Barberini
Famiglia, originaria probabilmente di Barberino in Val d’Elsa, stabilitasi sin dal sec. 13° a Firenze (dove partecipò attivamente alla vita politica e fu della fazione antimedicea) e nel 1530 [...] i B. seppero assumere, con Raffaello e segnatamente con Francesco, posizione così eminente da portare alla tiara, col nome di il celebre detto «quod non fecerunt barbari, Barberini fecerunt», e le ulteriori complicazioni internazionali con la ...
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strame
Emilio Pasquini
Il Vico de li Strami (Pd X 137) è traduzione del toponimo francese rue du Fouarre (a Parigi), la via della paglia ove si trovavano nel Medioevo le scuole di filosofia (e con gli [...] per s. al valore di " foraggio ", ben attestato nell'italiano trecentesco (fra l'Esopo volgare, il Villani e Francesco da Barberino); all'altro (più vicino all'etimo) di " lettiera ", che pure era diffuso (volgarizzamento del Crescenzi, ecc.) e in ...
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derrata
Luigi Vanossi
La voce ricorre tre volte nel Fiore. Nel significato letterale, ancor oggi comune, di " merce " per l'alimentazione, " prodotto agricolo ", è usata in CXVIII 7 Ancor borghesi sopra [...] son villane, connota le prestazioni amorose della donna, degradate a valore economico di scambio (cfr. l'uso analogo di Francesco da Barberino " Vendi le tue cose: ma non tua persona, / che, s'hai bellezza alcuna, / non la voler contar nelle derrate ...
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Rinieri da Corneto
Giorgio Petrocchi
Predone, condannato da D. nel secondo girone del cerchio dei violenti (If XII 137 La divina giustizia... in etterno munge / le lagrime, che col bollor diserra, a [...] strade, et ancora chiunque volea rubare era da lui ricevuto nelle fortezze sue et datogli aiuto et favore ".
Francesco da Barberino, nel commento ai suoi Documenti d'amore, lo ricorda (" robatorem nomine Raynerium ") in un aneddoto dedicato a Ghino ...
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domandatore (domandatrice)
Lucia Onder
Deverbale da ‛ domandare '; con il valore del participio presente del verbo, compare soltanto in Cv IV XXV 5 li antichi regi ne le loro magioni faceano magnifici [...] 16 4 7 " Niuno scrive i suoi benefici nel suo quaderno, né come avaro dimandatore a ora e dì gli richiede ", e Francesco da Barberino Documenti d'Amore 287 " E di', ch'a i peccatori / Non sian [i confessori] dimandatori / De le nuove follie ".
Il ...
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appartenere
. " Essere parente ": una sola volta, in Rime LXXVII 11 E tal giace per lui nel letto tristo, / per tema non sia preso a lo 'mbolare, / che gli appartien quanto Giosepp'a Cristo, con allusione [...] ' Gesù Cristo era e sarà Iddio vivo e vero, e Giosef non gli apparteneva nulla, fuori ch'era marito di Santa Maria, senza nullo carnale assembiamento" (ed. Gaiter I II 1). Usi simili di a. sono reperibili in Francesco da Barberino e poi in Boccaccio. ...
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dotto
Sebastiano Aglianò
Ricorre, come sembra, piuttosto col significato di " accorto ", " avveduto " (della strada da percorrere), solo in Pg XXII 69, nella similitudine che paragona Virgilio a quei [...] pensare ai " dotti siscalchi e altri ufficiali " e alle donne " amorose, gioiose e piacenti, / dotte e gentili " di Francesco da Barberino (Or si conviene 31, 37-38), o all'incipit del sonetto di Mastro Torrigiano per Compiuta, " Esser donzella di ...
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staggio
Luigi Vanossi
Nel senso di " dimora ", " abitazione " (cfr. Stallo), la voce compare in Fiore CXXI 5 In cittadi e 'n castella fo mie' staggi / mostrando ched i' faccia vita agresta (cfr. Roman [...] Faz mes sales e mes palais, / Ou l'en peut courre a plein alais ").
Si tratta di un francesismo, usato anche da Francesco da Barberino (e cfr. ‛ stazzo ', in Tesoretto 1282). Qui appare manifesto l'influsso del Roman de la Rose: benché non figuri nel ...
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cauto
Vincenzo Laraia
Nell'unica occorrenza di If XVI 118 Ahi quanto cauti li uomini esser dienno / presso a color che non veggion pur l'ovra, / ma per entro i pensier miran col senno!, ha il significato [...] essere richiesto. L'uomo sia quindi prudente e non si affretti a chiedere ai saggi le ragioni dei loro atti (cfr. Francesco da Barberino Reggimento I 2 " Nel guardare, / si coglie tosto dall'uom, ch'è ben saggio / lo intendimento dell'altrui coraggio ...
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attempare
L'unica occorrenza di a. nella Commedia è in If XXVI 12, là dove D. allude a una sventura che colpirà Firenze: E se già fosse, non saria per tempo. Così foss'ei, da che pur esser dee! / ché [...] pronominale, vale " invecchiare ", " avanzare negli anni ".
A. è comune nel volgare trecentesco, specie al participio passato (Francesco da Barberino, Boccaccio); cfr. l'esempio di Fiore LVII 10 chéd' e' non è nessuna sì attempata / ch'ella non si ...
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mescidare
(o mescitare) v. tr. [lat. tardo miscitare, iterativo di miscĕre «mescolare»] (io méscido, o méscito, ecc.), ant. o letter. – Mescolare, mischiare: E parlerai sol nel volgar toscano E porrai m. alcun volgari Consonanti con esso (Francesco...
soave1
soave1 (ant. süave) agg. [lat. suavis, della stessa radice di suadere «persuadere»]. – 1. Che dà ai varî sensi e all’animo un’impressione di dolcezza delicata e gentile: sapore, profumo s.; Così a l’egro fanciul porgiamo aspersi Di...