PARTENIO, Bernardino
Matteo Venier
PARTENIO, Bernardino. – Nacque a Spilimbergo, in data incerta, collocabile tra la fine del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento sulla base della data di morte. [...] » e «servi»; una tale lingua è stata sempre rifiutata dagli scrittori. La vera Latinitas, come la vera lingua toscana, è frutto di regola, non è istillata dalla nascita. Essa riceve lustro se fondata sulla imitatio, se forgiata cioè a immagine di un ...
Leggi Tutto
CAVALLI, Atanasio
Ugo Baldini
Nato ad Asti intorno al 1717 (poiché il Diamilla Müller lo dice ottuagenario al momento della morte, avvenuta a Roma poco prima del 1798), ebbe una vita sostanzialmente [...] quelle degli Immobili e degli Infecondi, inserita nella tradizione del poemetto naturalistico affermatasi a partire dall'Arcadia; il frutto maggiore di questa attività è IlVesuvio, poemetto storico-fisico con annotazioni del P. A. C., con dedica alla ...
Leggi Tutto
MANZANO, Scipione di
Dante Pattini
Nacque a Cividale del Friuli il 14 nov. 1560 da Giovanni Battista e da Floria, figlia del nobile udinese Girolamo Florio.
La famiglia dei signori di Manzano - da cui [...] 1594 nella chiesa di Cividale di fronte al patriarca Francesco Barbaro.
Il primo esempio di poesia non occasionale e frutto di una personale rielaborazione delle auctoritates, pur chiaramente rintracciabili nella struttura e nello stile, furono i tre ...
Leggi Tutto
JANDOLO, Augusto
Patrizia Bartoli Amici
Nacque a Roma il 25 maggio 1873 da Antonio e da Ginevra Buzzi, in una stimata famiglia di antiquari.
Lo J., pur manifestando precoci inclinazioni artistiche, [...] .
Poesie romanesche (Milano 1929); Er pastore innamorato (Roma 1922); Cento poesie vecchie e nuove (Milano 1939) rappresentano il frutto di questo percorso d'autore, che venne colto in modo decisamente positivo da molti critici letterari, tra i quali ...
Leggi Tutto
CAPPELLETTI, Giuseppe
Paolo Preto
Nacque a Venezia nel dicembre del 1802 da Gaetano ed Elisabetta Venturelli. Di famiglia di modeste condizioni, egli venne avviato alla carriera ecclesiastica e si dedicò [...] ed un volume su Igesuiti e la Repubblica di Venezia. Documenti diplomatici ... pubblicati per la prima volta... (ibid.), che gli fruttò l'ostilità della S. Sede (fu messo all'Indice) e costituì uno dei suoi più clamorosi e penosi infortuni, perché il ...
Leggi Tutto
CASALI BENTIVOGLIO PALEOTTI, Gregorio Filippo Maria
Renzo Negri
Nacque a Bologna il 1° marzo 1721 dal senatore conte Mario Casali e dalla contessa Caterina Berò.
Trascorsa l'adolescenza e la prima giovinezza [...] volgari dello Zanotti (Bologna 1757), dove naturalmente il concetto di "scienza" è ancora di accezione "filosofica", onnicomprensiva. Frutto della seconda stagione letteraria del C. è il libro Alcune poesie, Bassano 1787, ivi ristampato, con aggiunte ...
Leggi Tutto
FANTASTICI, Massimina
Valentina Coen
Nata a Firenze l'8 giugno 1789 da Giovanni, rinomato gioielliere, e da Fortunata Sulgher, livornese, improvvisatrice nota in Arcadia col nome di Temira Parasside, [...] da S. Pellico.
Si tratta di una composizione epica in venti canti che narra l'impresa di Amerigo Vespucci e che fruttò alla F. un premio dell'Accademia tiberina (1845). Essa testimonia la tendenza di alcuni classicisti, come A. Ricci (nell'Italiade e ...
Leggi Tutto
ISENGARD, Luigi d'
Giovanni Assereto
Nacque a La Spezia l'11 maggio 1843 da Teodoro e da Francesca Federici.
La famiglia paterna, d'origine tedesca e di tradizioni militari, si era stabilita nella città [...] militare sulla nave "Garibaldi" e andò a Massaua, da dove rimpatriò circa un anno dopo per motivi di salute: frutto di questa esperienza fu il volume Reminiscenze africane (dedicato all'abate A. Stoppani, "che in tempi di petulante razionalismo ...
Leggi Tutto
IRPINO, Enea
Fiammetta Cirilli
Scarse sono le notizie biografiche che lo riguardano. Nato a Parma, probabilmente da Manfredo, letterato e amico di Andrea Baiardi, in data non precisata, collocabile [...] parte le tensioni dell'Italia del primo Cinquecento: al di là del nucleo di versi dedicati alla Avalos, probabile frutto di un comportamento adulatorio, si cimentò sovente nelle lodi di figure legate alla corte ischitana (Alfonso d'Avalos, Isabella ...
Leggi Tutto
CHIAVELLI, Lagia
Pasquale Stoppelli
Lixa o Alicia, secondo Wadding; ma nota comunemente, e impropriamente, con il nome di Livia, visse tra la seconda metà del sec. XIV e i primi decenni del XV. Non [...] del Morici, obiezioni consistenti. In realtà i sonetti della C., come quelli delle altre sue compagne, sono il frutto di falsificazioni, neppure tanto abili, di poeti petrarchisti del secondo Cinquecento. Nel sonetto attribuito alla C. "Veggio..." è ...
Leggi Tutto
frutto
s. m. [lat. frūctus -us, der. di frui «godere»]. – 1. a. In botanica, in senso stretto, è l’ovario delle angiosperme, più o meno modificato e accresciuto, che contiene i semi maturi (derivati dagli ovuli); consta del pericarpo o parete...
frutta
s. f. [lat. mediev. fructa, plur. collettivo di fructum, sostituitosi al lat. class. fructus -us per incrocio con pomum «frutto»] (pl. -a, non com., e più raro -e). – Nome collettivo dei frutti commestibili, soprattutto quelli prodotti...