Alchimista, nato a Spira nel 1635, morto a Londra nel 1682. Nel 1660 fu nominato professore di medicina nell'università di Magonza, donde passò a quella di Monaco, ma, abbandonata la Baviera, andò a stabilirsi [...] la composizione delle sostanze. Fu appunto dalle sue teorie che Stahl, allievo di Becher, trasse la sua celebre teoria del Flogisto, principio generale che dominò nella chimica fin verso la fine del sec. XVIII.
I suoi criterî teorici si ritrovano ...
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SALUZZO DI MONESIGLIO, Giuseppe Angelo
Marco Ciardi
conte. – Nacque il 2 ottobre 1734 a Saluzzo da Luigi Tommaso conte di Monesiglio e da Rosa Operti dei conti di Cervasca.
Giuseppe Angelo fu indirizzato [...] ), affrontarono la questione spesso in maniera qualitativa, per non dire fantasiosa, arrivando in alcuni casi ad attribuire al flogisto un valore negativo. Fra il 1775 e il 1777 Lavoisier riuscì invece a definire chiaramente l’origine dell’aumento ...
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OSSIGENO (O2)
Alfredo QUARTAROLI
Alberico BENEDICENTI
È l'elemento a numero atomico 8.
Intravveduto da diversi osservatori del sec. XVIII, l'ossigeno fu per la prima volta separato, identificato e studiato [...] sue teorie lo chiamò aria deflogistizzata: secondo il Priestley essa attivava la combustione perché tendeva a riprendere il suo flogisto. Lo Scheele invece ottenne l'ossigeno riscaldando biossido di manganese con acido solforico e lo chiamò aria di ...
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HOEFER, Hubert Franz
Giovanni Piccardi
Nacque a Colonia, in Germania, nel 1728 (come si legge nel registro della chiesa di St. Kolumba, dove risulta battezzato il 4 ottobre di quell'anno), da Johann [...] che fece sentire i suoi effetti quando egli era ormai in tarda età. Così rimase legato, come molti, alla tradizione del flogisto, sebbene gli appartenga il merito della scoperta dell'acido borico naturale, per la quale è ricordato non solamente tra i ...
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Chimico (Parigi 1718 - ivi 1784); prof. di chimica (1771) al Jardin du Roi, lavorò come consigliere nella fabbrica di porcellane di Sèvres, collaborando alla produzione della prima porcellana francese [...] pratique, 1751) e nel primo dizionario di chimica francese (Dictionnaire de chymie, 1766); fu sostenitore della teoria del flogisto, studiò i sali dell'arsenico, preparò il ferrocianuro, riuscì a ottenere la fusione del diamante con una tecnica che ...
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L'Ottocento: chimica. La chimica delle forze
Jutta Berger
La chimica delle forze
L'invenzione della pila voltaica favorì alcune rilevanti impostazioni teoriche nella chimica destinate a condizionare [...] dei metalli, paragonava l'azione dell'elettricità a quella del fuoco. Joseph Priestley identificava l'elettricità con il flogisto; teoria, questa, condivisa da numerosi altri chimici tra cui Franz Karl Achard, Nicholas-Christien de Milly e il ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I processi di diffusione della chimica antiflogistica nei diversi contesti politici europei [...] è tuttavia pubblicato nel 1798 da Jan Gadolin, professore nell’ateneo finnico-svedese di Åbo (l’attuale Turku).
Il flogisto esiliato: gli Stati italiani
A fronte della teoria di Lavoisier, i naturalisti italiani danno vita a due veri e propri ...
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BONVICINO, Costanzo Benedetto
Aldo Gaudiano
Nacque a Centallo (Cuneo), da genitori agiati, nel 1739. Laureatosi in medicina a Torino nel 1765, entrò nel Collegio dei medici nel 1778, il che non gli [...] .
In quel periodo gli studi di chimica in Italia languivano, la maggior parte dei chimici continuando a seguire la teoria del flogisto, senza interessarsi alle nuove idee di A. Lavoisier. Il B. ebbe quindi il merito di esser tra i primi a recepirne ...
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MAYOW, John
Chimico e fisiologo, nato a Bree (Cornovaglia) il 24 maggio 1640, morto a Londra nel settembre 1679. Dopo essersi dedicato alle scienze giuridiche, intraprese gli studî di medicina che esercitò [...] , J. Priestley, A. L. Lavoisier, J. Müller nella scoperta dell'ossigeno, contrariamente alla teoria allora dominante del "flogisto", sostenne sperimentalmente che non tutti i costituenti dell'aria sono necessarî alla combustione (come già era stato ...
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Rapida reazione di ossidazione di una sostanza, detta combustibile, da parte di un agente ossidante, il comburente, accompagnata da un elevato sviluppo di calore e spesso di luce. Nella maggior parte [...]
Il fenomeno della c. fu variamente spiegato nei tempi antichi. All’inizio del 18° sec. era diffusa la teoria del flogisto in base alla quale i corpi combustibili contenevano un ‘principio comune’, presente in vario grado, che all’atto della reazione ...
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flogisto
s. m. [dal gr. ϕλογιστός «arso», der. di ϕλογίζω «infiammare»]. – Denominazione data dai chimici dei sec. 17° e 18° a un’immaginaria sostanza imponderabile costituente di alcuni composti (i combustibili e certi metalli), dai quali...
flogistico
flogìstico agg. [der. del gr. ϕλογιστός «arso»] (pl. m. -ci). – 1. ant. a. Combustibile: sostanze flogistiche. b. Relativo a processi di combustione. c. Relativo al flogisto: teorie flogistiche. 2. Nell’uso medico, infiammatorio,...