Tipo di carbon fossile; è il più noto, diffuso e utilizzato combustibile fossile. Di colore nero lucente, più o meno compatto, è generalmente povero di sostanze bituminose e di sostanze minerali (ceneri); [...] contiene dal 74 al 93% di carbonio, con una media dell’82%. Se ne distinguono diverse varietà, ma la classifica più usata è quella fondata sulla percentuale delle sostanze volatili e sui valori dell’indice ...
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– Andamento del mercato. Clean coal technologies. Il settore del carbone in Italia. Bibliografia
In un’epoca molto diversa per condizioni economiche, tecnologiche e geopolitiche dal periodo dell’impiego prevalente del c., questa fonte continua a contribuire in modo rilevante alla produzione di energia ... ...
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Sostanza composta prevalentemente da carbonio, proveniente da una progressiva decomposizione di sostanze organiche (per lo più di origine vegetale) attraverso un procedimento naturale, che interessa talvolta intere ere geologiche (c. fossili) e in altri casi periodi di tempo più brevi cui corrisponde ... ...
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Massa carboniosa che si ottiene come sottoprodotto del processo termico di scissione di residui pesanti del petrolio (coking) per ottenere anche gas combustibili, benzina, gasolio (da utilizzare tal quale o come carica per il cracking catalitico). Si usa come combustibile, ma prevalentemente trova impiego ... ...
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Fabio Catino
Il combustibile che viene dal passato
Il carbone è stato il motore della rivoluzione industriale del 18° secolo, rappresentando per più di cento anni l'unica fonte primaria di energia. È un combustibile fossile che si forma in tempi lunghissimi, stimabili in milioni di anni, e soltanto ... ...
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grafitazióne [Der. di grafite] [FTC] [CHF] Operazione di galvanoplastica mediante la quale si depone un sottile e continuo strato di grafite sulla superficie di un oggetto per renderla conduttrice dell'elettricità. ◆ [GFS] [CHF] Nella geologia, processo di tipo metamorfico (detto anche grafitizzazione) ... ...
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(VIII, p. 953; App. II, I, p. 504; III, I, p. 306; IV, I, p. 371)
Estrazione. - La scelta della coltivazione del c. in miniere a cielo aperto o in sotterraneo è determinata dal valore e dal costo di produzione del minerale mercantile, che comprende sia il costo di estrazione del grezzo sia quello di ... ...
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Estrazione e preparazione. - A seconda della natura del giacimento il c. può essere estratto a cielo aperto oppure mediante pozzi e gallerie. Il primo caso si applica specie quando lo strato di terreno che ricopre il giacimento e che dev'essere asportato per scoprire il c. non sia troppo alto in rapporto ... ...
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Carboni naturali. - La produzione mondiale di c. durante il decennio 1949-58 è stata caratterizzata da una prima fase di espansione che ha portato il totale per il 1951 a 1.460, 4 milioni di t da 1.286, 1 milioni nel 1949.
Tale espansione, determinata in particolare dall'aumento della produzione americana, ... ...
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Carboni naturali. - La produzione mondiale (p. 956). - La lenta ma continua ascesa che aveva caratterizzato l'andamento della produzione mondiale di carbone (litantraci ed antraciti) dal 1922 al 1929 è stata bruscamente interrotta nel 1930 dalla depressione economica mondiale. La minore attività delle ... ...
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La fabbricazione del coke dopo la guerra mondiale si è fortemente sviluppata sia nella potenzialità degl'impianti sia nei criterî tecnici che ne costituiscono la base.
A ciò si è giunti da un lato cercando di ottenere la massima economia nei consumi interni e cioè il massimo rendimento termico dei forni ... ...
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(dal gr. λίϑος "pietra" e ἄνϑραξ carbone"; fr. houille; sp. hulla; ted. Steinkohle; ingl. coal, bituminous coal)
Michele Taricco
È il carbon fossile per antonomasia, perché di tutti il più importante per ricchezza di giacimenti, bontà intrinseca e generalità di impiego. Il litantrace è il risultato ... ...
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Terreno (detto anche suolo fossile) rimasto sepolto da detriti (frane, alluvioni, eruzioni vulcaniche) in epoca geologica anteriore all’attuale; conserva i caratteri che aveva all’atto del seppellimento, [...] anche se il clima della regione ha subito modificazioni più o meno profonde. L’esame dei p. permette talora di dedurre le condizioni climatiche che vigevano all’epoca della loro formazione; tali studi ...
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Chimica
Residuo minerale, incombustibile, che si ottiene bruciando una sostanza organica, vegetale, animale, fossile. La composizione delle c. dipende in larga misura dalla natura del materiale da cui [...] sono ottenute; generalmente contengono composti di sodio, potassio, magnesio calcio, ferro ecc., sotto forma di carbonati e ossidi o anche di solfati, fosfati, silicati e cloruri. Le c. si indicano in ...
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Introduzione. - In geologia "datazione" significa l'assegnare un'età a una formazione geologica, a un fossile, a una roccia, a un minerale o a un evento geologico. Ciò può essere espresso in temini relativi [...] di sviluppo è fondato sulla constatazione che gli L-amminoacidi di origine biologica presenti nei sedimenti e nelle ossa fossili subiscono col tempo un lento processo di racemizzazione. Il metodo è molto promettente e si prevede la possibilità di ...
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Minerale, mescolanza di vari idrocarburi alifatici saturi, con piccole quantità di prodotti resinosi ossigenati e qualche volta di oli minerali; è detta anche cera fossile o paraffina naturale. In masse [...] considerevoli a struttura lamellare o fibrosa, di colore giallastro o brunastro, si trova nelle rocce bituminose in vicinanza di formazioni petrolifere (in Galizia, Ungheria, Romania, Russia europea, Austria ...
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Sostanza costituita in prevalenza da carbonio, formatasi naturalmente od ottenuta artificialmente da materiali di origine animale e vegetale.
C. fossili
Classificazioni. - Il c. fossile è una roccia [...] quella fondata sul maggiore o minore contenuto in carbonio (e quindi in relazione al diverso potere calorifico). Secondo questa i c. fossili si suddividono in torbe (50-60% in C); ligniti (60-70% in C), nelle due varietà, picee e xiloidi; litantraci ...
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Studio dei caratteri fisico-chimici macroscopicamente determinabili che definiscono l’aspetto e il tipo di una roccia. I caratteri normalmente presi in considerazione sono: struttura, tessitura, composizione [...] mineralogica e fossile, giacitura, modalità e aspetto della frattura, densità, coerenza, durezza, fissilità, scistosità, eventuale sfaldatura (solo nel caso di rocce particolari monominerali, per es. gesso), modalità di alterazione, colore.
Un tempo ...
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In geologia, bacino sedimentario d’acqua dolce (lago, palude) dove si accumulano depositi clastici e/o di origine chimica e organogena. Sono particolarmente importanti in quanto si possono formare depositi [...] di carbone fossile che derivano dall’accumulo di resti organici vegetali legati all’ambiente lacustre e/o trasportati dai fiumi. ...
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fossilizzazióne In geologia, processo (mineralizzazione, incrostazione, mummificazione, inglobamento, carbonizzazione) in seguito al quale resti di organismi animali e vegetali o tracce degli stessi possono [...] conservarsi nei sedimenti della crosta terrestre divenendo fossili (➔ anche fossile). ...
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Geologo e paleontologo svedese (Visby 1829 - Stoccolma 1901), presidente della sezione paleontologica del Riksmuseet di Stoccolma; rivolse la sua attività scientifica soprattutto agli studî paleontologici [...] su brachipodi, coralli, molluschi e crostacei. Scoprì e descrisse uno scorpione fossile: Paleophonus nuncius, il più antico animale a respirazione aerea. ...
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fossile
fòssile agg. e s. m. [dal lat. fossĭlis «ottenuto scavando», der. di fodĕre «scavare», part. pass. fossus]. – 1. agg. a. In origine, di materiale in genere che si estrae dalla crosta terrestre: il salnitro pareggia la forza del sal...
fossilizzare
fossiliżżare v. tr. [der. di fossile]. – Ridurre allo stato fossile. Più com. l’intr. pron. fossilizzarsi, diventare fossile: i vegetali si fossilizzano lentamente; anche fig., riferito a persona o a istituzione, fermarsi su idee,...