Gli Actus Silvestri tra Oriente e Occidente
Storia e diffusione di una leggenda costantiniana
Tessa Canella
Con il titolo di Actus Silvestri è stata tramandata nei più antichi manoscritti una delle [...] giudei, si riscontrano differenze notevoli fra le tre versioni A, B, e C81. Trascurando C, che è evidentemente frutto di elaborazione posteriore, è possibile constatare che le argomentazioni teologiche presenti sia in A che in B presuppongono la ...
Leggi Tutto
Politici ed economisti del primo Settecento – Introduzione
Giuseppe Ricuperati
Per comprendere appieno il significato e la portata delle proposte che emergono da questa antologia è necessario richiamare [...] e che aveva partecipato alle riforme di Clemente XI, Francesco d’Aguirre era stato a sua volta allievo del Gravina, un frutto di quella Roma dove la cattedra del Calabrese era stata un punto di riferimento culturale nel senso più lato, come lezione ...
Leggi Tutto
GUICCIARDINI, Francesco
Pierre Jodogne
Gino Benzoni
Nacque a Firenze il 6 marzo 1483, terzogenito di Piero di Iacopo e di Simona di Bongianni Gianfigliazzi, che ebbero undici figli, tra cui cinque [...] della sorte, una dote naturale - se "la natura" ce l'ha negata, non c'è niente da fare - da mettere a frutto sperimentando ognuno per conto proprio e per proprio tornaconto; non è disciplina trasferibile con l'insegnamento: la si apprende "co' libri ...
Leggi Tutto
LESSONA, Michele
Paola Govoni
Guido Verrucci
Nacque a Venaria Reale, vicino Torino, il 20 sett. 1823 da Carlo e Agnese Maria Cavagnotti. Il padre era docente di medicina veterinaria nella Scuola di [...] 'assidua attività di conferenziere e non abbandonò neppure l'insegnamento nelle scuole, esperienza che seppe mettere a frutto redigendo manuali scolastici che furono tra i primi a introdurre nelle scuole italiane la teoria evoluzionistica darwiniana ...
Leggi Tutto
MAI, Angelo
Antonio Carrannante
Nacque il 7 marzo 1782 a Schilpario, presso Bergamo, da Angelo e da Pietra di Antonio Mai dei Battistei. Il padre era un modesto carbonaio, ma la famiglia era abbastanza [...] e in seguito (dal 1820) alla Biblioteca Vaticana, non sono da attribuire solo a circostanze fortunate, ma furono il frutto di una ricerca sistematica, di una costante e intelligente inclinazione e applicazione all'indagine.
Tuttavia, forse per la ...
Leggi Tutto
ARTEAGA, Stefano
Nino Borsellino
Nacque il 26 dic. 1747 a Moraleja de Coca presso Segovia in Spagna, come dichiarò egli stesso iniziando il suo noviziato di gesuita, o a Madrid, come si dovrebbe dedurre [...] Le rivoluzioni del teatro musicale hanno una notevole importanza come documento degli sviluppi del pensiero riformatore sull'opera settecentesca. Frutto di interessi e studi maturatisi nell'A. a contatto con il p. Martini, che possedeva a Bologna una ...
Leggi Tutto
MAGNO, Celio
Daniele Ghirlanda
Nacque il 12 maggio 1536, forse a Napoli, da Marcantonio, che ebbe altri tre figli: Pompeo, Alessandro e Giulia.
Marcantonio, cittadino originario veneziano, nacque verso [...] , bohema, polona, et ongara, et ogn'altra qualunche lingua come farà bisogno" (Rose, p. 219), ma non si conosce nessun frutto di questo incarico. Probabilmente, per l'Accademia, e dunque fra il 1557 e il 1561, scrisse una Prefatione sopra il Petrarca ...
Leggi Tutto
LORIA, Arturo
Cristiano Spila
Nacque a Carpi il 17 nov. 1902 da Aristide e da Antonietta Righi, quarto di otto figli.
Il padre, israelita, nato a Modena, brillante e ambizioso, era un industriale trasferitosi [...] inizio. Sento una forza nuova nascere in me: mi scopro una prontezza che io non sospettavo e che darebbe bellissimi frutti qualora io possedessi il dono magnifico della calma interiore" (Forte dei Marmi, 30 luglio 1925). Malgrado la continua tensione ...
Leggi Tutto
BELCARI, Feo
Mario Marti
Nacque a Firenze il 4 febbr. 1410 da Feo di Coppo, appartenente a famiglia dell'alta borghesia fiorentina, ma di origine senese (Feo è più probabilmente accorciativo di Maffeo [...] l'uso (il Giordani, scrivendo al Cesari il 24 febbr. 1827, la paragonò ad "un arancio in gennaio, un frutto del Trecento nel Quattrocento", e ne definì l'autore, scrivendo al Leopardi nel giorno dell'Ascensione del 1817, "scrittor purissimo ...
Leggi Tutto
Nacque ad Arezzo il 15 dic. 1798 da Pietro e da Agnese Albergotti.
Il padre, appartenente a una famiglia impoverita della piccola nobiltà e noto per aver scritto poesie in italiano e latino, aveva insegnato [...] il G. sollecitava il riso con "versi che parranno prosa" e la cui spontaneità non era, però, frutto di un improvvisazione estemporanea. Sebbene dichiarasse di concepire la poesia come attività marginale, "passatempo", diletto e intrattenimento, il ...
Leggi Tutto
frutto
s. m. [lat. frūctus -us, der. di frui «godere»]. – 1. a. In botanica, in senso stretto, è l’ovario delle angiosperme, più o meno modificato e accresciuto, che contiene i semi maturi (derivati dagli ovuli); consta del pericarpo o parete...
frutta
s. f. [lat. mediev. fructa, plur. collettivo di fructum, sostituitosi al lat. class. fructus -us per incrocio con pomum «frutto»] (pl. -a, non com., e più raro -e). – Nome collettivo dei frutti commestibili, soprattutto quelli prodotti...