Cavalcanti, Alberto (propr. Cavalcanti De Almeida, Alberto)
Alessandro Cappabianca
Scenografo e regista cinematografico brasiliano, nato a Rio de Janeiro il 6 febbraio 1897 e morto a Parigi il 23 agosto [...] compagnia cinematografica Vera Cruz. L'esperienza fu tutt'altro che felice, tuttavia il regista pose alcune basi per quello che sarà il futuro cinema brasiliano (per es. di Glauber Rocha) e girò due film, Simao o caolho (1952) e O canto do mar (1954 ...
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Sperimentale, cinema
Bruno Di Marino
L'espressione cinema sperimentale, inadeguata e ambigua, si riferisce a una vasta area di film, caratterizzati quasi sempre da: a) assenza di sceneggiatura, dialoghi [...] da parte dei movimenti d'avanguardia (sui quali v. avanguardia cinematografica e avanguardia sovietica, e inoltre futurismo, cubismo, dadaismo, impressionismo e surrealismo), l'influenza di tale sperimentazione fu avvertita, oltre i confini europei ...
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Bragaglia, Carlo Ludovico
Stefania Carpiceci
Fotografo e regista cinematografico, nato a Frosinone l'8 luglio 1894 e morto a Roma il 4 gennaio 1998. Tra i più fecondi e longevi artigiani del cinema [...] Bertini, da Lyda Borelli a Pina Menichelli). Collaborò all'ambizioso progetto del 'fotodinamismo', che Anton Giulio, seguace del futurismo e amico di F.T. Marinetti, teorizzò nel 1911. Richiamato alle armi all'indomani dello scoppio della Prima ...
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Regista e teorico del cinema e delle arti (Riga 1898 - Mosca 1948). Studente d'ingegneria, soldato nell'esercito rosso, disegnatore e cartellonista, esordì come scenografo nel teatro del Proletkul′t (1920) [...] posizioni sostenute in quegli anni dalle avanguardie teatrali (non solo sovietiche: è d'obbligo il riferimento al futurismo italiano), la drammaturgia dello spettacolo deve rinunciare a ogni coerenza narrativa per risolversi in un libero montaggio ...
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Marchi, Virgilio
Alessandro Cappabianca
Architetto, scenografo e costumista teatrale e cinematografico, nato a Livorno il 21 gennaio 1895 e morto a Roma il 30 aprile 1960. Formatosi come architetto [...] all'attività cinematografica: l'elemento scenografico (di per sé insito, in una certa misura, nelle visioni architettoniche futuriste) era già accentuato nei suoi schizzi, disegni, scorci di città e perfino nei pochi progetti realizzati, non ...
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Narrare con le immagini
Mauro Speraggi
Storie antichissime
Nella preistoria, quando la scrittura non esisteva, le immagini erano un modo di comunicare. L'artista incideva sulle pareti delle grotte le [...] primo western. Nel 1905 Filoteo Alberini realizza il primo film italiano non documentaristico, La presa di Roma. Nel 1911 il futurista Ricciotto Canudo conia per il cinema la definizione settima arte.
I primi film sono senza sonoro e in bianco e nero ...
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Architettura
Alessandro Cappabianca
Il rapporto tra architettura e cinema
Spazialità del cinema e spazio dell'architettura
Il rapporto tra a. e cinema, ricco di implicazioni, scambi e sfumature, non [...] tra il cinema e l'arte moderna avvenne sul finire degli anni Dieci e negli anni Venti attraverso strade diverse. Attraverso il Futurismo in Italia e in URSS: per l'URSS, v. oltre; per l'Italia, occorre almeno ricordare Thaïs (1917) di Anton Giulio ...
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QUADRI, Franco
Biancamaria Mazzoleni
Critico teatrale, uomo di teatro ed editore, nato a Milano il 16 maggio 1936. Laureatosi in giurisprudenza (1959), ha iniziato nel 1965 un'intensa attività di critico [...] (1959-61), redattore capo (1962-69) di Sipario (di cui ha curato in particolare i numeri doppi dedicati al Futurismo, al Teatro della Crudeltà e al Nuovo Teatro americano), fondatore (1971) e direttore della rivista Ubu per le edizioni Milano ...
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L'Herbier, Marcel
Gianni Rondolino
Regista cinematografico francese, nato a Parigi il 23 aprile 1888 e morto ivi il 26 novembre 1979. Il suo contributo alla storia del cinema va individuato soprattutto [...] dell'attrice e cantante Georgette Leblanc, che gli suggerì il tema e ne fu protagonista ‒ L'inhumaine (1924; Futurismo), uno dei suoi film più noti e discussi, con scenografie firmate da Alberto Cavalcanti, Fernand Léger, Robert Mallet-Stevens ...
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Campanile, Achille
Arnaldo Colasanti
Scrittore, giornalista, commediografo, soggettista e sceneggiatore, nato a Roma il 28 settembre 1899 e morto a Lariano (Roma) il 4 gennaio 1977. Le sue opere sono [...] , quindi, dell'assurdo nella migliore tradizione comica novecentesca senza, però, metafisica o intellettualismi. Il surrealismo e il futurismo (assimilati da C. non per via di manifesti, ma attraverso la pratica istintiva di un giornalismo veloce ...
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futurismo
s. m. [der. di futuro]. – Movimento letterario, artistico e politico, fondato nel 1909 da F. T. Marinetti in reazione, oltre che alla letteratura borghese dell’Ottocento, alla magniloquenza e all’estetismo dannunziani. Attraverso...
futuribile
futurìbile s. m. e agg. [der. di futuro]. – 1. agg. Che può accadere, che può verificarsi nel futuro; che si ritiene possibile o attuabile in un futuro più o meno vicino: un’idea f.; realtà f.; una pace f.; modelli f. di vita. 2....