Le sigle – dal lat. tardo sigla, probabilmente derivato da singŭla (littera) – sono ➔ abbreviazioni composte dalle lettere iniziali di una o più parole. La sigla è, quindi, una nuova parola formata da [...] e via dicendo); inoltre, erano spesso abbreviati con sigle termini e formule ricorrenti del lessico giuridico, politico e religioso, e parole d’uso cristiane.
Le sigle, però, sono anche uno dei tratti salienti della lingua moderna e contemporanea ...
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Le congiunzioni sono elementi invariabili del discorso (➔ parti del discorso) che uniscono (lat. coniunctio, da coniungĕre «unire insieme») due elementi sintattici: elettivamente due frasi; nel caso delle [...] idest «cioè»). Con valore disgiuntivo inclusivo è oggi diffusa la formula e / o (ricalcata sull’inglese and / or).
Anche ma ha in italiano due diversi valori, uno avversativo-oppositivo e uno avversativo-limitativo, che in lingue come il tedesco e lo ...
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Il numero è la categoria grammaticale che serve a codificare la quantità dei referenti di diversi elementi linguistici. Le principali definizioni di numero presenti nelle grammatiche e nei dizionari tuttavia [...] Il valore paucale, in italiano, può essere espresso analiticamente dalla formula un po’ (simile all’inglese a few) o da quantificatori in particolare il ➔ plurale maiestatis serve a segnalare uno statuto specifico del parlante.
Il fatto che il numero ...
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Le lettere commerciali e ufficiali (► stile epistolare; ➔ lettere e epistolografia) sono divise in più sezioni, per ognuna delle quali si sono affermate delle convenzioni nell’organizzazione grafica e [...] si eviterà tanto una scrittura colloquiale e dimessa quanto uno stile aulico o deferente.
Sarà poi opportuno favorire e bianco.
Il corpo della lettera si chiude con le formule di saluto (➔ saluto, formule di): le più frequenti e formali sono cordiali ...
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Nella lingua quotidiana, il termine mitigazione, applicato a un evento o a uno stato, ha un presupposto negativo: quel che viene mitigato è un fenomeno atmosferico avverso (ad es., i rigori dell’inverno, [...] cioè, oltre che un dire, un fare. Si tratta di uno degli assunti fondamentali dell’attuale pragmatica, secondo cui il linguaggio è avverbiali di limitazione, ad es. secondo me, a mio giudizio; formule di negoziato, ad es. se ho capito bene, sbaglio o ...
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L’espressione discorso riportato viene usata per indicare il procedimento di riproduzione o rappresentazione di un discorso pronunciato in una situazione comunicativa diversa da quella in atto, ma anche [...] libero e il ➔ discorso diretto libero, a formare uno schema simmetrico (Mortara Garavelli 1985). Con il nome di propri ricordi a fini terapeutici: se tuttavia la formula appartiene allo psicanalista, l’illocuzione interrogativa è introdotta ...
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L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] lineare della frase ottenuta spostando un elemento che viene a frapporsi fra unità legate sintatticamente secondo la formula [… XYZ … → … XZY …]. Questa definizione è dunque conseguente alle consuetudini sintattiche dell’ordine delle parole e in ...
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Nella fenomenologia dell’➔interferenza linguistica un posto particolare è occupato dalle condizioni di sostrato, adstrato e superstrato. In senso ampio, tali nozioni fanno riferimento al prestigio linguistico, [...] quadro sostanzialmente etnico dell’Italia dialettale attraverso la nota formula Roma sannita e Etruria latina (da completarsi con col quadro romanzo, tanto da far supporre semmai uno strato paralatino molto antico.
Il ligure corrisponde ai Ligures ...
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L’apposizione (lat. appositio «aggiunta») è un sintagma nominale che si affianca a un altro sintagma nominale per meglio descriverlo o definirlo. Più tecnicamente si può dire che l’apposizione è coreferenziale [...] liberale, Milano, Franco Angeli, 2004, p. 67)
Uno stesso nome può essere modificato da apposizioni sia preposte che posposte ceffo di (Marotta 1994: 78). Benché si tratti di formule più frequenti nel parlato colloquiale, non ne mancano esempi ...
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I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] 0,56 e 0,74) ha deviazione zero ed è preceduta da uno scoppio intenso intorno ai 1100 Hz.
Le consonanti velari fanno parte italiano: ➔ origini, lingua delle) in cui si legge la famosa formula «Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene» e ...
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pace s. f. [lat. pax pacis, dalla stessa radice *pak-, *pag- che si ritrova in pangere «fissare, pattuire» e pactum «patto»]. – 1. a. Condizione di normalità di rapporti, di assenza di guerre e conflitti, sia all’interno di un popolo, di uno...
nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente affini ma il cui rapporto non è sempre...