In fisica, termine usato per indicare la quantità indivisibile, il valore più piccolo fisicamente possibile di una data grandezza variabile con discontinuità, come pure la particella elementare associata [...] meccanica totale di ciascun oscillatore può assumere soltanto valori che siano multipli interi di una quantità piccola ma finita (e non infinitesima), di un quantum, uguale al prodotto della frequenza ν caratteristica dell’oscillatore e di una ...
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Fisico (Broglie 1788 - Ville d'Avray, Parigi, 1827). Fino al 1815 fu impiegato come ingegnere nel Servizio delle strade. Realista fervente, durante i Cento giorni fu collocato a disposizione; dedicatosi [...] di diffrazione studiati da F. sono quelli provocati da sorgenti poste a distanza finita e che si osservano pure in piani posti a distanza finita dall'ostacolo diffrangente (diffrazione alla F. in contrapposto a diffrazione alla Fraunhofer); nella ...
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solenoide In elettrologia, bobina costituita da un conduttore filiforme avvolto a spire piuttosto serrate su un supporto tubolare; nei s. a nucleo magnetico funge da supporto un nucleo, aperto o chiuso, [...] numero di spire per unità di lunghezza. In pratica tale situazione non può realizzarsi, dovendo essere il s. forzatamente di lunghezza finita; tuttavia, nel caso di un s. rettilineo lungo, di un s. cioè per il quale la lunghezza l sia molto maggiore ...
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Leptoquark
Silvano Petrarca
In fisica delle particelle elementari (v. particelle elementari e antiparticelle, App. V), denominazione di ipotetiche particelle, previste in varie teorie di natura speculativa, [...] con la relatività ristretta è quello in base al quale le particelle producono un campo che si propaga con velocità finita nello spazio trasportando energia, quantità di moto ecc., ed è il campo stesso che agisce sulle particelle, per es. variando ...
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Attributo di disciplina che utilizza nell’indagine teorica l’elaboratore elettronico come sistematico strumento di lavoro, per es. la meccanica c., la linguistica c.; si dice c. anche il procedimento che [...] P di grado r, la cui esistenza è assicurata dal teorema fondamentale dell’algebra. Pur essendo questo problema posto in dimensione finita, le sue soluzioni (le radici di P) non sono note in forma esplicita quando r>4 e servono dunque metodi ...
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stato
stato [Der. del lat. status -us "posizione stabile", da stare "stare fermo"] [LSF] Modo di essere, condizione nella quale si trova una sostanza, un corpo, un sistema: s. di quiete o di moto, s. [...] : lo stesso che s. aggregato. ◆ [MCQ] S. con larghezza finita, o s. metastabile: v. elettrodinamica quantistica: II 313 a. ◆ atomo: I 309 f. ◆ [MCQ] S. metastabile con larghezza finita: v. elettrodinamica quantistica: II 313 a. ◆ [MCS] S. misto ...
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variazione
variazióne [Der. del lat. variatio -onis, dal part. pass. variatus di variare "variare", che è da varius "vario"] [MCC] V. asincrona: v. variazionali, principi: VI 457 c. ◆ [ASF] V. della [...] equatoriale: v. magnetismo terrestre: III 542 e. ◆ [MCC] V. isoenergetica: v. variazionali, principi: VI 458 c. ◆ [ANM] V. localmente finita: v. misura e integrazione: IV 4 c. ◆ [ANM] V. negativa e positiva: v. misura e integrazione: IV 2 f. ◆ [GFS ...
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equazioni di Maxwell
Mauro Cappelli
Relazione fondamentale dell’elettromagnetismo classico in grado di rappresentare le proprietà formali dei vettori elettrici e magnetici. La teoria ;dell’elettromagnetismo [...] dentro e fuori i corpi elettrici e magnetici. Secondo la sua teoria, le forze si sarebbero dovute propagare con velocità finita nello spazio intorno a tali corpi, per mezzo di onde elettriche e magnetiche concatenate. Maxwell denominò con il termine ...
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MODELLI, Teoria dei (App. III, 11, p. 139)
Giulio Supino
Alberto Pasquinelli
Aldo Marruccelli
In questi ultimi 15 anni (1960-75) la t. dei m. si è sviluppata secondo due ordini di idee del tutto opposti. [...] tutti i C(n) con n non minore di un certo no. Segue da ciò che la teoria C(0) non può essere fondata su un numero finito di assiomi, altrimenti l'enunciato di tutti gli assiomi di C(0) sarebbe valido anche in un certo C(n0), il che è assurdo. In modo ...
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differenza
differènza [Der. del lat. differentia, da differens -entis "differente", part. pres. di differre "essere differente"] [ALG] Il risultato dell'operazione di sottrazione. ◆ [EMG] D. di potenziale [...] polinomio di grado n, le d. n-esime sono costanti e quelle (n+1)-esime sono nulle; le proprietà delle d. finite si richiamano a proprietà del calcolo differenziale. ◆ [ALG] D. media logaritmica: il rapporto tra la differenza di valori e il logaritmo ...
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finita
s. f. [der. di finire], ant. – Fine: mise mano in altre novelle, e quella che cominciata avea e mal seguita, senza f. lasciò stare (Boccaccio); anche nel senso di morte: Però forse v’aggrada mia f. (Cino da Pistoia).
finita
finità s. f. [dal lat. mediev. finitas, foggiato su infinĭtas «infinità»]. – Nel linguaggio filos., lo stesso che finitezza, nel sign. 2: all’essere finito è essenziale la f., e all’essere infinito la infinità (Rosmini).