Ogni lettera dell’➔alfabeto ha un nome, non sempre coincidente con il suono che essa rappresenta. Per giunta, il nome delle lettere può cambiare nel tempo o risentire dell’influsso di altre lingue. Per [...] , dove corrisponde peraltro a suoni diversi: in quelle inglesi è pronunciata come una [ʤ] (jeans), in quelle francesi la pronuncia sarebbe fricativa [ʒ] (abat-jour), ecc.;
(b) ‹k› si chiama kappa (il suo nome si scrive per lo più con ‹k› iniziale, ma ...
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Il termine indebolimento indica una serie di fenomeni fonetici e fonologici che hanno come effetto la riduzione del grado di forza articolatoria di un suono (➔ fonetica articolatoria). Da un punto di vista [...] , quindi realizzati con debole tensione muscolare e maggiore ampiezza della cavità orale. Si pensi ad es. alla resa fricativa di un’occlusiva, un processo di spirantizzazione in cui gli organi articolatori, pur avvicinandosi, non creano un contatto ...
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Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] in special modo francesismi, ad es. garage.
Nel toscano sono altresì presenti i suoni [φ θ x] e [β δ γ], allofoni fricativi rispettivamente di /p t k/ e /b d g/.
Tra vocali, la pronuncia delle affricate [ʦ ʣ] è sempre rafforzata, per es., azione > ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] e culturale spiega dunque perché quelle che in fiorentino sono sempre state, prima fonologicamente e poi solo foneticamente, fricative (cami[ʃ]a, pi[ʒ]one), in italiano sono divenute affricate (D’Ovidio 18953: 192-193; Loporcaro 2006).
Conferme dell ...
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Le bilabiali sono articolazioni di tipo consonantico realizzate grazie al ruolo attivo di entrambe le labbra. Il termine bilabiale indica un luogo di articolazione condiviso da foni prodotti secondo diversi [...] 200-300 Hz, una nasale bilabiale (come una labiodentale) è caratterizzata da una seconda formante attorno ai 1000 Hz.
Le fricative bilabiali presentano un rumore di frizione mediamente poco intenso. Ad es., confrontando lo spettro di frequenza di una ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] es., la realizzazione di un’affricata nell’espressione inglese why choose «perché scegliere» e di una sequenza occlusiva + fricativa nell’espressione white shoes «scarpe bianche», per la presenza di un confine di parola (➔ affricate). Il tratto di ...
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fricativo
agg. [dall’ingl. fricative, der. del lat. fricare «strofinare»]. – In fonetica, consonante f. (o assol. fricativa s. f.), ogni consonante la cui articolazione richiede non una chiusura momentanea (come nelle esplosive), ma solo un...
r, R
(èrre) s. f. o, raro, m. – Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino; la forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con un vertice in alto e col lato destro prolungato verso il basso, triangolo che poi, col...