In linguistica, lo stesso che apocope, ossia caduta di uno o più fonemi in fine di parola.
In grammatica italiana, caduta di vocale (o di sillaba) finale che avvenga tanto davanti a vocale quanto davanti [...] a consonante (per es., il t. di uno in un, così in un altro come in un gatto), intendendosi invece per elisione una caduta di vocale (non di sillaba) finale che avvenga solo davanti ad altra vocale (per ...
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LINGUISTICA
Elemento, di derivazione o determinazione morfologica, costituito da uno o più fonemi o sillabe, che è inserito nell’interno di una parola, per lo più nell’interno della radice stessa: per [...] es. -n- nel lat. relinquo (perfetto reliqui). Si contrappone a prefisso e suffisso.
Tecnica
Opera di finitura di un edificio destinata alla chiusura dei vani di porte e finestre. La denominazione di i. ...
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Linguistica
In fonologia, opposizione m., particolare tipo di opposizione fonologica, in cui due fonemi hanno in comune un insieme di tratti distintivi che si ritrovano anche in altri fonemi della lingua [...] . In italiano, per es., l’opposizione p-t è m., perché i tratti comuni occlusivo e sordo sono riscontrabili anche nel fonema c.
Pedagogia
Si dice di una forma di educazione che si rivolge all’intera personalità dell’uomo e mira a promuovere le ...
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Il classico metodo per individuare i fonemi di una lingua consiste nella prova delle coppie minime o prova di commutazione (➔ fonologia). Per realizzare questa prova, Trubeckoj formula la seguente regola: [...] «edifici di culto»; fu[s]o: del telaio ~ fu[z]o: «participio passato di fondere»). In tal caso, si dirà che /s/ e /z/ sono fonemi dell’italiano, ma la distribuzione di /z/ è difettiva; e, nei casi in cui /z/ non compare, l’opposizione /s/ e /z/ viene ...
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dislessia
Difficoltà nella lettura, consistente nell’incapacità di apprezzare la corrispondenza tra i fonemi (l’unità più piccola del linguaggio parlato) e la loro rappresentazione scritta, cioè i grafemi. [...] Questo difetto visuopercettivo può essere dovuto a un’alterata segmentazione in fonemi della parola da leggere, oppure a deficit cognitivi, della memoria verbale e visiva. La d. evolutiva, detta anche cecità verbale congenita, ha carattere familiare, ...
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In linguistica, si dice di fonema che viene dopo la vocale tonica: per es., nella voce libro i fonemi b, r, o sono postonici. In diacronia, i fonemi in posizione p. presentano spesso un’evoluzione particolare. ...
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parafasia
Disturbo qualitativo del linguaggio, che consiste nella omissione, nella sostituzione, nella delezione, o nella trasposizione di fonemi (p. fonemica) o di parole (p. semantica). La sostituzione [...] della parola corretta con un’altra non correlata al suo significato è la p. verbale. La p. di fonemi (coda al posto di corda, pampino al posto di bambino, talovo al posto di tavolo) produce un gergo parafasico, spesso comprensibile solo ai familiari ...
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Scienza che ha per oggetto lo studio dei fenomeni collettivi suscettibili di misura e di descrizione quantitativa: basandosi sulla raccolta di un grande numero di dati inerenti ai fenomeni in esame, e [...] statistico all’esame dei fatti linguistici, e in particolare alla rilevazione delle frequenze medie che le parole e i fonemi (e in genere le unità costitutive di una lingua) hanno nel discorso, e delle eventuali trasformazioni che tali frequenze ...
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ideografia
ideografìa [Comp. di idea e -grafia] [LSF] Rappresentazione grafica di idee, cioè scrittura basata non su fonemi, vale a dire sui suoni articolati del linguaggio, ma su simboli significanti [...] un qualche contenuto mentale, com'è in scritture antiche (sumera, egiziana) e moderne (cinese, giapponese) e, in campo scientifico, nelle matematiche. ◆ [ALG] [FAF] I. logica: l'insieme di simboli con ...
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fonema
fonèma s. m. [dal fr. phonème, e questo dal gr. ϕώνημα «espressione vocale», der. di ϕωνέω «produrre un suono»] (pl. -i). – In linguistica, ogni elemento sonoro, o unità elementare, del linguaggio articolato, considerato sotto l’aspetto...