Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] leggermente maggiore di casi (7,3% rispetto a 2,5%) ricorre /w/ in assenza di /u/. Una ragione tipologica e una fonetica possono motivare la maggior frequenza di /j/: tra le lingue, fra le vocali periferiche /u/ è quella più spesso mancante, mentre ...
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Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] accentuali complessi: una proposta, in Il parlante e la sua lingua. Atti delle X giornate di studio del Gruppo di fonetica sperimentale (AIA) (Napoli, 13-15 dicembre 1999), a cura di D. Locchi, Napoli, Officine Grafico-Editoriali di Ateneo, pp. 139 ...
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I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] articolatori.
Dal punto di vista dello spettro acustico, il luogo velare è facilmente deducibile dall’altezza della seconda formante (➔ fonetica acustica, nozioni e termini di) che si attesta, per una voce maschile, intorno ai 2500-2800 Hz. In fig ...
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La vocale di appoggio è una vocale che facilita la pronuncia sia di consonanti o di sequenze consonantiche particolarmente difficoltose, perché rare, complesse e dunque marcate dal punto di vista della [...] .
Rohlfs, Gerhard (1966), Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Einaudi, 3 voll., vol. 1° (Fonetica; 1a ed. Historische Grammatik der italienischen Sprache und ihrer Mundarten, Bern, Francke, 1949-1954, 3 voll., vol. 1 ...
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Si definisce trittongo una sequenza di tre suoni vocalici (➔ vocali) tautosillabici (appartenenti cioè alla stessa ➔ sillaba), in cui un solo segmento è associato con la posizione strutturale del nucleo [...] tratto distintivo, ma assumendo il timbro anteriore (Marotta 1987: 880; Bertinetto & Loporcaro 2005: 139). La trascrizione fonetica più congrua di forme come quiete, seguiamo, continuiamo sarà pertanto [ˈkɥjεːte], [seˈgɥjaːmo], [kontiˈnɥjaːmo ...
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In linguistica, si dice di ogni elemento formale di un atto linguistico che svolga funzione distintiva o individuante nei riguardi dell’elemento immediatamente superiore di cui entra a far parte secondo [...] In fonologia, una data realizzazione articolatoria è detta r., e quindi riconosciuta come fonema autonomo, solamente se la sua struttura fonetica è utilizzata non solo in quella data parola e vicino a quelle date articolazioni di cui quella parola è ...
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Per quantità fonologica si intende il tratto distintivo di carattere prosodico (➔ prosodia) che oppone i segmenti fonici, sia vocalici sia consonantici, secondo la loro lunghezza. Essendo una proprietà [...] la geminazione di consonanti finali produce infatti l’➔epitesi vocalica; per es., tosc. ba[rːe] per bar, bu[sːe] per bus (➔ fonetica sintattica); un fenomeno analogo, ma con ripresa dell’ultima vocale, si ha in salentino: ba[rːa] per bar, bu[sːu] per ...
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In linguistica, passaggio di un suono a r; tale il r. di s nel latino antico (feria da fesia, Papirius da Papisius ecc.), in umbro, in laconico (σιόρ da ϑεός ecc.) e quello di n in albanese e in romeno [...] (cărunt dal lat. canutus); ecc.
In fonetica, pronuncia difettosa della erre. ...
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Le bilabiali sono articolazioni di tipo consonantico realizzate grazie al ruolo attivo di entrambe le labbra. Il termine bilabiale indica un luogo di articolazione condiviso da foni prodotti secondo diversi [...] una liquida (per es., splende).
In alcune varietà di italiano, le bilabiali dei nessi subiscono fenomeni fonosintattici (➔ fonetica sintattica), oltre a quelli allofonici già discussi al § 3. Alcuni fenomeni che interessano le nasali, anche bilabiali ...
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In linguistica, nell’aspetto verbale, si dice azione m. quella concepita come concentrata in un punto del tempo (per es., morì), contrapposta all’azione durativa o continuata vista nel suo estendersi nel [...] tempo (per es., sta morendo); analogamente si parla di verbi m., contrapposti ai verbi durativi.
In fonetica, sono dette m. le consonanti il cui effetto acustico si può manifestare soltanto in un periodo di tempo breve (per es., p, t), a differenza ...
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fonetica
fonètica s. f. [dall’agg. fonetico]. – Nella linguistica tradizionale, ramo della scienza linguistica che studia i fonemi, o suoni articolati dall’apparato di fonazione umano: f. generale; f. storica, che descrive lo sviluppo di un...
fonetico
fonètico agg. [dal gr. ϕωνητικός, der. di ϕωνή «voce, suono»] (pl. m. -ci). – Che concerne la fonetica, in generale, o il fenomeno della fonazione, o i fonemi in partic. e il loro sistema: studî f., ricerche f.; i caratteri f., la...