VINO
Adolfo Cecilia
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Luca Maroni
(XXXV, p. 388; App. II, II, p. 1115; App. III, II, p. 1097; App. IV, III, p. 824)
Produzione. - La produzione mondiale di v. ha toccato le punte massime nella seconda [...] che: 1) solo un v. consistente, ben disposto e pulito richiama il frutto costitutivo (l'uva) da cui è ottenuto; 2) solo un v. che 1) è quindi quella di un v. che dà il frutto originario, limpido e definito, aumentato da un filone gusto-aromatico ...
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Albero (Malus domestica) delle Rosacee, alto 3-10 m, con rami lucidi, rosso-bruni e gemme pelose; le foglie hanno il picciolo a metà della lamina; i fiori riuniti a 3-6 in corimbo, sono pentameri, e hanno [...] , con polpa croccante e buccia di colore variabile dal giallo al bruno. Il m. fiorisce in marzo-aprile e matura i frutti, a seconda delle varietà, in estate, autunno o inverno.
Il m. coltivato comprende un gruppo di ibridi di parecchie specie (v ...
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Famiglia di piante Dicotiledoni dell’ordine Fagali, arboree; hanno foglie con margine doppiamente seghettato, fiori monoici, con o senza perianzio, riuniti in amenti: i fiori maschili sono più o meno saldati [...] con la brattea ascellante e hanno 2-10 stami, spesso bifidi, i femminili hanno l’ovario di due carpelli, con due stili. Il frutto contiene un solo seme. Comprende 6 generi divisi in due tribù: Betulee, a fiori maschili con perianzio di 2-4 segmenti, ...
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Albero o arbusto (Cydonia oblunga; v. fig.) delle Rosacee, detto anche melo cotogno. È alto 3-5 m, ha foglie ovali, cotonose di sotto, fiori solitari, a grandi sepali, petali rosei, frutto ( cotogna o [...] 5 logge. Originario dell’Asia occidentale, è coltivato in molti paesi temperati per ornamento, e più spesso per i frutti; serve da portainnesto del pero, per soggetti da allevare nani. Tra le razze selezionate in coltura sono da citare: melocotogno ...
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Botanica
Fessura e spaccatura presente negli organi di alcune piante. Le f. possono essere determinate da eventi traumatici, che provocano la rottura di fibre sclerenchimatiche (lacerazioni e schianti) [...] , legate all’attività del fellogeno, le f. superficiali dei granuli pollinici o le f. che compaiono alla deiscenza di alcuni frutti, e legate alla dispersione dei semi. Le f. possono assumere importanza anche come caratteri sistematici, utili per il ...
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Nell’industria tessile, falda a lunghezza indeterminata, composta da un insieme di numerosissime fibre, costituente il semilavorato di alcune lavorazioni del ciclo di trasformazione tessile. Si chiama, [...] e tappezzeria per l’imbottitura degli abiti, delle carrozzerie di vagoni ferroviari e di automobili, dei divani ecc. O. vegetale è chiamata la bambagia ottenuta dai frutti di alcune specie di Malvacee e di Bombacacee, più nota con il nome di kapok. ...
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Succo condensato (detto anche meconio) ottenuto per incisione delle capsule di Papaver somniferum, pianta erbacea originaria dell’Asia Minore e coltivata in India, Cina, Giappone, Afghanistan, Macedonia, [...] .
L’o. viene messo in commercio in pani da 200-300 g, generalmente avvolti in foglie di papavero e spesso cosparsi di frutti di Rumex o avvolti in fogli di carta colorata. Il suo valore commerciale dipende dal contenuto in alcaloidi e soprattutto in ...
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grassi
Franco Calascibetta
Alimenti indispensabili da usare con moderazione
La pubblicità spesso presenta yogurt, formaggi e biscotti definiti light, contenenti cioè una ridotta percentuale di grassi. [...] essere estratti o separati da prodotti del regno animale (latte, vari tipi di carne o pesce) e vegetale (semi o frutti di diverse piante). In chimica i grassi sono chiamati trigliceridi, perché formati dall'unione di una molecola di glicerolo, un ...
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Nome dell’albero delle Lauracee (Persea gratissima) e del suo frutto, originario del Messico, ora coltivato in tutti i paesi tropicali, particolarmente in America. È alto fino a 20 m, sempreverde, con [...] quantità di vitamine A e B. In California e Florida se ne coltivano numerose specie, distinte per i caratteri del frutto (grandezza e forma, buccia liscia o scabra, colore e odore della polpa).
Affine all’a. è Persea drimyfolia, considerata anche ...
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Qualsiasi sostanza, liquida o solida, che viene aggiunta ai cibi per insaporirli, esaltarne il gusto o renderne il sapore più gradevole (come le spezie e le erbe aromatiche, l’olio, l’aceto, il sale ecc.). [...] ’intera pianta (la parte aerea) come nel caso del basilico, della menta; più spesso da foglie, come per il rosmarino; da frutti, quali l’anice, il coriandolo; da semi, come quelli di certe piante aromatiche (noce moscata); da rizomi (come quelli di ...
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frutta
s. f. [lat. mediev. fructa, plur. collettivo di fructum, sostituitosi al lat. class. fructus -us per incrocio con pomum «frutto»] (pl. -a, non com., e più raro -e). – Nome collettivo dei frutti commestibili, soprattutto quelli prodotti...
fruttare
v. intr. e tr. [der. di frutto]. – Con uso intr. (aus. avere), dare, produrre frutto: quest’anno i noci hanno fruttato bene; tra li lazzi sorbi Si disconvien f. al dolce fico (Dante); più com. in senso estens., dare un utile economico,...