IBN ṬUFAIL, Abū Bakr Muḥammad ibn ‛abd al-Malik ibn Muḥammad
Carlo Alfonso Nallino
Medico e filosofo arabo musulmano di Spagna, nato a Guadix sul Guadalquivir verosimilmente nel primo decennio del sec. [...] riscontra in tutto ciò nulla che contraddica il suo proprio sistema filosofico-teologico; solo non riesce a capire perché il profeta spesso si combattere le attività mondane suscita scandalo e perturbazione morale a tutto danno della fede. Gli appare ...
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POINCARÉ, Jules-Henri
Fabio CONFORTO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Nato a Nancy (Meurthe-et-Moselle) il 29 aprile 1854 e morto a Parigi il 17 luglio 1912, cugino di Raymond (v.), fu tra i più grandi [...] . Sull'opera scientifica v. il fascicolo speciale, dedicato alla memoria del P., della Revue de métaphysique et de morale, settembre 1913 (l'articolo sul P. filosofo è di L. Brunschwicg); e L. Rougier, La philos. géometr. de H. Poincaré, Parigi 1920. ...
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HAMILTON, Alexander
Insigne uomo di stato americano, nato l'11 gennaio 1757 nell'isola inglese di Nevis (Antille), da James H., scozzese, e da Rachel Faucette, discendente di calvinisti francesi, morto [...] quell'indomabile energia e quel severo e alto senso morale che dovevano poi essere i tratti caratteristici della sua dava con passione agli studî di lettere, di storia, di filosofia, e soprattutto di scienze naturali e matematiche, colmando da ...
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Celebre chansonnier francese, nato a Parigi il 19 agosto 1780, morto il 16 luglio 1857. Suo padre, Jean-François de B. de Mersic, infatuato dell'idea di una sua pretesa nobiltà (proveniva in realtà da [...] sorridente malizia: "ceci n'est que l'histoire d'un faiseur de chansons"!...
Tutto fu semplice nel B.: la sua morale, la sua filosofia, la sua religione. Nato dal popolo, cresciuto un po' alla ventura, ebbe del popolo il riso franco, spregiudicato, e ...
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LESAGE, Alain-René
Salvatore Battaglia
Romanziere e autore drammatico francese, nato a Sarzeau (Bretagna) il 13 dicembre 1668, morto a Boulogne-sur-Mer il 17 novembre 1747. Rimasto solo al mondo appena [...] la letteratura, che nei suoi studî e nel suo spirito prevaleva sulla filosofia e sul diritto, a dargli i mezzi per sé e per la sua . L'ambiente in cui egli si muove ha una sua morale sfacciata, troppo realistica; l'azione in cui opera è tramata ...
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Aristippo è il fondatore della scuola cirenaica. La cronologia della sua vita è assai incerta. Non conosciamo né l'anno della sua nascita, né quello della sua morte; sappiamo tutt'al più, da alcune fonti, [...] , aveva fatto di suo figlio, Aristippo il giovane, un filosofo: ora appunto da questi legatarî potrebbe la dottrina aver ricevuta meriti, aggiunse anche quello di costruire un sistema di morale assai analogo a quello dei Cirenaici.
Del resto, sull ...
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Scrittore americano, nato a Boston il 25 maggio 1803, morto a Concord il 25 aprile 1882: celebre moralista e poeta, la cui opera potentemente contribuì alla formazione della moderna coscienza americana [...] la lettura dei poeti romantici inglesi e tedeschi e dei filosofi idealisti; e poiché solo a quegli uomini egli si lui "prender coscienza del divino entro di noi, nel nostro sentimento morale". L'uomo era per lui "un ruscello che scende da sorgenti ...
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Filosofo francese, nato a Grenoble il 30 settembre 1714. Dopo un primo periodo di tempo in cui, morto il padre, abitò in casa del fratello maggiore, e venne in contatto col Rousseau, precettore dei figli [...] 1746. Ma l'opera che gli aprì la via della notorietà filosofica fu il Traité des systèmes (1749), del quale furono prese pagine tendenza del secolo di opposizione alla tradizione dogmatica nella morale. Si comprende, quindi, come tra i numerosi ...
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. Nell'antichità. - Secondo un concetto religioso antichissimo e generale, il culto dei defunti è necessario alla loro pace ultramondana; quindi la necessità di lasciare dopo di sé dei discendenti, che [...] imporre (Creta, Sparta), il matrimonio (ἀγαμίου γραϕή). Ma il senso religioso e morale bastò spesso ad assicurare i matrimonî. L'apologia del celibato in Grecia comincia solo con la filosofia del sec. IV a. C., da Platone in poi. Fino a quell'epoca ...
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Nacque il 1° maggio 1672, da famiglia di tradizioni ecclesiastiche: il fratello della madre fu vescovo di Bristol; il padre, Lancelot, passati in sedi minori i primi gradi della gerarchia, intorno al 1676 [...] Milton, cui A. si accosta soprattutto per considerazioni morali e religiose; prova ne sia che egli colloca quasi a cambiare un epiteto, sostituire una preposizione. "Ho portato la filosofia fuor de' pensatoi e delle biblioteche, delle scuole e dei ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...