decimale
decimale relativo al sistema di numerazione posizionale in base dieci. Spesso in aritmetica, in opposizione alla nozione di numero intero, la locuzione numero decimale è usata come sinonimo [...] soddisfare la convenzione adottata (per esempio 81/100 = 0,81, 3/1000 = 0,003). In generale, si può scrivere in forma decimale finita un numero razionale solo se lo si può scrivere come una frazione il cui denominatore è formato da potenze di 2 o di ...
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tapering
s. m. inv. Progressivo assottigliamento, programma di riduzione del quantitativo di denaro immesso nel sistema economico.
• Il secondo punto, ma forse ancora più importante, riguarda le parole [...] . L’annuncio di Bernanke è stato morbido ma purtroppo è stato interpretato da molti come un segnale che «la festa è finita», si torna alla normalità. (Giovanni Pons, Repubblica, 1° luglio 2013, Affari & Finanza, p. 1) • il Governatore [della Fed ...
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petrolio-centrico
agg. Basato sulla produzione e sul consumo di petrolio.
• Come si fa a dire «eccezionalismo»? Eppure di quell’idea si vedono tracce ogni giorno, per esempio nei modelli di consumo più [...] di sviluppo petrolio-centrico. (Federico Rampini, Repubblica, 24 ottobre 2012, p. 1, Prima pagina) • «L’età della pietra non è finita per mancanza di pietre ‒ sembra abbia detto [Zaki Yamani] ‒ così l’età del petrolio non finirà perché mancherà il ...
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McFadden, Daniel L.
Economista ed econometrista statunitense (n. Raleigh, North Carolina, 1937). Dopo essersi formato alla University of Minnesota (laurea in fisica nel 1956, PhD in Behavioral Science [...] come l’assioma delle preferenze stocastiche rivelate (ARSP) – definito come la somma delle probabilità di scelta, data una sequenza finita di prove, non può essere maggiore del numero massimo di successi che una regola decisionale ammissibile o ...
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Poeta e saggista italiano (Taranto 1905 - Camaiore 1984); dopo le peregrinazioni di una giovinezza disordinata e avventurosa (fu marinaio e partecipò all'impresa fiumana di D'Annunzio), trovò la propria [...] Il trovatore, 1953; Calepino di Parigi, 1954; Ballata del povero emiro, 1955; Canzoniere amoroso, 1958; La giornata è finita, 1963; Io che sono cicala, 1967; Stellacuore, 1970; Le ombre dispettose, 1974; Fughe provvisorie, 1978. La personale risalita ...
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autovalore
autovalore o valore proprio o valore caratteristico, in una trasformazione lineare invertibile del piano definita da una matrice A di dimensioni 2 × 2, è un numero reale non nullo λ per il [...] λ è uno scalare del campo K. L’insieme degli autovalori della trasformazione è detto spettro puntuale della trasformazione. Se V ha dimensione finita n e A è la matrice della trasformazione T rispetto a una qualunque base di V, gli autovalori sono le ...
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Filosofo del diritto e dello stato (Plettenberg 1888 - ivi 1985), prof. nelle univ. di Greifswald, Bonn, Berlino, Colonia; collaboratore nel 1932 del cancelliere K. von Schleicher, iscritto al partito [...] e di rapporti giuridici, stravolti dal rapido progresso tecnico-scientifico; crisi delle forme tradizionali della lotta politica, finita attraverso i due conflitti mondiali in una sorta di "guerra civile universale" (Weltbürgerkrieg); crisi delle ...
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Pittore (Venezia tra il 1442 e il 1453 - ivi tra il 1503 e il 1505), figlio di Antonio. La prima opera datata è il polittico del convento di Montefiorentino (1476, Urbino, Galleria nazionale delle Marche), [...] 1480, Venezia, gallerie dell'Accademia); trittico della Madonna (1483, Barletta, S. Andrea); Cristo risorto (1494, Venezia, S. Giovanni in Bragora); pala di S. Ambrogio (iniziata nel 1503 e finita da M. Basaiti, Venezia, S. Maria Gloriosa dei Frari). ...
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VEBLEN, Oswald
Fisico matematico americano, nato a Decorah, Iowa, il 24 giugno 1880, morto a Princeton, New Jersey il 10 agosto 1960. Fu professore nell'università di Princeton (1910-32), e poi (dal [...] della topologia combinatoria. Al V., e a M. Wedderburn, è anche dovuto un esempio ormai classico di geometria piana finita non desarguesiana. È pure del V. una teoria relativistica unitaria (1933) nella quale le esigenze di ampliamento dell ...
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compatto
compatto [Der. del part. pass. compactus del lat. compingere "unire strettamente" e quindi "fitto, denso, poco ingombrante"] [ALG] Gruppo c.: gruppo topologico, che sia c. come spazio topologico [...] Spazio topologico c.: s'intende come tale uno spazio topologico tale che ogni suo ricoprimento mediante insiemi aperti contiene una famiglia finita che è ancora un ricoprimento di esso; esso si dice localmente c. se ogni suo punto ammette un intorno ...
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finita
s. f. [der. di finire], ant. – Fine: mise mano in altre novelle, e quella che cominciata avea e mal seguita, senza f. lasciò stare (Boccaccio); anche nel senso di morte: Però forse v’aggrada mia f. (Cino da Pistoia).
finita
finità s. f. [dal lat. mediev. finitas, foggiato su infinĭtas «infinità»]. – Nel linguaggio filos., lo stesso che finitezza, nel sign. 2: all’essere finito è essenziale la f., e all’essere infinito la infinità (Rosmini).