Nella fenomenologia dell’➔interferenza linguistica un posto particolare è occupato dalle condizioni di sostrato, adstrato e superstrato. In senso ampio, tali nozioni fanno riferimento al prestigio linguistico, [...] si riproducono continuamente: in epoca postclassica i ruoli prevalenti sono giocati da germanico, arabo, francese e occitanico, in quella moderna soprattutto da francese e inglese. Va sottolineato il caso principe del latino e della sua ripetuta ...
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Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa [...] lingue in cui l’a. è fisso, la sua funzione distintiva è molto ridotta (come in tedesco) o nulla (come in francese). Nelle lingue indoeuropee la natura dell’a. differisce anche sensibilmente da lingua a lingua.
Rispetto all’intensità, l’a. può essere ...
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Filologo e letterato (Ambert, Alvernia, 1859 - Parigi 1936). Studioso di Petrarca (Pétrarque et l'humanisme, 1a ed. 1894; 2a ed., 2 voll., 1907), ne ricostruì la biblioteca e scoprì numerosi codici annotati [...] dopo il giovanile soggiorno in Italia e divenuto nel 1892 conservatore del museo di Versailles, scrisse varî saggi sul Settecento francese (La reine Marie-Antoinette, 1890; Histoire du château de Versailles, 1899-1900; Louis XV et madame de Pompadour ...
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In linguistica, il fenomeno fonetico del cambiamento di timbro di una vocale per assimilazione a distanza. Il caso più tipico è quello in cui la vocale accentata si assimila più o meno alla vocale o semivocale [...] dove è condizionata da -i e -u finali (napoletano porta dal lat. porta, ma puorto, dal latino portu[m]), e inoltre in francese, in portoghese e in romeno (ant. fr. fis, dal lat. feci; port. como ‹kómu› «io mangio», ma come ‹kómë› «mangia»; rom. soare ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] lingua nel miglior uso della corte reale, e dove poi alcune teorie settecentesche attribuirono alla costruzione sintattica del francese il primato universale della razionalità logica, dunque il primato sulle altre lingue. La Francia fu anche il paese ...
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Le completive sono frasi subordinate che svolgono la funzione di ➔ soggetto, oggetto diretto (➔ oggetto) o complemento indiretto del verbo della frase reggente, come negli esempi seguenti:
(1) che sono [...] di avere ragione; fr. il croit Ø avoir raison; spagn. cree Ø tener razón; port. crê Ø ter razão), mentre in francese (Brunet 2003) quando il verbo reggente è impersonale si richiede sempre l’introduttore (ital. è vietato fumare; fr. il est interdit ...
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LIBERATORE, Raffaele
Gianni Fazzini
Domenico Proietti
Nacque a Lanciano, in Abruzzo, il 22 ott. 1787 da Pasquale Maria e da Caterina Bocache (Lanciano, Arch. della parrocchia di S. Lucia, Liber baptizatorum [...] entrare tra i benedettini. Durante l'esilio il L., per provvedere al mantenimento della famiglia, si adoperò come traduttore dal francese, correttore di bozze e pedagogo in famiglie nobili; si recò anche a Firenze, dove riuscì a procurare al marchese ...
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Betacismo (dal greco bētakusmós, all’incirca «il parlare usando il suono corrispondente alla lettera beta») è il processo fonetico in cui un suono fricativo labio-dentale sonoro /v/ o vocale alta posteriore [...] nel romanzo (almeno tra i prestiti più antichi): w > ‹gu›, werra che diventa in italiano guerra e in francese guerre.
La situazione italiana può essere rappresentata attraverso le indicazioni di Merlo (1920: 240 segg.) e soprattutto analizzando l ...
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L’epentesi (dal tardo lat. epenthĕsis, a sua volta dal gr. epénthesis «inserzione») è un fenomeno fonetico che consiste nell’inserimento di un suono non etimologico in una parola o una sequenza fonica. [...] es., la parola ruina, impronunciabile per i latini, si attesterà in italiano come rovina per epentesi del suono [v], così come in francese l’epentesi di [t] in a -[t]- il interrompe il difficile iato [aˈi].
Diverso è il caso di similare, che diventa ...
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(fr. Genève; ted. Genf) Città svizzera (179.971 ab. nel 2008), la maggiore della Svizzera francofona, capitale dell’omonimo cantone. Sorge a 378 m s.l.m., all’estremità sud-occidentale del lago omonimo [...] gotica, e il palazzo del Municipio (15°-17° sec.). Numerose le belle case patrizie del 18° sec., di puro stile francese, come anche il palazzo di Giustizia (1712). Tra le costruzioni moderne: il vastissimo palazzo della Società delle Nazioni (1929-37 ...
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francese
francéṡe (ant. franzéṡe) agg. e s. m. e f. [dal fr. ant. franceis, françois, mod. français]. – 1. agg. a. Della Francia, repubblica dell’Europa centro-occid.: il popolo f.; popolazioni di lingua f.; la moda f.; i profumi f.; la cucina...
francesismo
franceṡismo s. m. [der. di francese]. – Parola, locuzione o costruzione sintattica francese introdotta in altra lingua, sia nella forma originaria, come cachet, garage, sia con un adattamento strutturale, come per es., in ital.,...