Letteralmente, dialettica significa esercizio concreto dell'attività o funzione logica dell'uomo, procedimento concettuale, arte della conversazione, del dialogo, della discussione, e però del distinguere, [...] (Les trois dialectiques, in Revue de mét. et de morale, 1897) parla di tre dialettiche, le quali creano, scholastischen Methode, Friburgo in B. 1909-1911; B. Spaventa, Scritti filosofici, a cura di G. Gentile, Napoli 1900; id., Logica e ...
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PIO V papa, santo
Rosario Russo
Antonio Ghislieri nacque a Bosco Marengo, il 17 gennaio 1504 da Paolo e Domenica Augeria. Suo padre era povero; il giovinetto poté darsi agli studî mercé l'aiuto d'un [...] ordinato sacerdote. Dopo essere stato lettore di teologia e filosofia nel convento domenicano di Pavia, commissario dell'Inquisizione romana , ma i provvedimenti che emanò portarono al risanamento morale della famiglia.
Tutte le sue energie dedicò all ...
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ORIANI, Alfredo
Giovanni Cenni
Nacque a Faenza il 22 agosto 1852; morì nella sua villa "Il Cardello" presso Casola Valsenio il 18 ottobre 1909. L'O. ebbe una fanciullezza vuota d'affetti. A Bologna, [...] vi dibattono le sue idee, vi parlano la sua parola. Il filosofo vi soverchia l'artista, e ciò è male; tuttavia, anche se dello scrittore.
Dal tormento di una solitudine materiale e morale, dal disgusto per la mediocrità dell'ambiente provinciale come ...
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Critico e storico danese, nato a Copenaghen il 4 febbraio 1842, morto il 17 febbraio 1927. Spirito vivo, irruento, con vasti orizzonti e con cultura europea; pensatore non profondo, ma quadrato nel ragionare [...] Rasmus Nielsen (Om Dualismen i vor nyeste Filosofi "Sul dualismo nella nostra recente filosofia", 1866), e affrontando le ire della , il materialismo storico, la rivolta contro la morale convenzionale, la guerra mossa al formalismo accademico e ...
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Geert Geertsz (che doveva poi tradurre il suo nome in quello umanistico di Desiderio Erasmo) nacque a Rotterdam la notte fra il 27 e il 28 ottobre probabilmente del 1466; era figlio naturale di un certo [...] l'esegeta contro le interpretazioni legate alle scuole filosofiche, ree, secondo lui, d'avere trasformato le a restaurare la purezza della fede, e con ciò della vita morale. Il concetto di humanitas, quale è tratteggiata già nell'opera giovanile ...
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TEGNÉR, Esaias
Giuseppe GABETTI
Poeta svedese, nato a Kyrkerud nel Värmland il 13 novembre 1782, morto a Östrabo presso Växjö il 2 novembre 1846. Rappresentò fra i romantici la tendenza umanistica; [...] lira corde d'acciaio" e s'esaltasse nel sentimento di forza che ugualmente si sprigiona dalla "virile volontà morale" di Kant, dalla "filosofia dell'azione" di Fichte o dalla poesia eroica della saga antica, il naturale senso di equilibrio implicito ...
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Filosofo, nato a Parigi il 28 novembre 1792, morto a Cannes il 14 gennaio 1867. Nel 1810 entrò nella Scuola normale, che s'apriva allora per la prima volta. Ivi ebbe professore di retorica il Villemain, [...] e alle tre idee - di valore - del vero, del bello, del bene morale. Di questi principî noi abbiamo un'intuizione originaria, spontanea, come un'ispirazione: la riflessione filosofica li libera dal concreto dell'esperienza e li presenta per se stessi ...
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Figlio d'un Ateniese e d'una schiava di Tracia, solo per metà greco quindi, discepolo, in età matura, di Socrate e, già prima, di Gorgia e d'altri sofisti, Antistene fu il fondatore della scuola che chiamarono [...] esterni e di fortuna, contro le ricchezze, gli onori, la gloria. Antistene è come il filosofo della volontà; a questa forza dominatrice egli riduce addirittura tutta la morale; ciò ch'egli ammira più in Socrate, il maestro, s'è visto, è appunto la ...
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Nacque a Figline nel Valdarno il 19 ottobre 1433 da Diotifeci d'Agnolo di Giusto, medico, e da Alessandra di Nannoccio di Montevarchi. Della sua prima educazione letteraria nulla si sa di preciso. Secondo [...] . Per la cronologia di esse cfr. G. Saitta, La filosofia di Marsilio Ficino, Messina 1923, pp. 17-34. Da , Storia dell'Accademia platonica di Firenze, Firenze 1902; E. Galli, La morale nelle lettere di M. F., Pavia 1897; id., Lo stato, la famiglia ...
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Non par dubbio che E., come divulgatore e inventore di favole nelle quali erano introdotti a parlare gli animali e che contenevano allegorie morali riferibili alla vita umana, sia un personaggio realmente [...] notizia di Erodoto, la fama di E. e del suo influsso morale e politico doveva essere nota e formata nel mondo greco già nel nella diatriba cinica, e naturalmente anche in tutta la filosofia popolareggiante, specialmente in Plutarco e in Luciano, nella ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...