CARTARO, Mario
Fabia Borroni
Incisore anche cartografico, disegnatore e mercante di stampe, è con molta esattezza definito in un gruppo di documenti citati dallo Ehrle (p. 12) come "intagliator seu [...] pertanto sia una delle tante testimomanze degli acquisti di rami romani fatti dall'editore veneziano sia la prova che il C. come ingegnere cosmografo fu occupato al rilievo dei castelli e delle fortezze del Regno. Morì l'11 luglio 1627, ed ebbe a ...
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Vedi THARROS dell'anno: 1966 - 1997
THARROS (Θάρροσ, Τάρραι, Ταρραί, Tharros, Tarrae, Tarri ecc.)
G. Pesce
Antica città della Sardegna sulla penisoletta fra il moderno villaggio di San Giovanni di Sinis [...] è un parallelo del Nora praesidium del coevo Anonimo Ravennate: fortezze marittime. Rimaste quasi ignorate fino al sec. XIX le con blocchi lapidei sono ubicati nell'asse mediano delle strade romane e coperti con grandi lastre di pietra; non è certo ...
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BONIFACIO (Bonifatio, Bonifazio), Natale, detto Bonifacio da Sebenico o Natale Dalmatino
Fabia Borroni
Figlio di Girolamo, di nobile famiglia oriunda di Capua, nacque a Sebenico il 23 dic. 1538. Le [...] il B. fornì carte geografiche (Italia,Grecia, ecc.), piante di fortezze e di isole (Zante,Candia,Cipro, ecc.), talora ridotte o copiate dedica e 231 imprese allegoriche, anche con vedutine romane, di grande interesse, presumibilmente da disegno dell ...
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SARMIZEGETUSA (Ζαρμιζεγέϑουσα; Sarmizegetusa)
H. Daicoviciu
E. Chirila
Centro dacico nel cuore dei Monti d'OrăŞtie (a 24 km, in linea d'aria, a S-S-E della città di Oràstie sul corso medio del Mures,), [...] hanno dimostrato che la costruzione dei principali centri abitati e delle fortezze della contrada risale ai tempi di Burebista nella prima metà del Hatzeg) si trovano le imponenti vestigia della città romana che sin dal sec. XV hanno attirato l' ...
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BARÙMINI
G. Lilliu
Il comune di B. (in Sardegna, regione della Marmilla, provincia di Cagliari), è noto, da tempo, per la presenza di monumenti antichi e per scoperte archeologiche riferibili a varie [...] di abitazione e tombe, di epoca punica e romana, in numerose località del territorio che, in passato che sono pianeggianti. Vi abitavano le famiglie dei militari che custodivano la fortezza (il nuraghe), la quale era, a quanto pare, la sede del ...
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GETO-DACICA, civiltà
R. Vulpe
Sull'attuale territorio della Romania e su una notevole parte dei paesi vicini, cioè su tutta l'area carpato-danubiana che va dai Balcani fino in Galizia e dal Ponto Eusino [...] coi paesi di cultura ellenistica i quali, divenuti province romane, hanno conservato il loro potere d'irradiazione.
Lo sviluppo della Transilvania sud-occidentale, ove costruì poderose fortezze e i santuari della comunità geto-dacica. Sebbene ...
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VALACCHIA e OLTENIA
R. Theodorescu
La V. (rumeno Valahia) è una regione storica della Romania meridionale, compresa tra l'arco dei Carpazi, a N, e il corso del Danubio, a S. Al suo interno, il corso [...] a O.
Nell'Antichità l'Oltenia faceva parte della provincia romana della Dacia, mentre la V. rimase territorio al di , con l'Ungheria della dinastia degli Arpadi, e della fortezza di Enisala, nella Dobrugia bizantino-genovese, regione che entrò a ...
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GHERIAT el-GHARBIA
A. Di Vita
Località del predeserto tripolitano a circa 340 km da Tripoli, ove sorse uno dei tre grandi forti che costituirono, da Settimio Severo in poi, la protezione più meridionale [...] rientra in quella colossale opera di difesa dell'Africa romana unitariamente progettata, ed in gran parte anche attuata, : m 183 × 132) risulta il più grande delle fortezze del limes Tripolitanus. La cinta muraria si segue lungo tutto ...
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TROESMIS (Τρόσμις, Τρῶσμις, Τροσμὴς, Troesmis, Trosmis)
R. Vulpe
Centro fortiticato sul Danubio inferiore, prima traco-getico e poi romano.
Dopo la sconfitta dei Geti della Scizia Minore nell'anno 28 [...] dato dai Romani al regno clientelare della Tracia. Quando questo regno venne soppresso, nel 46 d. C., T. entrò nei limiti della provincia della Moesia e poi, nell'86 d. C., in quelli della Moesia Inferior. Accanto alla vecchia fortezza, l'imperatore ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o tra le braccia, in modo da tenerla in una...