LOMBARDO, Carlo (pseudonimo Léon Bard e Leblanc)
Simone Ciolfi
Nacque a Napoli il 28 nov. 1869, secondogenito di Felice e di Luigia Malvezzi. Compì gli studi musicali a Napoli nel conservatorio di S. [...] luna (da Fremdenführer di Ziehrer); Fanfan la Tulipe (da L. Varney); Coquelicot (da Varney); Le tre lune (1931); La regina del fonografo (da musiche di L. Ascher; 1917); La Fornarina (da più autori); Crema di chic (da musiche di R. Stolz); Changez la ...
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PATTI, Adela Juana Maria, detta Adelina
Giancarlo Landini
PATTI, Adela Juana María, detta Adelina. – Soprano, prima donna assoluta, una delle più grandi di tutti i tempi; appartenne a una illustre famiglia [...] di dischi, esperimento ripetuto l’anno dopo (è invece infondata la notizia che nel 1895 si fosse già accostata al fonografo, registrando su un cilindro la ‘Bourbonnaise’ dalla Manon Lescaut di Auber). Nel maggio 1907 cantò Il barbiere di Siviglia ...
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Verdi
Viva V.E.R.D.I.
Giuseppe Verdi, l'Italia e l'Europa
di Quirino Principe
27 gennaio
In tutte le parti del mondo si celebra il centenario della morte di Verdi. A Parma, alla presenza del presidente [...] la scienza e la tecnica produssero novità fino a poco prima impensabili: l'automobile, l'aeroplano, il cinematografo, il fonografo, la telegrafia senza fili da cui si sarebbe sviluppata la radio. La telefonia e l'illuminazione elettrica, già nate da ...
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Fulvio Irace
Auditorium
Dove il progetto dello spazio sposa l'arte del suono
Le architetture per la musica di Renzo Piano
di Fulvio Irace
21 aprile
Si inaugura a Roma, con un concerto dell'orchestra e [...] , musica da camera, jazz, conferenze, riunioni, discussioni pubbliche, cinema ecc. Inoltre il pubblico, con la diffusione del fonografo, diveniva sempre più esigente dal punto di vista della qualità acustica. Soprattutto negli anni Sessanta invalse l ...
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La musica nell’era digitale
Franco Fabbri
L’alta fedeltà come fenomeno di massa
Il pubblico iniziò ad associare l’aggettivo digitale al suono e alla musica negli anni Settanta del secolo scorso. Gli [...] partitura. Il compimento di questo processo nella seconda metà dell’Ottocento ha fatto sì che, dopo l’invenzione del fonografo, i legislatori, posti di fronte al problema di tutelare i diritti sulle opere in formato fonomeccanico, non siano riusciti ...
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Sport e musica nella storia
Federico Del Sordo
L'incontro di due mondi
L'origine della molteplicità di relazioni fra attività sportive e musica va ricercata in senso generale nel significato che le [...] Medioevo ai nostri giorni, Firenze, Le Lettere, 2002.
P. Prato, Suoni in scatola. Sociologia della musica registrata: dal fonografo a internet, Genova, Costa & Nolan, 1999.
L. Rossi, Storia del balletto, Bologna, Cappelli, 1972.
C. Sachs, Eine ...
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Musicologia
Mario Baroni
Giovanni Giuriati
Antonio Serravezza
Franca Trinchieri Camiz
Definizione, origini e sviluppi istituzionali
di Mario Baroni
In prima approssimazione la m. può essere definita [...] . Significativo è il fatto che la nascita dell'etnomusicologia venga fatta risalire, tra l'altro, all'invenzione del fonografo da parte di Th.A. Edison nel 1877. Una delle attività dell'etnomusicologo consiste proprio nel registrare e conservare ...
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fonografo
fonògrafo s. m. [dall’ingl. phonograph, comp. di phono- «fono-» e -graph «-grafo»]. – Apparecchio per la riproduzione dei suoni registrati su un supporto meccanico. Propriamente, tale denominazione fu data dall’inventore statunitense...
fonografia
fonografìa s. f. [comp. di fono- e -grafia; cfr. fr. phonographie], non com. – Genericam., la tecnica di registrazione e riproduzione dei suoni, e la registrazione stessa così ottenuta (cfr. il più com. fonoregistrazione).