Doria (d'Oria), Branca (o Brancaleone)
Giorgio Petrocchi
Uomo politico genovese; ricordato in un episodio della Commedia (If XXXIII 134-147), dove un altro dannato, frateAlberigo, come lui fitto nella [...] agevolmente sol che si faccia caso che il vero personaggio ‛ poetico ' dell'episodio è il dannato che parla, cioè frateAlberigo, per il cui tramite narrativo soltanto riceve luce il sinistro episodio del tradimento del genovese e si crea nel ...
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Della Giovanna, Ildebrando
Enzo Esposito
, Letterato (Piacenza 1857 - Roma 1916). Frequentò la Scuola normale superiore di Pisa, dove ebbe a maestri il Piccolomini, il Teza e il D'Ancona; fu professore [...] di Muzio da Monza alla Visio Sancti Pauli, da Grisostomo al Romulus, dal Roman de la Rose alla Visione di FrateAlberigo, a quella di s. Brandano e al Purgatorio di s. Patrizio) e di utilizzarle a illuminazione del substrato culturale-storico ...
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sfogare (isfogare)
Antonietta Bufano
Nel senso proprio di " dare sfogo ", per liberarsene, a qualcosa che opprime: il ragionar per isfogar la mente (Vn XIX 4 4) trova riscontro, come nota il Sapegno, [...] cioè a liberare l'animo dal dolore che l'opprime (XXXII 5 8; cfr, anche XXXI 8 4).
Nelle parole di frateAlberigo, il dolore si concreta nelle lagrime prime che, gelandosi immediatamente, some visiere di cristallo, / riempion sotto 'l ciglio tutto il ...
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Guido da Prata
Augusto Vasina
Nella rievocazione della Romagna cortese e cavalleresca che Guido del Duca fa a D., giunto sulla cornice degl'invìdiosi, uno dei personaggi assunti a simboleggiare il ‛ [...] , D. e la Romagna, in " Giorn. d. " I (1894) 310; F. Torraca, Studi danteschi, Napoli 1912, 138, 146-148; L. Montanari, Luoghi danteschi tra Russi e Faenza. Prada e G. da Prata. La Castellina e FrateAlberigo, in Almanacco Ravennate, Ravenna 1965. ...
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vernare
Alessandro Niccoli
La voce - da ‛ verno ', " inverno " - vale " svernare ", " passare l'inverno ": Pg XXIV 64 li augei che vernan lungo 'l Nilo, / alcuna volta in aere fanno schiera; Rime LXXIII [...] quel selvaggio loco (XXXIV 2, che riprende l'ivi vernai con molto disconforto, di XXXIII 12).
In senso figurato lo usa frateAlberigo indicando a D. l'ombra di Branca Doria, la quale dietro di lui soffre l'eterno freddo invernale, immerso com'è nella ...
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Manfredi, Alberghetto de'
Augusto Vasina
Nato, presumibilmente poco dopo la metà del sec. XIII, da Manfredo de' M., la più potente famiglia faentina di Parte guelfa, A. fu costretto, assieme ai suoi [...] 2, Città di Castello 1902, 22, 44, 54, 56, 68, 79; P. Zama, I Manfredi, Faenza 1954, 101 ss.; L. Biagioni, FrateAlberigo dei M. aus Faenza in der Romagna, in " Deutsches Dante-Jahrbuch " XXXIV-XXXV (1957) 102-135; J. Larner, The Lords of Romagna ...
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Genovese
In If XXXIII 151, nella breve, violenta invettiva contro i Genovesi, uomini diversi d'ogne costume e pien d'ogne magagna, che D. vorrebbe vedere del mondo spersi (v. 153); invettiva provocata [...] dall'allusione di frateAlberigo a Branca Doria, il traditore che in anima in Cocito già si bagna, / e in corpo par vivo ancor di sopra (vv. 156-157).
" Alieni ab omnibus aliis hominibus in moribus, praecipue in cupiditate quaerendi et parcitate ...
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radere [cong. pres. II singol. rade, in rima]
Nel senso proprio di " togliere, eliminare sfiorando o raschiando ", nelle parole di frateAlberigo che cerca di accattivarsi la benevolenza di D.: E perché [...] tu più volontier mi rade / le 'nvetriate lagrime dal volto, / sappie che... (If XXXIII 127).
Due volte, nel Purgatorio, il verbo indica il gesto dell'angelo che con un colpo d'ala cancella le P impresse ...
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peggiore (piggiore)
Bruno Bernabei
Comparativo di ‛ cattivo ', è in D. esclusivo dell'uso poetico (con prevalenza della forma apocopata ‛ peggior ') e assume distinti valori semantici in relazione al [...] determinativo, con valore di superlativo relativo: If XXXIII 154 col peggiore spirto di Romagna (" il più spietato ", detto del frateAlberigo dei Manfredi [v.], o " il più obbrobrioso ", o anche " il più reo ", colui che ha commesso il peccato ...
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dattero
Beatrice Guidi
Appare solamente in If XXXIII 120 I' son frateAlberigo; / i' son quel da le frutta del mal orto, / che qui riprendo dattero per figo. La metafora, oltre a richiamare opportunamente [...] la circostanza in cui fu perpetrato il tradimento da Alberigo dei Manfredi (che fece uccidere due suoi cognati nel momento in cui un banchetto da lui offerto era giunto alle frutta), è modo " proverbiosamente espressivo " (Mattalia) a significare ...
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