Scrittore boemo di lingua tedesca (Praga 1883 - Kierling, Vienna, 1924). Autore tra i maggiori del Novecento, le sue opere - quasi sconvolgenti allucinazioni - descrivono esperienze di un'inquietante [...] , mirando piuttosto ad analizzare, con tutto fu quasi esclusivo depositario, ritenne di non dare seguito alla volontà dell'amico. Nel 2023 è stata pubblicata in italiano a cura di M. Nervi l'edizione critica Kafka. Tutti i romanzi.Tutti i racconti e i ...
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Scrittore latino (n. Como 61 o 62 d. C. - m. 114 circa), figlio di L. Cecilio Cilone e di Plinia, sorella di P. il Vecchio. Fu scolaro di Quintiliano e di Nicete Sacerdote, fu amico di filosofi come Eufrate [...] che si studiava in tutti i modi di raggiungere, pur tuttavia fra l'uno e l'altro vi fu un abisso incolmabile.
Opere
Delle opere di P. restano l'Epistolario, in 10 libri, di cui nove costituiti da lettere ad ...
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Poeta lirico latino (n. Verona 84 a. C. circa - m. non prima del 54). Di agiata famiglia, andò a Roma appena indossata la toga virile e fu accolto nell'alta società e nei circoli letterarî più noti. Fu [...] nugae (cose leggere), come Catullo chiama i suoi versi. Forse il Liber fu messo insieme dopo la sua morte dagli amici passa attraverso tutti i gradi del sentimento alternando ad accenti delicati espressioni violente e volgari. I poeti greci di ...
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Scrittore tedesco (Oberholzheim, Svevia, 1733 - Ossmannstädt, Weimar, 1813). Inizialmente attratto dall'Illuminismo, fu il maggior esponente del rococò letterario tedesco. Tra le sue opere spiccano i romanzi [...] eroicomico Idris (1768), legato ad Ariosto nella gioia d'un divertito rococò e neoclassicismo, cui si collegano i 6 idilli che costituiscono il poema fondò nel 1773 la rivista Der Teutsche Merkur che fu tra le più influenti nell'epoca classica, si era ...
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Umanista (Roma 1407 - ivi 1457). Di famiglia piacentina, studiò a Roma, dove il padre era avvocato concistoriale. Nel 1429 lasciò Roma per Pavia: qui insegnò eloquenza sino al 1431; due anni dopo, lo scandalo [...] destato tra i giuristi dello Studio dalla sua Epistola de insigniis et armis lo costrinse ad abbandonare la città della tradizione anche storiografica, non fu però egli stesso storiografo eccelso: i tre libri Historiarum Ferdinandi regis Aragoniae ...
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Breve narrazione per lo più in versi. Quando si parla di f. come genere letterario, ci si riferisce comunemente a quella i cui caratteri fondamentali furono segnati già da Esopo e universalmente diffusi [...] si ha neppure il tentativo di personalizzare i protagonisti; similmente è difficile distinguere l’apologo ad avere tanto influsso sulla favolistica posteriore. Il Settecento, illuministicamente didascalico, fu l’età aurea della f., la cui teoria fu ...
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Statista e scrittore britannico (Londra 1804 - ivi 1881). Come deputato sostenne il programma del cd. conservatorismo rinnovato, antiliberista e aperto a moderate riforme sociali, che espose anche nella [...] di Berlino (1878), in cui fu abilissimo negoziatore, costrinse Alessandro II ad accettare la revisione dei patti con situazione alla frontiera tra l'India e l'Afghānistān e per i moti nell'Africa del Sud, furono contrarie al partito conservatore, ...
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Scrittore e poeta argentino (Buenos Aires 1899 - Ginevra 1986). Compiuti i primi studî in patria, visse (1914-18) a Ginevra e (1919-21) in Spagna, dove promosse insieme ad altri giovani poeti e scrittori [...] culturali. Nel 1938 a causa di un incidente fu affetto da una grave malattia agli occhi, che doveva de hierro, 1976; Historia de la noche, 1977; La cifra, 1981); i racconti, ai quali è affidata la sua più ampia notorietà (Historia universal de ...
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Umanista (Tolentino 1398 - Firenze 1481). Miscuglio di orgoglio e bassezza, è una figura tipica dell'Umanesimo: pronto all'adulazione come alla maldicenza e all'invettiva (aspre soprattutto le polemiche [...] Vita
Discepolo di Gasparino Barsizza, dal 1420 al 1427 fu a Costantinopoli e v'imparò assai bene il greco Satyrae hecatostichae, compiute a Milano nel 1448 e offerte nel 1453 ad Alfonso I di Napoli: raccolta di cento satire in cento versi ciascuna. ...
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Poeta medievale tedesco (n. 1170 circa - m. Würzburg 1230 circa). W. toccò tutti i motivi della lirica del tempo: trattò con accento dolcissimo la lirica d'amore nei toni della hohe e della niedere Minne, [...] VII, sicché il poeta si vide costretto ad abbandonare la corte di Vienna e a iniziare poi a Magdeburgo; quindi (1203) fu nuovamente a Vienna; in seguito (1204 ormai vecchio, non potendo accompagnarlo, incitò con i suoi canti altri a partire. Della sua ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...