BARATTI, Antonio
Alfredo Petrucci
Nacque da Domenico a Belluno (non già a Firenze, come suppongono il Nagler, il Meyer, il Le Blanc, e altri) il 7 genn. 1724. Entrato subito nello Stabilimento calcografico [...] , nostrani e forestieri. Dei tre figli invece il Moschini dice che, "sebbene pieni d'ingegno, non ne diedero verun frutto condegno"; ma dice pure che il primo, Domenico, "valente nell'architettura", aveva il compito, nel laboratorio di famiglia, di ...
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CAPITELLI, Bernardino
Alberto Cornice
La data di nascita di questo pittore e incisore senese, già indicata dal Ticozzi intorno al 1570, fu precisata al 1589 dal Romagnoli che aveva trovato all'anno [...] Elsheimer (Cerere insultata da Stellione, 1622), del Correggio (Sposalizio di s. Caterina).
Altre incisioni sono, o almeno sembrano, frutto dell'invenzione personale del Capitelli. Alcune di esse sono di soggetto sacro o mitologico, come la S.Teodora ...
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FELTRINI, Andrea (Andrea di Cosimo, Andrea del Fornaio)
Christel Thiem-Gunther Thiem
Nacque a Firenze il 12 marzo 1477 (Milanesi, in Vasari [1568], 1880, p. 204 n. 1), figlio di Giovanni di Lorenzo, [...] palazzo Bartolini-Salimbeni in piazza S. Trinita, lavoro del 1520 che è sicuramente attribuibile al F., anche perché frutto della collaborazione con Baccio d'Agnolo.
La decorazione ornamentale era anche usata nei cosiddetti apparati, con i quali si ...
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FERRANTE, Giovanni Battista
Bruno Signorelli
Nacque a Torino il 17 ag. 1834 da Giacinto e Rosalia Vegezzi. Si laureò in ingegneria presso la locale università l'11 ag. 1855, perfezionandosi in seguito [...] sua esaltazione degli stili nazionali è stata vista da alcuni in chiave antifrancese e filogermanica (Massaia); più probabilmente era frutto di una educazione fisorgimentale con un maestro quale il Promis. Il F. usò sovente nei suoi scritti uno stile ...
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BENSON, Ambrogio
Goffredo Hoogewerff
Non abbiamo documenti né sulla data di nascita né sugli inizi di questo pittore, che nel 1518 prese la cittadinanza di Bruges e qui si stabilì per tutta la vita. [...] sue composizioni ha attinto alle opere di vari maestri, da Jan van Eyck a Jan van Hemessen, e ha saputo mettere a frutto tutto un secolo di attività pittorica altrui, ma nei ritratti si rivela la sua maestria in modo schietto ed innegabile. Del B ...
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LABOUREUR, Alessandro Massimiliano
Federico Trastulli
Nacque a Roma nel 1794 da Francesco. Fu allievo prima del padre, anch'egli scultore, e poi, forse, di B. Thorvaldsen.
Tuttavia alcuni sostengono [...] busto del defunto, e un angelo, che mostra le tavole dei comandamenti e il calice con l'ostia. Il coronamento è frutto di un compromesso tra il motivo della centina semicircolare e quello del timpano triangolare, ma si nota più per sovrabbondanza di ...
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GIULIANO da Maiano (Giuliano di Leonardo d'Antonio)
Daniela Lamberini
Nacque a Maiano, sulle colline a nord di Firenze, intorno al 1432. Questa data, accettata dalla maggior parte degli studiosi, si [...] , ma egli: "sebbene andò un pezzo alla scuola di grammatica, non vi ebbe mai capo, e per conseguenza non vi fece frutto nessuno; anzi fuggendosene più volte, mostrò d'avere tutto l'animo volto alla scultura, sebbene da principio si mise all'arte del ...
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GIMIGNANI, Giacinto
Angela Negro
Figlio del pittore Alessio e di Dianora Tognelli nacque a Pistoia e fu battezzato nel duomo di quella città il 23 genn. 1606.
La sua formazione si compì verosimilmente [...] spedire a Pistoia il quadro compiuto "con grandissima soddisfatione di chi l'ha visto" (Negro, 1997, p. 200). La sfortunata vicenda fruttò però al G. l'incarico di quattro quadri da parte del cardinale Barberini, di cui due per la chiesa di S. Maria ...
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DE FERRARI, Lorenzo
Federica Lamera
Figlio del pittore Gregorio e di Margherita di Domenico Piola, fu battezzato a Genova il 14 nov. 1680 (De Masi, 1945, p. 7).
La vita dedicata al pittore dal biografo [...] Lorenzo.
È il caso di una tela con Eco e Narciso (Genova, Cassa di risparmio di Genova e Imperia), già ritenuta frutto del lavoro comune di padre e figlio (Torriti, 1976), ma di recente attribuita al solo D., che tuttavia nel realizzarla si sarebbe ...
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CIPOLLA, Antonio
Giuseppe Miano
Nacque in Napoli il 4 febbr. 1820, figlio di Nicola e di Maria Sorgente. Dopo aver atteso ai primi studi nella città natale discepolo di E. Alvino completò la sua formazione [...] fosse, l'accozzo il più inintelligente, e la ripetizione la più inconsulta dei grandi esemplari porterebbe per caso frutti, da risultare quasi uguali a quelli dell'arte più sapientemente coltivata. Nella stazionarietà di forme sempre applicabili si ...
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frutto
s. m. [lat. frūctus -us, der. di frui «godere»]. – 1. a. In botanica, in senso stretto, è l’ovario delle angiosperme, più o meno modificato e accresciuto, che contiene i semi maturi (derivati dagli ovuli); consta del pericarpo o parete...
frutta
s. f. [lat. mediev. fructa, plur. collettivo di fructum, sostituitosi al lat. class. fructus -us per incrocio con pomum «frutto»] (pl. -a, non com., e più raro -e). – Nome collettivo dei frutti commestibili, soprattutto quelli prodotti...