ZOCCHI, Giuseppe
Sara Ragni
– Nacque a Firenze, nella parrocchia di San Pier Maggiore, il 19 marzo 1716 da Leonardo di Clemente e da Lucia di Giovanni Piccioli (Ingendaay, 2013, p. 119 nota 25). Il [...] Milano 1994b, pp. 155-214; G. Lazzi, Di Ovidio. Le Metamorfosi e presenze ovidiane. Manoscritti ed edizioni a 81-93; N. Barbolani di Montauto, Francesco Maria Niccolò Gabburri “gentiluomo intendente al pari d’ogn’altro e dilettante di queste bell’ ...
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REGIO, Raffaele
Franco Pignatti
REGIO, Raffaele. – Nacque nel territorio di Bergamo, in luogo e data ignoti. Girolamo Tiraboschi (1796, p. 981) indica il villaggio di Carenno; per la data soccorre la [...] lettera prefatoria al marchese di Mantova Francesco Gonzaga. Unica aggiunta di Merula è 52 legni che avevano istoriato l’Ovidio Metamorphoseos vulgare di Giovanni de’ Bonsignori Philippus Ciulanus, oratore del re d’Ungheria a Venezia, quella Venezia ...
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SALVADORI, Andrea
Daniela Sara
– Nacque a Marciano in Val di Chiana il 6 novembre 1588 da Francesco di Marco e da Olimpia di Bartolomeo Nassetti (cfr. copia dell’atto battesimale in Archivio di Stato [...] attore dilettante con il nome d’arte di Pippo Sciamerone, e sorella dell’amico pittore Francesco. Malato di podagra da ariostesco e tassiano: il genere, tratto dalle Heroides di Ovidio, fu molto diffuso nel Seicento e strettamente connesso con la ...
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ROMANELLI, Giovan Francesco
Silvia Bruno
– Figlio di Bartolomeo di Angelo e di Laura De Angelis, nacque verosimilmente a Viterbo tra il 1608 e il 1613, come si evince (nella persistente mancanza dell’atto [...] nobile – dedicata principalmente alle Metamorfosi di Ovidio (Oy-Marra, 1994), ispirata alla E. Oy-Marra, Mazarin et le fresques de Giovanni Francesco Romanelli dans l’appartement d’été d’Anne d’Autriche au Louvre, in Mazarin. Les lettres et les ...
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CEVA GRIMALDI PISANELLI, Giuseppe, marchese di Pietracatella, duca delle Pesche
Alfonso Scirocco
Nato a Napoli l'8 sett. 1777 da Francesco Maria e da Maria Spinelli dei principi di Cariati, dopo la [...] consistente prevalentemente in libere traduzioni di Ovidio ed Orazio) e appesantì di fastidiosa V. Zara, La Carboneria in Terra d'Otranto,1820-1830, Torino 1913, pp. 19, 131 ss.; A. Genoino, Le Sicilie al tempo,di Francesco I, Napoli 1934, pp. 287-90 ...
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togliere (tollere; torre; III singol. indic. pres. tolle e to'; I e III singol. ind. imperf. togliea, III plur. toglien; III singol. fut. torrà; cond. pres. I singol. torrei, III plur. torrien)
Alessandro [...] toglietevelo; sono, in traduzione da Ovidio (Met. VII 507 " Ne Pg XVI 140. In particolare, " derivare " per via d'imitazione: If I 86 tu se' solo colui da cu' naturale della vita; in altro senso Francesca usa un'espressione solo formalmente analoga ...
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ENOCH d'Ascoli
Paolo Viti
Nacque ad Ascoli, nel Piceno, negli ultimi anni del Trecento o, più probabilmente, nei primi anni del sec. XV, da una famiglia di condizioni modeste.
Il suo nome di battesimo [...] il periodo in cui egli fu scolaro di Francesco Filelfò a Firenze: infatti il Filelfò, in recuperato da E., ora a Leida (Bibl. d. Rijksuniv., Periz. 4.21), e sul 471, in F. Munari, II codice Hamilton 471 di Ovidio, Roma 1965, pp. 73-78; C. Colombo, ...
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STEFANO di Perche
Francesco Panarelli
STEFANO di Perche. – Poco si conosce dei primi decenni di vita di Stefano, proveniente dal territorio di Perche nella Bassa Normandia e sicuramente legato alla [...] ibid., pp. 79-101; Id., La monarchia normanna e sveva, in Storia d’Italia diretta da G. Galasso, III, Torino 1983, pp. 629-646; G dei due Guglielmi, in A Ovidio Capitani. Scritti degli allievi bolognesi, Bologna 1990, pp. 9-37; D.J.A. Matthew, The ...
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Veglio di Creta
Giovanni Reggio
Tra le varie figurazioni allegoriche che caratterizzano la Commedia, quella del V. di Creta, nel c. XIV dell'Inferno, ha un suo particolare fascino poetico, alla cui [...] sorge una montagna che già fu lieta / d'acqua e di fronde, che si chiamò Ida periodizzazione della storia umana secondo lo schema ovidiano, anzi in Cv II XIV 13 ss.); C. di Mino, La visione di S. Francesco e il V. di Creta, in " L'Italia Francescana ...
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anafora
Francesco Tateo
. Figura retorica appartenente al genere della repetitio, e designata appunto in latino col nome di repetitio, o anche di iteratio e relatio: consiste nel ripetere la medesima [...] V 100 ss., dove Francesca richiama la dottrina d'amore; si pensi alla digressione colta, nella quale D. dichiara la superiorità del antichi poeti (Taccia Lucano... / Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio, If XXV 94, 97), e alla ripetizione che introduce ...
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