teoretica, ma rivelantesi immediatamente nell'assolutezza della legge morale. Cosicché in Kant assieme al nuovo è ...
Leggi Tutto
Nato il 2 marzo 1817 a Nagyszalonta, oggi Salonta-Mare (Romenia), morto il 22 ottobre 1882 a Budapest. Insieme col romanziere Jókai e col Petöfi è il maggior poeta classico della letteratura ungherese. [...] il maestro. Frequentò colà per alcun tempo anche la facoltà di filosofia all'Università, ma la miseria gl'impedì di continuare. Diventò eventi notevoli: solo attraversò una grave e profonda crisi morale per la morte della figlia Giulia. Sebbene la sua ...
Leggi Tutto
Nacque a Fontaines-lès-Dijon a pochi chilometri dalla capitale della Borgogna, probabilmente nel 1091, da genitori appartenenti all'alta nobiltà. Nel 1111 manifestò i primi segni della vocazione per la [...] .). Inesorabile nella difesa dei principî teorici e morali della religione, si mostrò invece relativamente mite , I (1922), nn. 5-6; id., in Riv. trimestrale di studi filosofici e religiosi, IV (1922), n. 4; id., in Ricerche religiose (1925), ...
Leggi Tutto
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...