MANFREDI, Ugolino
Armando Antonelli
Nacque a Faenza da Alberigo e da Beatrice, di cui non conosciamo il casato, probabilmente intorno alla metà del Duecento.
Appartenne a un'importante famiglia guelfa [...] III (1952), pp. 519-528; Poeti giocosi del tempo di Dante, a cura di M. Marti, Milano 1956, p. 686; L. Biagioni, FrateAlberigo dei Manfredi aus Faenza in der Romagna, in Deutsches Dante-Jahrbuch, XXV-XXVI (1957), pp. 102-135; A. Vasina, Rapporti tra ...
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frutto
Alessandro Niccoli
Ricorre frequentemente in tutte le opere, con la sola esclusione della Vita Nuova; è usato due volte anche nel Fiore, mai nel Detto.
Nella sua accezione più ampia indica quanto [...] si trovano sulla terra.
L'unico esempio, nelle opere certamente dantesche, del collettivo frutta è quello di If XXXIII 119 I' son frateAlberigo; / i' son quel da le frutta del mal orto, / che qui riprendo dattero per figo. L'uso di frutta al plurale ...
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MANFREDI, Francesco (Francesco il Vecchio)
Isabella Lazzarini
Primo signore di Faenza della dinastia dei Manfredi, nacque secondo Litta da Alberghetto di Alberghetto (o Alberico), morto nel 1275, e da [...] rimanervi solo pochi mesi. Nuovamente in esilio, fu coinvolto, con il cugino Alberigo di Ugolino (noto come frateAlberigo per la sua appartenenza ai frati gaudenti), nell'assassinio del cugino Manfredo di Ugolino e del figlio Alberghetto.
Invitati ...
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villano
Antonietta Bufano
Nella sua accezione fondamentale il termine, usato sia come aggettivo che come sostantivo, indica " colui che abita in villa " - cioè " in campagna " contrapposto all'abitante [...] moderno, che esclude quasi del tutto quella di " contadino "): quando D. vien meno alla promessa di ‛ sovvenire ' frateAlberigo liberandolo dalle 'nvetriate lagrime che gli opprimono gli occhi, giustifica il proprio comportamento con un verso che ...
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aprire
Fernando Salsano
. Con il significato comune di " disserrare ", opposto di ‛ chiudere ', è attestato in Pg IX 90 e 128 dissemi ch'i' erri / ansi ad aprir ch'a tenerla serrata (si tratta della [...] seminatore di discordie); XXVIII 95, XXXIII 149 distendi oggimai in qua la mano; / aprimi li occhi (per a. gli occhi a frateAlberigo, D. avrebbe dovuto togliergli la crosta di ghiaccio formata dalle lagrime gelate: cfr. vv. 94-99 e 127-129); Pg XIV ...
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ingannare
Antonietta Bufano
Verbo di uso abbastanza largo, specie nella Commedia, nel Convivio e nel Fiore. L'accezione comune si piega, nei vari contesti, a sfumature diverse d'intensità e di significato: [...] D. a credere di essere " tratto in inganno ", nel senso che gli " venga detta una cosa per l'altra "; sicché, quando frateAlberigo gli parla del vantaggio della Tolomea (spesse volte l'anima ci cade / innanzi ch'Atropòs mossa le dea, If XXXIII 124 ...
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duro
Ha un numero notevole di occorrenze, prevalentemente in poesia.
Ricorre in senso proprio, riferito genericamente alle cose, in Cv I V 11 dicemo una spada virtuosa che ben taglia le dure cose, a [...] (XXX 105) - con cui mastro Adamo percuote Sinone. I duri veli, invece (XXXIII 112), sono le lagrime ghiacciate che impediscono a frateAlberigo di sfogare in pianto il dolore. Nel passo di IV 109 la terra è dura perché " compatta ", " asciutta ", in ...
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Tolomea
Emilio Bigi
Nome (If XXXIII 124) della terza delle quattro sezioni in cui è distinto il nono cerchio dell'Inferno dantesco. Secondo la maggior parte dei commentatori antichi (a cominciare da [...] di lui. La prima spiegazione sembra più probabile, specie se si tiene conto della natura delle colpe commesse dai dannati, frateAlberigo, Branca Doria e il prossimano di costui, che D. nomina in questa zona. Va ricordato, tuttavia, che al tradimento ...
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riprendere [partic. pass., in rima, ripriso]
Emilio Pasquini
1. Nel semantema iterativo, non è attestato né in D. lirico né in Fiore e Detto; mentre ricorre più spesso (e con maggior varietà di significati) [...] con ‛ per ') " ricevere in cambio ", adibita a un motto proverbiale non senza una sottile allusione al misfatto compiuto da frateAlberigo, quel da le frutta del mal orto (che fece assassinare i parenti al momento di servire la frutta nel convito ...
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orto
Luigi Blasucci
Il termine ricorre otto volte (di cui due nel Fiore), sempre con valore traslato. In Rime CVI 147 crede amor fuor d'orto di ragione, la metafora si può rendere con " campo ", " dominio [...] paese del garofano e consimili spezie od aromi ".
In If XXXIII 119 le frutta del mal orto di cui fa cenno frateAlberigo (convitatore in Faenza dei suoi parenti, fatti uccidere al portar delle frutta) sono secondo l'Ottimo " le frutte dell'orto del ...
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