Scrittore tedesco (Stavenhagen, Meclemburgo, 1810 - Eisenach 1874). Pur nella ristrettezza tematica e nelle volute limitazioni dell'espressione dialettale, R. riuscì ad essere per la letteratura tedesca [...] , si dedicò a varie attività. Il successo che subito incontrarono i suoi scritti, cui si dedicò solo a partire dal 1853, non era questa la vera strada di R., e tanto meno lo fu quella teatrale, su cui pure si avviò sorretto da un immediato successo ...
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Poetessa inglese (Londra 1830 - ivi 1894), figlia di Gabriele e sorella di Dante Gabriele. Spirito profondamente religioso, la R. fu un'artista spontanea e priva di schemi letterari che si può collocare nel [...] Condusse vita ritirata; nel 1871 fu colpita dal morbo di Basedow.
volume pubblicato con questo titolo nel 1866; ad esso seguirono A pageant and other poems ( Sing-Song (1872); Speaking likenesses (1874). I versi che scrisse in italiano sono di ...
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Scrittore e pubblicista polacco (Wolborze, Sieradz, 1503 - ivi 1572). Proveniente dalla piccola nobiltà, studiò all'accademia di Cracovia (1517-22). Viaggiò in Germania, dove conobbe Lutero e Melantone; [...] natale. Incaricato di missioni diplomatiche, fu anche inviato (1552) al Concilio di l'uguaglianza delle pene per tutti i colpevoli del reato di omicidio, nel centro antitrinitario di Raków), si accostò ad alcune tesi "ariane", ponendo il dogma della ...
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Pseudonimo dello scrittore austriaco Hans Mayer (Vienna 1912 - Salisburgo 1978). Sopravvissuto all'Olocausto, nella sua opera principale, Jenseits von Schuld und Sühne, affronta in modo lucido e disperato [...] nazisti nel 1943 per aver partecipato alla Resistenza, fu deportato ad Auschwitz. Dopo il 1945 visse a Bruxelles, scrivendo quello con cui più tardi Primo Levi conduce I sommersi e i salvati (1986): la contraddizione insanabile tra il risentimento ...
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Poeta greco (n. circa 315 - m. dopo il 240 a. C.); nato forse a Tarso in Cilicia, fu però cittadino di Soli, nella stessa regione, dove ebbe un monumento e l'effige riprodotta sulle monete. Frequentò ad [...] Atene la scuola stoica di Zenone e fu amico di Callimaco; dal 276 a. C. fu a Pella poeta ufficiale della corte di Macedonia, tranne una lunga dimora in Antiochia di Siria presso Antioco I Sotere, dove pubblicò un'edizione dell'Odissea, dopo quella di ...
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(gr. Αἰγεύς) Nella mitologia greca, figlio di Pandione e di Pilia, fratello di Pallante, Niso e Lico, e re di Atene. Dopo la morte di Pandione, cui i Metionidi avevano tolto il regno dell’Attica, riconquistò [...] divise il trono con il figlio, dal quale fu aiutato a debellare la ribellione dei Pallantidi, i 50 figli di Pallante. Quando poi Teseo si gettò nel mare che da lui prese nome.
Oltre che ad Atene E. era venerato anche a Sparta (Pausania), dove era ...
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Poeta latino (4º-5º sec. d. C.), nato in Alessandria d'Egitto, visse a Roma dal 395 d. C. al 404 (forse data della sua morte) e frequentò la corte imperiale; fra il 400 e il 401 ottenne la dignità di patrizio. [...] Fu pagano ed ebbe come lingua nativa il greco: apprese il latino dallo studio dei classici. Con vena copiosa, ma senza vera Ad Serenam (circa 404); Ad Olybrium e Ad Probinum (395); Ad Gennadium (circa 396) e la Deprecatio ad Hadrianum (396). Fra i ...
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(gr. ᾿Αμϕιάραος) Antica divinità greca di carattere ctonio e profetico, probabilmente già venerata dai Micenei nel 13° sec. a.C. (Apijarewo), poi, a quanto pare, declassata a eroe. Il culto era particolarmente [...] Ramnunte.
Per il mito, A., figlio di Oicle e di Ipermestra, fu re di Argo e protetto da Apollo, da cui ricevette la virtù Euripide, ma anche i comici e gli autori di Tebaidi greche e latine, da Antimaco di Colofone a Stazio.
Ad A. era dedicato ...
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Scrittore (Cortona 1635 - Assisi 1712). Minore conventuale (dal 1651), religiosissimo e osservantissimo della regola, ma faceto e mordace nelle sue composizioni, cadde per questo più volte in disgrazia [...] in Castel S. Angelo; nel 1672 circa, quando fu di nuovo imprigionato per una satira su un ignoto solo nel 1759), impietosa satira contro i gesuiti, che ritrattò nel 1709 con la Contra Bigozzos seu zoccolantes ad similitudinem Officii (pubbl. ...
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Poeta (Milano 1886 - ivi 1939). Avvocato, collaborò ad alcuni giornali (tra cui L'Ambrosiano) e nel 1932 pubblicò una raccolta di versi in dialetto milanese, L'è el dì di mort, alegher!, poco notata anche [...] per l'ostracismo dato dal regime fascista (cui T. fu avverso) all'uso dei dialetti. La sua poesia, sul del mur. A cura di D. Isella sono usciti diversi volumi postumi, tra i quali l'ed. complessiva dell'opera poetica, L'è el dì di mort, alegher ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In...