finire [lat. fīnīre, der. di finis "limite; cessazione"] (io finisco, tu finisci, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [condurre a termine: f. un lavoro, una frase] ≈ concludere, terminare, ultimare. ↔ avviare, cominciare, [...] a un certo risultato, come conseguenza di un comportamento spesso insistente, seguito da con o per e l'inf.: finirai con lo stancarmi; finì per confessare ogni cosa] ≈ arrivare (a). ↔ cominciare (con). 4. [interrompere un'attività, anche seguito da ...
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finito [part. pass. di finire]. - ■ agg. 1. [giunto o condotto a termine: ho qui il lavoro f.] ≈ compiuto, concluso. ↔ cominciato, iniziato. ● Espressioni: fam., farla finita → □. 2. a. [di opera, lavoro, [...] . ■ s. m., solo al sing. (filos.) [ciò che è limitato e imperfetto] ↔ infinito. □ farla finita 1. [terminare un comportamento molesto] ≈ (fam.) finirla, (fam.) piantarla, (fam.) smetterla. 2. (estens.) [togliersi la vita] ≈ suicidarsi, uccidersi. ...
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piantare [lat. plantare]. - ■ v. tr. 1. (agr.) a. [mettere nella terra un seme, un pollone, o anche una piantina giovane, perché attecchisca e si sviluppi] ≈ [riferito a impianti estensivi] piantumare. [...] assol., fam. [cessare di fare qualcosa, spec. di molesto ad altri: vuoi p. di darmi fastidio?; piantala!] ≈ (fam.) farla finita, (fam.) finirla, (fam.) smetterla. □ piantare le tende 1. [mettere le tende in un luogo, con le prep. in, su] ≈ accamparsi ...
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schifio /ski'fio/ s. m. [der. di schifo¹], region. - [azione o cosa che provoca disgusto, disprezzo e sim.] ≈ e ↔ [→ SCHIFO¹ (2)]. ● Espressioni: fam., finire a schifio [terminare in modo spiacevole: la [...] festa è finita a s.] ≈ (fam.) andare a catafascio (o a rotoli o, volg., a puttane), finire male. ↔ finire bene (o in bellezza). ...
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uccidere /u'tʃ:idere/ [lat. occīdĕre] (pass. rem. uccisi, uccidésti, ecc.; part. pass. ucciso). - ■ v. tr. 1. a. [privare della vita in modo violento: u. qualcuno con una fucilata] ≈ (fam.) accoppare, [...] rifl. 1. [procurare la morte a sé stessi: u. con un colpo di fucile] ≈ ammazzarsi, darsi la morte, (fam.) farla finita, (non com.) porre fine ai propri giorni, suicidarsi, togliersi la vita. 2. (fig.) [ridursi a estrema stanchezza per la fatica, per ...
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sganciare [der. di gancio, col pref. s- (nel sign. 4)] (io sgàncio, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [liberare da un gancio, anche con la prep. da del secondo arg.: s. la locomotiva dal treno] ≈ disgiungere, distaccare, [...] , un gruppo, un ambiente e sim.: devi sganciarti da certi amici] ≈ allontanarsi, prendere le distanze, staccarsi. ↑ (fam.) farla finita (con), (fam.) piantarla (con), rompere (con), troncare (con). b. [levarsi di torno una persona noiosa o molesta: è ...
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vita¹ s. f. [lat. vīta]. - 1. (biol.) [insieme delle funzioni naturali degli organismi viventi: ambiente adatto alla v.] ≈ esistenza. ↔ morte. 2. a. [spazio temporale compreso tra la nascita e la morte [...] accoppare (ø), ammazzare (ø), (fam.) fare fuori (ø), sopprimere (ø), uccidere (ø). □ togliersi la vita ≈ ammazzarsi, (fam.) farla finita, (non com.) porre fine ai propri giorni, suicidarsi, uccidersi. □ tornare in vita 1. [nascere a nuova vita dopo ...
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smettere /'zmet:ere/ [der. di mettere, col pref. s- (nel sign. 1)] (coniug. come mettere). - ■ v. tr. 1. [non fare più qualcosa, temporaneamente o definitivamente: s. il lavoro, una discussione] ≈ abbandonare, [...] dare termine, riferito ad azione o evento, con la prep. di e l'inf.: s. di parlare, di studiare] ≈ cessare, finire, (fam.) piantare, terminare. ↔ continuare (a), insistere (a), seguitare (a). ↑ ostinarsi (a), persistere (a). b. [assol., come ordine o ...
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mezzo¹ /'mɛdz:o/ [lat. medius]. - ■ agg. 1. a. [di cosa, che (per numero, quantità, grandezza, ecc.) è o si considera una delle due parti uguali in cui può essere divisa un'entità: m. dozzina; m. metro; [...] ↔ tenersi da parte, tenersi fuori. 2. (fig.) [avere un ruolo in una faccenda: se c'entra di m. l'invidia, è finita] ≈ entrare in gioco, intervenire; fig., esserci di mezzo [avere funzione determinante in qualcosa, o essere in questione: quando c'è di ...
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pure (in posizione prefinale, anche abbrev. in pur) [lat. pure "puramente", avv. di purus "puro"]. - ■ avv. 1. [con valore aggiuntivo, per indicare una parità di condizione: lui è veneto e sua moglie p.] [...] detto di stare attento] ≈ eppure, nondimeno, tuttavia. ■ pur di locuz. cong. [per introdurre una prop. condiz. o finale all'inf.: pur di farla finita, farei qualunque cosa; pur di avere quell'anello, pagherei qualunque prezzo] ≈ ↓ al fine di, per. ...
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finita
Bruno Basile
. Il termine, con il valore di " fine ", " morte " (per cui v. FINIRE), compare due volte, solo nelle Rime: LXXXIX 9 Destinata mi fu questa finita / da ch'un uom convenia esser disfatto, / perch'altri fosse di pericol...