passo
Alessandro Niccoli
Deverbativo di ‛ passare '. Ricorre solo nella Commedia, nel Fiore e nel Detto.
Il vocabolo esprime la nozione di " passaggio " in quanto essenzialmente collegata a quella di [...] La frase è stata variamente interpretata: " cioè il luogo ov'era lo passaggio dell'anime sopra Stige, in sulla nave di Flegias " (Buti; Boccaccio); " al valico ", " nel punto dove si passa " (Casini-Barbi; Steiner), ed è questa l'interpretazione più ...
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gridare [gride, in rima, II singol. pres. indic.]
Antonietta Bufano
Appartengono in gran parte alla Commedia le molte attestazioni di questo verbo, che ricorre quasi sempre nell'accezione comune di [...] V 4, VIII 65). E si noti ancora la sfida di Vanni Fucci (XXV 3), e l'icastico Or se' giunta, anima fella! di Flegiàs, prontamente ripreso da Virgilio (VIII 18 e 19; cfr. anche XXII 126), e l'accorato Perché mi schiante? di Pier della Vigna (XIII 33 ...
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Stige
Maria Adelaide Caponigro
Secondo fiume dell'Inferno di D.; ha origine, come gli altri, dalle lagrime che scorrono dalle fessure del gran Veglio di Creta (Lor corso in questa valle si diroccia; [...]
L'attraversamento della palude da parte dei due poeti avviene per mezzo del legno (VIII 28; la nave piccioletta del v. 15) di Flegiàs, richiamato dal segnale di un'alta torre (v. 2) posta sulla riva, avamposto della città di Dite; e proprio in tale ...
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entrare (intrare)
Nelle forme in cui la radice è atona assai più spesso i-, secondo l'evoluzione della protonica; entre, II singol. pres. cong.; nel Fiore, le forme del futuro enterrai, enterrà.
Verbo [...] guarda com'entri e di cui tu ti fide, V 19 - è un inutile tentativo di spaventare il poeta; poi la barca di Flegiàs, in cui Virgilio invita D. a intrare appresso lui (VIII 26), conduce i due poeti alle soglie della città dolente, / u' [dice Virgilio ...
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ossitono
Ghino Ghinassi
Nelle parole o., cioè accentate sull'ultima sillaba di origine latina, l'uso dantesco non presenta divergenze sostanziali dall'uso moderno. Si può osservare, tutt'al più, in [...] in rima, dai casi obliqui), Atropòs (If XXXIII 126), Eliòs (Pd XIV 96), Cleopatràs (If V 63; ma Cleopatra, Pd VI 76, in rima), Flegiàs (If VIII 19 [due volte] e 24), Diogenès (IV 137), Empedoclès (IV 138), Eufratès (Pg XXXIII 112), Iliòn (If I 75, Pg ...
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grecismi
Bruno Migliorini
Le parole di origine greca che appaiono nelle opere di D. erano nella massima parte già correnti nell'uso popolare o dotto del suo tempo; qualcuna soltanto è stata attinta [...] in consonante, come Caròn, Eritòn, Fetòn (due volte, di cui una in rima, accanto a Fetonte), Iasòn, Iliòn; Flegiàs, Cleopatràs (altrove Cleopàtra), Caòs, Eliòs, Minòs (sette volte, una volta Minòi), Diogenès, Empedoclès, Eufratès, Lachesìs (accento ...
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ALIGHIERI La vita. - Condizione sociale e prima educazione. - Nacque in Firenze nel maggio del 1265, di famiglia che si teneva derivata dal gentil seme dei Romani fondatori della città (Inf., XV, 73-78) [...] e il governo dell'Inferno, troviamo a adempiere l'uno o l'altro di tali uffici Minosse, Caronte, Cerbero, Plutone, Flegias, le Furie, Medusa, e altri di quei mostri di cui la tradizione classica aveva tramandato il ricordo, come il Minotauro, i ...
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viaggio
Bruno Basile
Ricorre due volte nelle Rime e sette volte nella Commedia. In Rime LX 5 Certo il vïaggio ne parrà minore / prendendo un così dolze tranquillare, e CVI 36 [Vertute] lieta va e soggiorna, [...] In altri casi i poeti non esitano a utilizzare i mostri mitologici e demoniaci come traghettatori singolari: e nascono gli episodi di Flegiàs (VIII 19 ss.) e della sua barca; della groppa di Nesso (XII 98) e Gerione (XVII 97) e l'aiuto del gigante ...
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ira
Antonietta Bufano
Fausto Montanari
È vista per lo più nell'accezione comune di " iracondia ", cioè come uno dei vizii cui l'uomo naturalmente... è disposto - sì come certi per complessione collerica [...] perentorie di Virgilio hanno testé ‛ spento ' (anche altrove si allude ai custodi dei cerchi infernali: cfr. VIII 24 per Flegiàs; XXXI 72 per Nembrot, il cui " grido feroce... non può essere che la espressione di uno dei soliti atteggiamenti iracondi ...
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parere (verbo)
Antonietta Bufano
Quanto alla morfologia, sono da notare le seguenti forme: par, indic. pres. II singol. (Pg XXIV 40) e spessissimo III singol.; all'imperf. indic. anche pariemi (Pg XXXI [...] mezzo lo corpo suo.
Con altri riferimenti, concreti o astratti: tutta la pietà parea in lei accolta, Vn XXXV 2; la barca di Flegiàs sol quand'io fui dentro parve carca, If VIII 27; Qual pare a riguardar [" appare... a chi la guardi ", Mattalia] la ...
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vuoto
vuòto (ant. o pop. vòto) agg. [lat. volg. *vocĭtus, da vacĭtus, part. pass. di un verbo *vacēre «vuotare», con la stessa radice di vacuus «vacuo, vuoto»]. – 1. a. Privo di contenuto, che non contiene nulla, che non ha nulla dentro di...
accolto
accòlto agg. [part. pass. di accogliere]. – Radunato, riunito insieme: in un tempio accolte Serbi l’itale glorie (Foscolo); letter., contenuto, raccolto, e anche compresso, condensato: Qual è colui che grande inganno ascolta Che li...