In linguistica, unità minima non ulteriormente analizzabile del significante. Il termine si è affermato con J. Baudouin de Courtenay e F. de Saussure. Dopo N.S. Trubeckoj, in opposizione a suono, denota [...] fine degli anni 1950 e i primissimi 1960, alla ridiscussione e al rifiuto del concetto stesso di f.: al posto della ‘fonem(at)ica autonoma’, Chomsky (con M. Halle) pone la fonologia generativa (o sistematica), in cui la componente fonologica è del ...
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In linguistica, aggiunta di qualche fonema alla fine di una parola; per es., in italiano antico -e nelle forme ossitone: fae, faroe, ameroe, piue, tue ecc., e talora -ne, come in sine, none, quine. È detta [...] anche paragoge ...
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Linguistica
In fonetica, articolazione o fonema avulsivi. I c. sono caratteristici di alcune lingue specialmente dell’Africa meridionale.
Medicina
In cardiologia, rumore di tonalità alta e di durata molto [...] più tenace dei soffi, per lo più in rapporto con i movimenti delle valvole cardiache (per es., è riscontrabile in caso di prolasso della mitrale) ...
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semiocclusivo In fonologia, si dice di fonema occlusivo realizzato con occlusione imperfetta; nel parlare rapido può capitare spesso che si pronuncino delle semiocclusive.
Si dice anche di articolazione [...] affricata (➔ affricazione), che appunto è occlusiva solo nella sua prima parte ...
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In linguistica, fenomeno per cui un fonema sonoro si trasforma nel corrispondente sordo; può essere provocata dalla contiguità con fonemi non sonori o dal passaggio a uno stadio ulteriore nell’evoluzione [...] del sistema fonologico ...
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velare In fonetica, articolazione (consonante, vocale, fonema ecc.) in cui il dorso della lingua tocca o fronteggia a distanza variabile il velo palatino. In italiano sono velari le consonanti k, ġ, ṅ [...] (cioè n davanti a un’altra velare, per es., granchio ‹ġràṅkio›) e anche le vocali (dette anche labiovelari) ò, ó, u. Altre lingue e dialetti conoscono altri suoni velari: per es., l’a ingl. di father, ...
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trigramma Sequenza di tre lettere assunta a indicare un solo fonema, per ogni posizione di esso nel contesto di una lingua o solo per alcune posizioni. Così, per es., nell’ortografia italiana, il t. sci, [...] che rappresenta davanti ad a, o, u il fonema š; nell’ortografia tedesca, il t. sch, che rappresenta lo stesso fonema š in qualsiasi posizione. ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel [...] interno della frase e del discorso, dotata di un significato e di una funzione autonomi, e formata da uno o più fonemi. La p. presenta un senso fondamentale, cioè una sfera semantica in cui essa, isolata, vive nella coscienza linguistica dei parlanti ...
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In linguistica, in contrapposizione a tipo, inteso come unità di lingua (un fonema, una parola, una costruzione), la sua realizzazione concreta, la sua effettiva occorrenza in un particolare atto di linguaggio. ...
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tratto linguistica In fonologia e in linguistica, ogni minimo elemento distintivo o, al contrario, non distintivo e irrilevante che concorre alla formazione di un fonema o di un enunciato, più tecnicamente [...] definiti t. pertinenti e non pertinenti (➔ pertinente). psicologia Caratteristica stabile di una persona, che rende possibile differenziarla da altre e che si evidenzia in un’ampia gamma di situazioni. ...
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fonema
fonèma s. m. [dal fr. phonème, e questo dal gr. ϕώνημα «espressione vocale», der. di ϕωνέω «produrre un suono»] (pl. -i). – In linguistica, ogni elemento sonoro, o unità elementare, del linguaggio articolato, considerato sotto l’aspetto...