BERNARDO
Maria Grazia Mara
La prima notizia di B., vescovo di Ascoli Piceno, che un'antica tradizione chiama "Romano", ci è data da un diploma di Enrico III del 13 luglio 1045, che confermava i donativi [...] successore Stefano.
Sembra che sotto il vescovato di B. i beni della Chiesa ascolana avessero ricevuto un notevole incremento: frutto di quella opulenza potrebbe essere l'episodio di quel pastorale di metallo prezioso, il cui uso, da lui introdotto ...
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Vicino Oriente antico. Causalita e intervento magico
Francesca Rochberg
Ivan Starr
Alfonso Archi
Cristiano Grottanelli
Claudio Saporetti
Causalità e intervento magico
La divinazione mesopotamica
di [...] questo secolo, fu istituito un archivio di testi che erano frutto di osservazioni. I cosiddetti Diari astronomici (v. cap. XII protasi e i principî della loro organizzazione sono il frutto di uno studio empirico dei fenomeni unito sia all'uso ...
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CISTERCENSI
M. Righetti Tosti-Croce
Ordine monastico le cui origini sono legate alla fondazione del novum monasterium sorto a Cîteaux (v.) in Borgogna nel 1098 per iniziativa di Roberto di Molesme, [...] minerali, la tessitura.
Strutture architettoniche
Il termine adottato dai C. per indicare le loro strutture per la messa a frutto della proprietà è, come si è visto, solo quello di grangia; in altri ordini monastici sono invece documentati termini ...
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TEODORO I
Eugenio Susi
Nonostante la scarsezza di notizie relative alle sue origini, si ritiene che T., che le fonti danno come figlio di un vescovo, giunto a Roma da Gerusalemme, dove era nato, forse [...] le osservazioni fatte dal Capitani a proposito del Liber pontificalis), tali fonti devono essere utilizzate con estrema cautela, in quanto frutto di una lettura a posteriori dei fatti narrati. Quel che è comunque certo è che l'elezione di T. avvenne ...
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Onorio I
Antonio Sennis
Nativo della Campania, proveniva certamente dagli strati più elevati della società locale, essendo figlio del "consul" Petronio. Non se ne hanno notizie prima dell'ascesa al [...] dell'appropriazione indebita dei fondi affidatigli in deposito per il soldo delle truppe.
In ogni modo O. seppe di certo fare fruttare le risorse di cui disponeva, e fu ad esempio in grado di destinare almeno 2000 libbre d'argento (circa 680 kg ...
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CATTANEO, Carlo Ambrogio
Gino Benzoni
Nato a Milano il 7 dic. 1645, novizio della Compagnia di Gesù il 1º nov. 1661, all'interno di questa si svolge, per lo più a Milano, il resto della sua esistenza. [...] effetti su i "dotti" e il "basso volgo" e, in più, risultò modello "molto utile a' predicatori". Ed era questo "il gran frutto" che il Ceva era sicuro d'ottenere "da un'opera sì salutare e divota".
La raccolta complessiva dei testi del C. esce, col ...
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PONTIFICALE
L. Speciale
Il p. costituisce un compendio di testi e prescrizioni rituali di specifica pertinenza del vescovo.Nella prima edizione completa, realizzata a Magonza intorno alla metà del sec. [...] utilizzato, nei primi decenni del sec. 13°, per la composizione del p. della curia romana (Andrieu, 1931-1961, II). Frutto di una rielaborazione avviata da Innocenzo III (1198-1216) e conclusa entro il pontificato di Innocenzo IV (1243-1254), il p ...
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FIESCHI, Bonifacio
Thérèse Boespflug
Nato in data imprecisata nella prima metà del sec. XIII da Ugolino, apparteneva al ramo parmense della famiglia dei conti di Lavagna, meno conosciuto di quello genovese [...] Imola, convocato dall'Eppe e da G. Durand, vicario "in spiritualibus", ratificò in presenza del F. i risultati acquisiti, frutto di una collaborazione tra le forze presenti sul posto, locali e curiali, guelfe e angioine. Il bilancio poteva sembrare ...
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MANFREDI da Vercelli
Edoardo Fumagalli
Originario di Vercelli, nacque nei primi decenni della seconda metà del XIV secolo; Creytens riteneva infatti M. già "très avancé en âge" (p. 173) negli anni 1420-25. [...] : in particolare, lo si è detto inquisitore, ma la qualifica, che risale alla cronaca di Alberto da Castello, è solo il frutto di una confusione con Manfredi da Parma, vissuto un secolo prima (cfr. Creytens, pp. 194 s. e soprattutto Rusconi, 1977, p ...
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ASTORINI, Elia
Mario Rosa
Nacque il 3 genn. 1651; è incerto se a Cirò, feudo degli Spinelli principi di Tarsia che lo protessero nelle ultime fortunose vicende della sua vita (Zavarroni), o ad Umbriatico [...] tali motivi accennati nella prefazione sono sommersi, nell'opera, da un denso argomentare tradizionale, in cui tuttavia èmessa a frutto dall'A. la conoscenza dell'ebraico e delle lingue orientali.
Nel chiuso ambiente conventuale, dopo l'esperienza in ...
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frutto
s. m. [lat. frūctus -us, der. di frui «godere»]. – 1. a. In botanica, in senso stretto, è l’ovario delle angiosperme, più o meno modificato e accresciuto, che contiene i semi maturi (derivati dagli ovuli); consta del pericarpo o parete...
frutta
s. f. [lat. mediev. fructa, plur. collettivo di fructum, sostituitosi al lat. class. fructus -us per incrocio con pomum «frutto»] (pl. -a, non com., e più raro -e). – Nome collettivo dei frutti commestibili, soprattutto quelli prodotti...