Linguista, nato a Genova il 19 luglio 1897. Nominato professore incaricato a Firenze nel 1924, è dal 1927 titolare di glottologia, prima a Cagliari, poi a Padova e Firenze. Ha curato la pubblicazione, [...] rivista Lingua nostra.
I suoi interessi principali sono stati da prima la linguistica generale (Adattamento e distinzione nella fonetica latina, Firenze 1923), poi i rapporti fra lingua e cultura nell'Italia antica (Gli antichi italici, ivi 1931 ...
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Linguistica
Morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile, dis-armare): costituisce, con l’infisso e il [...] italiano è costituito da elementi prepositivi, già presenti nei corrispondenti composti latini, in forma identica o alterati per evoluzione fonetica: così a(d)-, ante-, con-, circum- e circon-, contra- e contro, in- ecc., e, in parte, sopra- e sotto ...
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Linguista (L'Aia 1913 - Voorhout 2003), nipote di Christianus Cornelius; prof. (1950-83) di linguistica e letteratura giavanese nell'univ. di Leida, e (1958-79) di linguistica generale. Tra le opere: Beknopte [...] ); De structuur van het Javaansche morpheem ("La struttura del morfema giovanese", 1949); The study of word-classes in Javanese (1953); Systematick der Javaanse pronomina ("Sistematica del pronome giavanese", 1960). Si occupò di problemi di fonetica. ...
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Il monottongo è un’articolazione vocalica stabile caratterizzata da un unico timbro, in opposizione alle articolazioni vocaliche che mostrano un cambiamento qualitativo nel corso della loro produzione [...] (1966), Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Einaudi, 1966-1969, 3 voll., vol. 1º (Fonetica) (ed. orig. Historische Grammatik der italienischen Sprache und ihrer Mundarten, Bern, Francke, 1949-1954, 3 voll., vol. 1 ...
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L’espressione variante combinatoria indica, fra le possibili realizzazioni di un fonema (➔ allofoni), quelle determinate dal contesto, che cioè dipendono dall’intorno fonetico in cui compaiono e sono quindi [...] minima perché si differenziano per un solo fonema, rispettivamente /d/ e /t/. In realtà, dal punto di vista strettamente fonetico anche la fricativa /s/ iniziale si realizza in modo differente in virtù del fonema seguente, e sarà sonora [z] quando ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] con la variazione diamesica è dato dal fatto che le differenze geografiche, riguardando in primo luogo l’➔intonazione e la ➔ fonetica, si colgono nel parlato molto più che nello scritto: anche chi è in grado di scrivere testi in ➔ italiano standard ...
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L’accento melodico (o accento musicale) è un accento di parola (➔ accento) in grado di dare rilievo alla sillaba prominente per mezzo di una particolare configurazione melodica, cioè una variazione di [...] la salienza melodica può tuttavia essere affidata a valori (e movimenti) ben diversi in funzione dell’intonazione di frase.
In fonetica storica si usa riconoscere la presenza di un accento melodico in alcune lingue classiche, come il latino di epoca ...
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Glottologo (Bologna 1903 - ivi 1982), prof. nell'univ. di Padova (1935-73). I suoi studî sono rivolti in particolare al campo delle lingue romanze, specie ad aree marginali o conservative, e anche a varî [...] della lingua portoghese (1938); Il dialetto di Livinallongo (1942); Un nome al giorno (2 voll., 1955-57); Cenni di fonetica e morfologia storica del latino (3a ed., 1962); Storia di parole pagane e cristiane attraverso i tempi (1963); Introduzione ...
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Il termine timbro fa riferimento alla qualità acustico-percettiva propria di un suono, che permette a un ascoltatore di distinguere quel suono da un altro di uguale altezza tonale, intensità e durata.
In [...] , è data dalla forma d’onda, che è la risultante della somma di tutte le componenti del segnale complesso (➔ fonetica acustica, nozioni e termini di). Una diversa composizione del segnale determina la percezione di un diverso timbro.
Nel parlato il ...
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Termine (sanscrito «legamento») usato dai grammatici indiani per designare il complesso dei fenomeni di accomodamento fonologico che si manifestano quando due o più parole sono pronunciate di seguito, [...] ; talvolta si ha soltanto l’inserzione di un fonema nel punto di congiunzione. Si tratta di fenomeni detti comunemente di fonetica sintattica, ma il s. costituisce una forma peculiare perché anche nella scrittura si tiene conto dell’assenza di pausa ...
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fonetica
fonètica s. f. [dall’agg. fonetico]. – Nella linguistica tradizionale, ramo della scienza linguistica che studia i fonemi, o suoni articolati dall’apparato di fonazione umano: f. generale; f. storica, che descrive lo sviluppo di un...
fonetico
fonètico agg. [dal gr. ϕωνητικός, der. di ϕωνή «voce, suono»] (pl. m. -ci). – Che concerne la fonetica, in generale, o il fenomeno della fonazione, o i fonemi in partic. e il loro sistema: studî f., ricerche f.; i caratteri f., la...