DOMENICO Fiorentino (Domenico del Barbiere)
Fabio Fiorani
Nei documenti che attestano la sua attività artistica, certificazioni e atti notarili trovati in Francia, soprattutto a Troyes (Archivio municipale), [...] -341, 383-387 nn. 513-517; H. Zerner, Les estampes et le style de l'ornament, in La Galerie François Ier au cháteau de Fontainebleau, in Revue de l'art, 1972, 16-17, pp. 112, 115 e passim; Id., The illustrated Bartsch, XXXIII, New York 1979, pp. 257 ...
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MELUN (lat. Melodunum; A. T., 32-33-34)
Clarice EMILIANI
Pierre LAVEDAN
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Città della Francia, capoluogo del dipartimento di Seine-et-Marne, posta a 45 Km. a SE. di Parigi e a N. della foresta di Fontainebleau; [...] antico centro dell'Île-de-France, sorse in origine su un'isola tra due bracci della Senna presso la confluenza de l'Anqueuil. Attualmente si compone di tre parti: l'antica città sull'isola, che conserva ...
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Uomo politico (Tunisi 1811 - Pontedera 1877). Fu rappresentante diplomatico delle Due Sicilie a Roma e a Londra, e nel 1860, come ministro degli Esteri nel gabinetto costituzionale di Francesco II, tentò [...] invano di migliorare, tra l'altro incontrando a Fontainebleau Napoleone III, la difficilissima situazione internazionale della monarchia. Si dedicò poi ad attività industriali (diresse, dal 1868, le Ferrovie romane); deputato al Parlamento dal 1865. ...
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Pittore (Parigi 1670 - ivi 1761). Perfezionatosi a Roma, aprì a Parigi una scuola di pittura. Dipinse per lo più quadri d'altare e soggetti mitologici; lavorò come pittore di corte alla decorazione delle [...] Tuileries, e dei castelli di Versailles e Fontainebleau. ...
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Scrittore francese (Foix 1800 - Bièvre, Parigi, 1847), noto soprattutto per un gran numero di romanzi popolari, fra cui il più famoso è Les mémoires du diable (8 voll., 1837-38), e di drammi come Roméo [...] et Juliette (1828), Christine à Fontainebleau (1829) e La closerie des genêts (1846), alcuni dei quali ebbero grande successo anche in Italia. ...
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Architetto (n. Parigi - m. ivi 1544), figlio di Martin; terminò la costruzione del transetto di Beauvais ed eseguì quello della cattedrale di Senlis. Trasformò il castello di Chantilly (1527-30), lavorò [...] al castello di Saint-Germain-en-Laye e a Fontainebleau (1540 c.). Accolse nella sua arte modi e forme italiane. ...
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Musicista, nato a Parigi il 2 dicembre 1870, morto ivi il 27 giugno 1954. Studiò con Alexandre Lavignac e César Franck. Compositore, violinista e direttore d'orchestra, fondò nel 1921 il Conservatorio [...] Americano di Fontainebleau. Fu autore prevalentemente di musiche teatrali, nelle quali si riscontra l'influenza dei suoi maestri unita ad un gusto popolareggiante che lo avvicina a Gustave Charpentier e ad Alfred Bruneau.
Tra i suoi lavori principali ...
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Pittore belga, nato a Bruxelles il 19 giugno 1839, morto a Uccle (Bruxelles) il 10 agosto 1916. Allievo di Huberti, fu paesista, si unì al gruppo della scuola di Tervueren e lavorò nel bosco di Fontainebleau [...] coi pittori della scuola di Barbizon. Passò anche dieci mesi in Algeria. Espose a Louvain nel 1868 e a Bruxelles nel 1869; poi prese parte a quasi tutte le esposizioni fatte nel Belgio e a Parigi. Una ...
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Pittore francese (Bordeaux 1808 - Mentone 1876), di famiglia spagnola. A Parigi si legò col gruppo romantico di E. Delacroix e dipinse scene orientali e medievali. Nel 1840 si volse al paesaggio e divenne [...] uno dei più noti paesisti della scuola di Fontainebleau. La sua maniera si compiace di tagli scenografici in cui lo splendore delle carni e delle stoffe contrasta con l'oscurità boschiva del fondo. Trattò anche la litografia. ...
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Pittore e incisore (Parigi 1805 - ivi 1882). Noto come animalista, vicino alle soluzioni di P. Huet, ebbe grande successo alle corti di Luigi Filippo e di Napoleone III, che ammirarono specialmente i suoi [...] studî di cani e di caccia. Opere nel castello di Fontainebleau. ...
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arazzeria
arazzerìa s. f. [der. di arazzo]. – 1. L’arte di fare gli arazzi, e il luogo dove si tessono o si custodiscono: l’a. di Bruxelles, di Fontainebleau. 2. Complesso di arazzi.