Umanista (Venezia 1453 - Roma 1493); professò filosofia a Padova (1474-75); nel 1483 fu eletto senatore; nel 1484 aprì a Venezia, in casa sua, una scuola per leggere Aristotele, e nel 1490 (nominato ambasciatore) [...] di opere aristoteliche, l'operetta giovanile De coelibatu (1472 circa), scritta in polemica con il De re uxoria del nonno Francesco, e il De officio legati (1489-91), ritratto del perfetto ambasciatore che anticipa le analoghe opere del Bembo, del ...
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Nato a Venezia da Francesco di Daniele ed Elena Pisani di Alvise il 22 settembre 1518, fratello di Daniele (v.), trascorse la giovinezza tra gli studî umanistici e giuridici secondo l'indirizzo tradizionale [...] violenza, Venezia, nonostante l'infeconda vittoria cristiana di Lepanto, fece le spese di uomini e di cose. Marcantonio Barbaro, che anche durante la prigionia era riuscito a mantenere relazioni epistolari col suo governo, mettendo a profitto l ...
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Nacque in Venezia l'8 febbraio 1513, ed ivi morì il 12 aprile 1570. Dotto prelato, nominato da Venezia storico ufficiale della Repubblica per proseguire l'opera del Bembo, fu inviato ambasciatore presso [...] Vitruvianae, Padova 1739-41, I, p. 73; G. M. Mazzuchelli, Gli scrittori d'Italia, II, 1, Brescia 1758, p. 247; C. Promis, Daniele Barbaro, in Francesco di Giorgio Martini, Trattato di architettura militare, ecc., II, Torino 1841, appendice Iª. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Fil rouge dell’età umanistico-rinascimentale, la riflessione sulle arti anima ininterrotta [...] naturalistica: la prima, “maniera vecchia”, “gotica” o “barbarica” (infanzia dell’arte), da Cimabue a Giotto (fine XIII dei corpi umani e dei cavalli, ch’io ho veduta apresso a Francesco Melzi, designata divinamente di sua mano. […] Dei più moderni e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il Medioevo non è un’epoca statica ma un mondo in movimento continuo: dai Goti in migrazione di massa [...] iaona; la padrona Andrea; la chiesa elicera […].
Questo è un popolo barbaro, diverso da ogni altro nei costumi e nel modo di essere, pieno ; il secondo è l’Itinerarium in Terrasanta di Francesco Petrarca, che, invitato a un pellegrinaggio della corte ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il sogno degli umanisti: la filologia a misura delle cose
La lezione petrarchesca, [...] fanno da sfondo altre numerose figure – dal veronese Domizio Calderini, al milanese d’adozione Giorgio Merula, o al veneziano Ermolao Barbaro e tanti altri da passare in rassegna con i criteri della “geografia” dell’umanesimo, come ha insegnato Carlo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Quattrocento il genere storiografico si caratterizza per una metodologia innovativa, [...] , anno in cui i Goti di Alarico avevano invaso Roma dando inizio al “barbaro” Medioevo.
Contrariamente all’umanista Leonardo Bruni, per cui i “700 anni” di barbarie medievali sono da rimuovere, Biondo sente l’età moderna come la continuazione di un ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Genere enciclopedico e moderno, il romanzo italiano secentesco non viene codificato [...] amico, nemico da parte di una serie di interlocutori dell’eroe.
Giovan Francesco Biondi
Eromena
Ma se è, come dite, qual è la ragione per Poliziano Mancini si tratta di evangelizzare il barbaro Oriente con la violenza imperialistica della ragione ...
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Francesco Petrarca: Prose - Introduzione
Guido Martellotti
Sul finire del secolo XVIII il signor Jean-Baptiste Lefebvre de Villebrune, filologo avventato e caparbio, in un codice miscellaneo della biblioteca [...] aver attribuito a un pagano, a un barbaro addirittura, sentimenti e pensieri che sarebbero convenuti pp. 1090 - 1125); in più si potrà consultare la voce « Petrarca, Francesco » nell'indice di questo volume e del precedente (F. PETRARCA, Rime, ...
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BARBARO, Antonio
Gino Benzoni
Nato a Venezia nel 1627, terzo dei cinque figli di Carlo e Marietta di Francesco Diedo, svolse durante la sua non lunga vita un ruolo notevole, in particolar modo nel carso [...] febbraio 1661 il capitano generale Francesco Morosini gli ordinò di presentarsi , 223; G. Damerini, Morosini, Milano 1924, pp. 93 s., ISO; M. Nani Mocenigo, Barbaro Iacopo Badoer, Roma 1931, pp. 8, 9, 10 s., is; Id., Guglielmo degli Azzoni Avogadro ...
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sorte1
sòrte1 s. f. [lat. sŏrs sŏrtis]. – 1. Forza che regola o s’immagina regolare in modo imprevedibile le vicende umane, senza che la volontà degli uomini possa nulla contro di essa: la s. ha voluto che nascessi povero; siamo tutti in balìa...
concretista
agg. Nel linguaggio della politica, orientato alla soluzione di problemi pratici. ◆ In un sistema bipolare noi dell’Udr avevamo sempre previsto come punto finale (ciò che naturalmente non escludeva per motivi di carattere politico...