Il discorso diretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre, in forma orale o scritta, enunciati appartenenti a un [...] viene adottato come unico demarcatore grafico del discorso diretto il segno della virgola:
(17) Anch’io la saluto, rispose eh) (Tondelli, Pao Pao, cit., p. 301)
La funzione mimetica del discorso diretto è in altri casi palesemente negata, come ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] sintagmi che esercitino la funzione di nomi (➔ nomi). Le combinazioni più frequenti sono: nome + aggettivo (zuppa inglese, metro quadro, campo magnetico), nome + preposizione + nome (ferro da stiro, mal di testa, tiro a segno), aggettivo + nome (alta ...
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Il passato prossimo (denominato anche, raramente, perfetto composto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che ha come principale significato quello di indicare un evento concluso nel passato. Il [...] il passato prossimo indica una localizzazione temporale e quindi ha la funzione di indicare il tempo (cioè deittica; ➔ deittici). Nell’italiano Alcuni autori usano il passato prossimo aoristico in segno di prossimità al parlato regionale, tipico del ...
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Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» [...] la funzione ludica) la funzione identitaria e quella di autoaffermazione. Dato che queste funzioni sono in una collettività a essere utilizzato, con consapevolezza o no, come segno di appartenenza a una classe o a un gruppo sociale.
Come ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] cioè di varietà linguistiche (➔ mistilinguismo) con funzioni di mimesi, parodia o polifonia espressiva, come Pietro (1953), Studi sul D’Annunzio, in Id., Scrittori d’oggi. Segni del tempo. Serie sesta, Bari, Laterza (1 a ed. Torino, Einaudi ...
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Il termine connettivo indica in linguistica ciascuna delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che indicano relazioni che strutturano ‘logicamente’ i significati della frase e del testo [...] e congiunzioni o sintagmi preposizionali e nominali con funzione avverbiale (infatti, tuttavia, per esempio, dunque, ma usati a inizio di frase, dopo una pausa o un segno interpuntivo forte (cfr. per uno studio approfondito Ferrari 1995; Sabatini ...
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Le parole polirematiche (dette anche semplicemente polirematiche) sono elementi lessicali (o lessemi; ➔ lemma, tipi di; ➔ locuzioni), formati da più di una parola, che hanno una particolare coesione strutturale [...] il contesto sintattico: la polirematica in bianco, ad es., ha funzione di aggettivo in pasta in bianco, di avverbio in mangiare in + Congiunzione + Preposizione + Nome: per filo e per segno.
Oltre alle quattro parti del discorso maggiori, si possono ...
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L’impiego e la crescente diffusione della rete telematica Internet ha portato effetti importanti anche sugli usi linguistici dei suoi utilizzatori (detti talvolta, scherzosamente, internauti).
Nel trattare [...] è), E’ (per È: lo scarso uso di quest’ultimo segno deriva anche dalla sua assenza nelle tastiere comuni) sono sempre più on line molto simili nella struttura, indipendentemente dalla funzione e dai destinatari) con numerosi casi di rivitalizzazione ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] nel parlato possono essere segnalate dalla sola intonazione e nello scritto dal solo segno di esclamazione ‹!› (31); possono altrimenti essere presenti elementi lessicali con funzione di introduttori, come se e che (32-33), oppure non con valore ...
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Nella storia della lingua letteraria italiana Gabriele D’Annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia, 1938) occupa un posto di primo piano, per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, si tratta di [...] marcatamente originali, in cui il suo stile inconfondibile lasci il segno. Lo scrittore che forse più di tutti in Italia ha stoffe, come sciamiti, cambellotti, zetani, ecc.), la cui funzione sembra quella di riprodurre i più vari aspetti del mondo ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
sìmbolo s. m. [dal lat. symbŏlus e symbŏlum, gr. σύμβολον «accostamento», «segno di riconoscimento», «simbolo», der. di συμβάλλω «mettere insieme, far coincidere» (comp. di σύν «insieme» e βάλλω «gettare»)]. – 1. Nell’uso degli antichi Greci,...