media
mèdia [s.f. dall'agg. medio] [LSF] Denomin. di particolari enti, precisati da opportune qualificazioni, cui si ricorre per esprimere un dato d'insieme su una classe di dati omogenei ma differenti, [...] di più variabili, e a integrali eseguiti rispetto a una generica misura dμ. ◆ [ALG] [PRB] M. di una successione finita di valori an: oltre alla m. aritmetica citata all'inizio, ricordiamo le seguenti, rinviando per altre alla voce di qualificazione ...
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I m. c. permettono di risolvere con calcolatori elettronici, all'interno delle scienze applicate, i problemi complessi che sono formulabili tramite il linguaggio della matematica. Tali problemi raramente [...] del polinomio P di grado r, la cui esistenza è assicurata dal teorema fondamentale dell'algebra. Pur essendo questo problema posto in dimensione finita, le sue soluzioni (le radici di P) non sono note in forma esplicita quando r è grande (per es. r≥5 ...
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Intuizionismo
AArend Heyting
di Arend Heyting
Intuizionismo
sommario: 1. Concetti fondamentali. 2. Aritmetica elementare. 3. Il principio del terzo escluso. 4. I numeri reali. 5. Ineguaglianza e separazione [...] cifra in d è 0. Quindi, se nello sviluppo di π compaiono a un certo punto dieci 7 consecutivi, d è una frazione decimale finita e rappresenta un numero razionale; se non compaiono dieci 7 consecutivi in π, d = 1/9. D'altronde la proposizione P: ‛d è ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. La probabilita
Eugenio Regazzini
La probabilità
Evoluzione della nozione di probabilità
La grande difficoltà in cui si dibattevano i cultori [...] di Ω in E e X è il numero aleatorio (discreto con codominio finito) che assume il valore xi su Ai (i=1,…,n), allora si dimostra su Ω e tale che per ogni ε>0 esista una partizione finita di Ω in
,
per la quale
,
allora la previsione di X ...
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delta 1
dèlta1 [La quarta lettera dell'alfabeto greco (min. δ, maiusc. Δ] [ANM] La lettera δ indica: (a) una variazione molto piccola della funzione, o grandezza, f cui è applicata (δf) e anche, estensiv., [...] logaritmico e anche il suo inverso, cioè il fattore di smorzamento. La lettera Δ indica: (a) una variazione finita, o una differenza finita, della funzione, o grandezza, f cui è applicata (Δf); (b) rovesciata, e cioè ∇, l'operatore nabla; (c) altri ...
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teoria delle rappresentazioni
Luca Tomassini
Teoria che studia omomorfismi di semigruppi (e in particolare gruppi), algebre o altre strutture algebriche nel corrispondente insieme degli endomorfismi [...] , allora essa è chiamata dimensione o grado della rappresentazione e la rappresentazione stessa è detta di dimensione finita (infinita in caso contrario). Una rappresentazione è detta fedele se il corrispondente omomorfismo è iniettivo, ovvero a ...
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unito
unito [agg. Der. del part. pass. unitus del lat. unire, da unus "uno"] [ALG] Elemento u.: in un'applicazione di un dato insieme in sé, elemento che abbia per corrispondente sé stesso; per es., [...] suo punto O, questo punto è un punto u., ed è anzi l'unico punto u., perché qualsiasi altro punto P della retta (a distanza finita) si trasforma in un punto P' diverso da P. ◆ [ALG] Retta u., piano u.: retta o piano che coincide con il suo omologo in ...
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additivita
additività [Der. di additivo] [LSF] La proprietà di cui godono gli enti additivi, cioè enti per i quali vale il principio di sovrapposizione, come sono, nell'elettrodinamica lineare, in partic., [...] d. ◆ [TRM] A. a coppie: v. stato, equazione di: V 610 d. ◆ [TRM] A. dell'entropia: v. temperatura: VI 103 c. ◆ [ANM] A. finita e numerabile: v. misura e integrazione: IV 2 a. ◆ [CHF] [TRM] Legge di a. dei calori atomici: lo stesso che legge di Kopp e ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. Equazioni differenziali alle derivate parziali
Haïm Brezis
Felix Browder
Equazioni differenziali alle derivate parziali
Lo studio delle equazioni [...] da Olga Arsen9evna Oleinik e Lax.
EDP non lineari e analisi funzionale non lineare
Il metodo delle approssimazioni successive, studiato fin da Picard negli anni Ottanta del XIX sec., fu enunciato in un elegante quadro generale da Banach nel 1922: in ...
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Von Neumann Johann Ludwig
Von Neumann (o von Neumann) 〈fòn nòüman〉 Johann Ludwig [STF] (Budapest 1903, nat. SUA - Washington 1957) Prof. di matematica nell'univ. di Princeton (1930), poi membro dell'Institute [...] I 97 e. ◆ [ALG] Algebre di V. abeliane: v. algebre di operatori: I 98 c. ◆ [ALG] Algebre di V. approssimativamente di dimensione finita (AFD): v. algebre di operatori: I 100 b. ◆ [ALG] Algebre di V. iniettive: v. algebre di operatori: I 100 d. ◆ [INF ...
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finita
s. f. [der. di finire], ant. – Fine: mise mano in altre novelle, e quella che cominciata avea e mal seguita, senza f. lasciò stare (Boccaccio); anche nel senso di morte: Però forse v’aggrada mia f. (Cino da Pistoia).
finita
finità s. f. [dal lat. mediev. finitas, foggiato su infinĭtas «infinità»]. – Nel linguaggio filos., lo stesso che finitezza, nel sign. 2: all’essere finito è essenziale la f., e all’essere infinito la infinità (Rosmini).