duce
Bruno Basile
. Il termine, dal latino dux, propriamente " capitano di eserciti ", " generale ", compare con buona frequenza nella Commedia, e mai nelle opere minori, se si eccettua una presenza [...] nelle Rime dubbie.
Nel significato più vicino all'etimo, per indicare " chi ha potere e signoria ", la voce appare in Pd XX 8, ove l'aquila del cielo di Giove è definita 'l segno del mondo e de' suoi duci, ...
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sintonizzatore In radiotecnica, il circuito che permette di selezionare, tra i vari segnali captati dall’antenna, quello della stazione che si intende ricevere; analogamente, negli impianti di filodiffusione, [...] ecc. In generale nei s. sono realizzate due sezioni, la prima per la ricezione di trasmissioni radiofoniche a modulazione di frequenza, la seconda per la ricezione in modulazione di ampiezza nel campo delle onde medie e, solo raramente, delle onde ...
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Simbolo dello jansky, unità di misura dell’intensità energetica specifica (cioè riferita a un intervallo unitario di frequenza) dei segnali radioastronomici, pari a 10–26 W/(m2∙Hz). Prende nome da K. [...] Jansky ...
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cronotropa, attività La proprietà del miocardio di mantenere ritmiche le proprie contrazioni. Stimoli vari possono influire sulla frequenza della contrazione del cuore, accelerandola (effetto c. positivo) [...] o rallentandola (effetto c. negativo) ...
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sazio
Antonio Lanci
Si registra una sola volta nella prosa del Convivio e con una discreta frequenza nella Commedia (per lo più in rima), con valore predicativo.
Il senso proprio di " soddisfatto per [...] aver appagato del tutto il desiderio di mangiare o di bere " è documentato in Pg XXXIV 33 non si sentì sazio di bere, detto di Marchese degli Argogliosi, che lasciò nomea di formidabile bevitore, e, a ...
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Soprattutto con l’avvento dei corpora (➔ corpora di italiano) e degli strumenti informatici per consultarli, è divenuto possibile studiare con metodi statistici l’andamento di occorrenza di parole e di [...] per esprimere l’andamento zipfiano, di cui la più famosa è appunto la legge proposta da Zipf stesso, che predice che la frequenza di occorrenza di una parola (o altra unità linguistica) in un testo/corpus è data da una costante divisa per il rango ...
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massimamente
Antonietta Bufano
L'avverbio è adoperato soltanto nella prosa del Convivio, dove ricorre con notevole frequenza. Il significato prevalente è quello di " soprattutto ", " in particolare [...] ", " specialmente ", " più di altri ", e quello di " al massimo ", " in sommo grado ", non sempre nettamente distinto dal primo in quanto non è sempre possibile determinare se m. abbia valore assoluto ...
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velo
Antonio Lanci
È usato una sola volta nella prosa (Vn XXIII 8) e con discreta frequenza nella poesia, ove la forma ‛ velo ' (‛ veli ') si registra per lo più in rima, mentre nel corpo del verso [...] prevale la forma tronca ‛ vel '). Nel senso proprio di " tessuto leggero " che, posto sul capo, scende sulle spalle e, talvolta, sul viso di chi l'indossa, è documentato in Vn XXIII 8 bianco velo, e 26 ...
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Fenomeno di instabilità di combustione negli endoreattori a propellente liquido per cui si hanno oscillazioni di bassa frequenza della pressione nella camera di combustione. È determinato principalmente [...] da ritardi nell’accensione del propellente e può provocare pericolose vibrazioni nel propulsore fino anche alla sua rottura ...
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tanto
Riccardo Ambrosini
1. L'aggettivo, pronome e avverbio t. ricorre in tutte le opere di D. con frequenza in probabile relazione con l'innalzarsi dell'enfasi descrittiva. Però, la media di t. è poco [...] Vita Nuova e nelle Rime che nella Commedia e nel Convivio, perché t., che spesso anticipa proposizioni consecutive - la cui frequenza è da ritenersi uno dei tratti sintattici distintivi dello Stil nuovo (cfr. Boyde, Dante's Style in his Lyric Poetry ...
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frequenza
frequènza s. f. [dal lat. frequentia]. – 1. L’essere frequente; l’accadere, il ripetersi spesso: paese umido per la f. delle piogge; m’infastidisce la f. delle sue visite; come giustifica la f. delle sue assenze?; c’è un’impressionante...
stroboscopico
stroboscòpico agg. [der. di stroboscopia e stroboscopio] (pl. m. -ci). – Attinente alla stroboscopìa o allo stroboscopio: osservazione s., dispositivo stroboscopico. In partic., disco s., disco rotante dotato di una serie regolare...