Filippo Argenti
Fiorenzo Forti
Fiorentino (If VIII 62) della consorteria degli Adimari (Iacopo, Pietro), detto A. perché " equum ferris argenti ferrari fecit " (Chiose Cassinesi). " Cavaliere di grande [...] , col Momigliano, il dilagare del motivo dell'ira e il diverso rifrangersi di esso in tutti gli attori del dramma da Flegiàs all'A., da D. a Virgilio, al coro dei dannati; osservare il primo proporsi, con incisività potente, di un modulo stilistico ...
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dieresi
Gian Luigi Beccaria
Due vocali contigue nel corpo della parola equivalgono di solito, nel computo del verso, a una sillaba sola; ma il poeta può talvolta tenerle distinte, per conferire loro [...] obedïendo poi, / quanto disobediendo intese ir suso; e ancora, sempre con d. pïorno, con sineresi piota; e abbiamo Flegïàs accanto a cicilian, Grazïan, anzïan a Domizian, Ottavian, balbuzïendo a saziando, potenzïata a viziato). Si vedano parole come ...
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ombra
Federigo Tollemache
Domenico Consoli
Se prescindiamo dal caso speciale della canzone CI (Al poco giorno...), che esamineremo nel corso dell'articolo, il vocabolo ricorre assai raramente in rima [...] le mani avvinsi, / e tante mi tornai con esse al petto (Pg II 79); come tali essi non hanno peso, sicché la barca di Flegiàs sembra carca soltanto all'ingresso di D. (If VIII 27- 28); si lasciano trapassare dai raggi del sole senza dare ombra (Pg III ...
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Caronte (Carón)
Francesco Vagni
Nome del demonio guardiano dell'Inferno e nocchiero dell'Acheronte (If III 70-136).
Per quanto non compaia nell'Odissea, C., divinità ctonia minore, è misteriosa figura [...] G. Pontano. Per C. nel Baldus, v. Folengo.
Il pittore romantico E. Delacroix dipinge (1822) D. e Virgilio sulla barca di Flegiàs attraverso la palude Stige tra minacciosi iracondi e con la città di Dite sullo sfondo (If VIII). E una tela giovanile ma ...
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demonologia
Giorgio Padoan
Nel pensiero teologico cristiano medievale la d. occupa un posto fondamentale. La presenza del diavolo - questo spietato torturatore dei dannati nell'oltretomba e infaticabile [...] è invece la massiccia presenza nell'Inferno dantesco di personaggi mitologici trasformati in demoni (Caronte, Minosse, Cerbero, Pluto, Flegiàs, le Furie, Medusa, Proserpina, il Minotauro, i centauri, le Arpie, Gerione, Caco, e anche i giganti: per ...
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Lucano, Anneo
Ettore Paratore
Il poeta latino è in If IV 90, collocato nel Limbo accanto a Omero, Orazio, Ovidio e, implicitamente, a Virgilio; in Cv IV XXVIII 13 è definito quello grande poeta Lucano. [...] spunti magici, esoterici, tenebrosamente ultraterreni che gremiscono la Farsaglia, nel medesimo spirito con cui Caronte, Minosse, le Arpie, Caco, Flegiàs di Virgilio sono ripresi e adibiti a figurazioni demoniache nell'Inferno; così in If XX 46-51 l ...
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fiume
Bruno Basile
Pietro Mazzamuto
Sempre nel significato di " corso d'acqua ", il termine compare con alta frequenza e ricca gamma di significati in tutte le opere di Dante.
Il senso più generico [...] in " La Rassegna " XXVII (1919) 281; G. Busnelli, Il Virgilio dantesco e il Veglio di Creta, Roma 1919; F. D'Ovidio, Flegias e Filippo Argenti, in " Atti R. Acc. Archit. Lett. Belle Arti " n.s., VII (1919); M. Asín Palacios, La escatologia musulmana ...
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vuoto
vuòto (ant. o pop. vòto) agg. [lat. volg. *vocĭtus, da vacĭtus, part. pass. di un verbo *vacēre «vuotare», con la stessa radice di vacuus «vacuo, vuoto»]. – 1. a. Privo di contenuto, che non contiene nulla, che non ha nulla dentro di...
accolto
accòlto agg. [part. pass. di accogliere]. – Radunato, riunito insieme: in un tempio accolte Serbi l’itale glorie (Foscolo); letter., contenuto, raccolto, e anche compresso, condensato: Qual è colui che grande inganno ascolta Che li...