numero
nùmero [Der. del lat. numerus] [LSF] Oltre che nei vari signif. propri della matematica, alcuni dei quali sono ricordati oltre, il termine è usato in varie discipline fisiche anche come sinon. [...] l'insieme dei n. primi). I risultati più importanti a tutt'oggi noti riguardano le funzioni n2-n+1 e n2-79n+1601, che E(Xn)<∞. ◆ [PRB] Legge dei grandi n.: date n variabili casuali identicamente distribuite, x₁,...,xn, è la relazione limn→∞ P(|Σi= ...
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Individuo
Bernardino Fantini
Il termine individuo (dal latino individuus, "indiviso, indivisibile", composto di in- e dividuus, "diviso", che corrisponde etimologicamente al greco ἄτομος, composto di [...] funzioni della biosfera. Come scrive F. Jacob (1981), le due proprietà, in apparenza opposte, degli esseri viventi, la stabilità e la variabilitàpiù importante caratteristica della vita, quella che più
d.l. hull, A matter of individuality, " ...
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energia
energìa [Der. del lat. energia, dal gr. enérgeia, da érgon "lavoro"] [LSF] Capacità che un corpo o un sistema di corpi ha di compiere lavoro, sia come e. in atto, cioè che opera nel processo [...] variabile, salvo a considerare l'integrale nel tempo dell'e. aa. ◆ [LSF] E. in atto: contrapp. a e. potenziale, v. sopra, nella definizione iniziale. ◆ [TRM] E. interna: una delle funzioni una forma di e. non più utilizzabile in quel certo contesto ...
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limite
lìmite [Der del lat. limes -mitis] [LSF] Confine, termine, elemento di separazione; si specializza, in senso astratto, come il confine ideale al di sopra o al di sotto del quale si verifica un [...] |w(z)-l|<ε. ◆ [ANM] L. per una funzione reale di n variabili reali: data la funzione f(P)= f(x₁,x₂,...,xn) del punto P di coordinate ridurre il calcolo del l. di una funzionea quello di funzionipiù semplici. Sono casi particolari del principio le ...
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Istinto
Liliana Zani Minoja
Il termine istinto (dal latino instinctus, derivato di instinguere, "eccitare"), originariamente utilizzato in ambito biologico, indica un comportamento ereditato, proprio [...] organismo animale si differenzia e moltiplica le sue funzioni per reagire attivamente alle modificazioni ambientali, in più solo determinati ereditariamente e filogeneticamente, ma variabilia seconda dell'individuo. La differenza tra gli esseri più ...
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matrice
matrice [Der. del lat. matrix -icis "utero, madre"] [LSF] Raro nel signif. di cosa da cui se ne trae un'altra, indica in genere, concret., la struttura principale di un corpo, nella quale eventualmente [...] più elementi circuitali, in genere identici, collegati in modo da formare una struttura simile a quella di una m. matematica, cioè a di M. ◆ [ANM] M. jacobiana: delle funzioni f₁, f₂ ..., fn rispetto alle loro variabili x₁, x₂, ..., xm, è la m. ...
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grafo
grafo [Der. del gr. grápho "scrivere"] [ALG] Configurazione (propr. g. lineare o singramma) formata da un insieme di punti, detti vertici o nodi del g., e di linee, dette lati o spigoli del g., [...] rappresentare su una ciambella a p buchi senza che funzioni del tempo o della frequenza o di altre quantità. Le relazioni che legano le variabili del sistema hanno un'immediata corrispondenza in un g., che può essere successiv. trasformato in g. più ...
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fase
fase [Der. del gr. phásis "apparizione", dal tema di phaínomai "apparire, mostrarsi"] [LSF] (a) Apparenza di un qualche stato, e anche lo stato medesimo. (b) Relativ. a un fenomeno che si presenta [...] grandezza del genere, y=Asin(ωx+φ), è l'argomento della funzione seno (o coseno), cioè ωx+φ, dove ω è la più fasi, è la rappresentazione geometrica atta a individuare gli stati di equilibrio; nel caso di un sistema a n componenti le variabili ...
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radial basis function
Luca Tomassini
Funzione di variabili reali e a valori reali dipendente esclusivamente dalla distanza da un punto fissato, detto centro. Più precisamente, si dice Radial basis function [...] trattamento delle cosiddette reti neurali a RBF. In questo caso i centri xi indicano le localizzazioni dei neuroni, il processo (iterato più volte) di ottimizzazione modella quello di apprendimento e la funzione f da approssimare è da considerarsi ...
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sociologia Scienza che ha per oggetto i fenomeni sociali indagati nelle loro cause, manifestazioni ed effetti, nei loro rapporti reciproci e in riferimento ad altri avvenimenti.
Nascita e primi sviluppi
La [...] dall’applicazione dei concetti, delle variabili e dei modelli esplicativi della ma vanno ricordate anche quelle sulla funzione di integrazione (coesione o socializzazione è nell’opera di A. de Tocque;ville e, più tardi, nella critica sociale ...
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funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso di un sistema sociale, burocratico, ecc....
variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...